Continuano le attività del progetto “Al riparo di un tetto di fortuna”, a cura del Teatro Rebis in collaborazione con i Comuni di Urbisaglia e Colmurano, e con Pepe Lab, vincitore del bando ‘Milleproroghe’ della Regione Marche, per progetti di attività culturali nei territori della Regione interessati dagli eventi sismici verificatisi dal 24 Agosto 2016. Collabora al progetto Pepe Lab.
‘Al riparo di un tetto di fortuna / accendersi postumi, come una parola’ sono i versi finali di una poesia di Arsenij Aleksandrovič Tarkovskij, e fanno da contrappunto simbolico a un percorso di proposte spettacolari e laboratori rivolte sia ad un pubblico adulto, che ad un pubblico di bambini e anziani, creando una programmazione in rete in collaborazione con operatori culturali e associazioni che da anni stanno approfondendo un lavoro di educazione e promozione artistica nelle comunità di riferimento.
L’obiettivo, in linea con i molti progetti curati dal Teatro Rebis in ambito culturale e sociale, è quello di evitare di calare dall’alto e dall’esterno dei progetti estemporanei, quanto quello di creare delle sinergie profonde e durature, che possano arricchire la proposta artistica nei territori, tentando di legare il tessuto sociale attraverso momenti di condivisione e di riflessione.
In occasione della Giornata Internazionale della Donna, sono previste due repliche dello spettacolo “Signorina Else” del Teatro Rebis, venerdì 8 marzo alle ore 21 presso il Teatro Comunale di Urbisaglia e domenica 10 marzo alle ore 18 nella Scuola Primaria di Colmurano, entrambe ad ingresso libero.
‘Signorina Else’ è una lettura drammatizzata, tratta dall’omonima novella del 1924 di Arthur Schnitzler, uno dei primi autori ad occuparsi in maniera così ‘endoscopica’ e viscerale del tema della violenza sulle donne – una violenza sottile, sociale, patriarcale, una violenza di ‘costume’, strisciante, che vede protagonista un’adolescente schiacciata da responsabilità più grandi della sua età.
Lettura intesa come partitura di scena, attraversamento drammaturgico del racconto di Schnitzler, alla ricerca delle sue nervature più enigmatiche, lasciando affiorare dal testo i momenti meno descrittivi e più emozionali, tratteggiando la geografia di un’anima che impercettibilmente, ma anche ineluttabilmente, scivola verso un abisso tragico, con onirica levità.
Ma oltre a quello della lettura, affiorano più piani formali.
Entrando e uscendo dal personaggio (come nelle fantasticherie di un lettore), l’attrice Meri Bracalente dà voce, ma anche corpo, alle fragilità, alla trasparenza trafitta di una giovane donna vittima di un gioco adulto che con superficialità e cinismo ne spegne la grazia.
Il cantante Giuliano Bruscantini, con una tessitura vocale spezzata e minimale, fa da contrappunto ipnotico al precipitare degli eventi, dialogando con la voce interiore di Else, con le sue speranze e le sue incrinature.
La materialità visionaria di Frediano Brandetti colloca nello spazio l’ingigantirsi delle soglie attraversate da Else.
La scrittura scenica e la regia sono a cura di Andrea Fazzini.
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