È la prima volta del direttore Pier Carlo Orizio alla 56° edizione del Festival. Sale sul podio dirigendo la Filarmonica del Festival, la compagine resident formata da musicisti che, a dispetto della giovane età, hanno già maturato importanti esperienze internazionali sotto la sua guida. “Quasi una sfida, una scommessa un’orchestra di giovani all’interno di un festival, un investimento per il futuro al quale cercare di garantire sempre più risorse e spazi”.
Eccoli quindi i protagonisti di due date che vedono entrambe le città farsi palcoscenico.
Il Direttore PIER CARLO ORIZIO, il pianista FRANCESCO PIEMONTESI e la FILARMONICA DEL FESTIVAL: sono loro che il 29 e il 30 aprile, rispettivamente al Teatro Sociale di Bergamo e al Teatro Grande di Brescia, si esibiranno sul palco del Festival Pianistico Internazionale.
Le due serate saranno caratterizzate dalle note dell’op.83 del secondo concerto per pianoforte e orchestra di Brahms, “pagina di intensa poesia romantica” (Fabio Larovere) e dell’op.120 di Schumann, “ecco il Romanticismo in musica: il tendere dell’arte verso la vita, il non accontentarsi più del puro equilibrio formale. Con la piena fiducia nella capacità della musica di esprimere qualsiasi stato d’animo, di essere “racconto”. (Fabio Larovere).
Riflettori accesi su Francesco Piemontesi, pianista dotato di eccezionale finezza interpretativa abbinata a solidissime qualità tecniche, che per la prima volta si esibirà al Festival Pianistico Internazionale di Brescia e Bergamo.
Nato a Locarno nel 1983, inizia a suonare il piano all’età di quattro anni e continua la sua formazione studiando prima con Nora Doallo e poi con Arie Vardi, avendo intanto contatti anche con Alexis Weissenbeg e Alfred Brendel. Sono proprio questi ultimi che lo incitano a vivere la sua passione per la musica. Infatti, come dice il pianista stesso in un’intervista, Weissenberg gli ha insegnato ad andare oltre il testo scritto e a immaginare cosa ci sia dietro le note per la continua ricerca del suono, Brendel lo ha istruito sulla necessità di dare importanza a ogni nota e saper realizzare tutti i dettagli per poi essere libero, solo in questo modo, di lasciarsi andare.
A oggi Piemontesi è noto a livello internazionale soprattutto per le sue interpretazioni di Mozart e del primo romanticismo.
Grazie al suo talento indiscusso ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti tra cui la Queen Elisabeth Competition nel 2007 e la nomina a BBC New Generation Artist nel periodo 2009-2011. Inoltre dal 2012 è Direttore Artistico del Festival Settimane Musicali di Ascona.
Appare in tutto il mondo con i più famosi direttori d’orchestra come Zubin Mehta, Ivàn Fisher, Vlamidir Ashkenazy e non solo, e con le principali orchestre tra cui la London Symphony, la Filamornica di Monaco, quella di Oslo e quella di San Pietroburgo, la Sinfonica di Vienna e tante altre.
A causa dei numerosi impegni raramente si esibisce in Italia, ma è stato protagonista di concerti in Europa, Stati Uniti e Asia, partecipando a vari festival e progetti, come quello di Martha Argerich, e nel 2018 ha pubblicato un CD Liszt dedicato agli “Années de pèlerinage”.
A rendere questi due concerti ancora più speciali è la presenza della Filarmonica del Festival: nata nel 2013 per dare all’evento una compagine sinfonica in residenza, ha da subito collaborato con artisti di fama internazionale come Martha Argerich, Alessandro Taverna, Mikhail Pletnev e molti altri.
La Filarmonica di Pier Carlo Orizio, il suo direttore storico e l’anima del Festival di Brescia e Bergamo, ha lavorato anche con Direttori come Umberto Benedetti Michelangeli, Eugene Kohn, Alessandro Bonato e altre importanti e note figure del mondo musicale.
Nel 2017 la Filarmonica ha partecipato a numerosi eventi in omaggio a Luciano Pavarotti a dieci anni dalla scomparsa: due volte a Muscat, la prima alla Royal Opera House con Placido Domingo e la seconda con i giovani dell’Accademia Pavarotti, e nel settembre in diretta Rai dall’Arena di Verona.
Nonostante esista da soli sei anni, la Filarmonica ha da sempre proposto un ampio repertorio sinfonico, ha partecipato a produzioni d’opera e all’esecuzione di musiche da film e tra i suoi obiettivi c’è quello di avvicinare alla grande musica un nuovo pubblico, finalità per cui propone delle prove aperte con ascolti guidati per coinvolgere il mondo della scuola.
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STORIA DEL FESTIVAL
Nato nel 1964 per iniziativa del M° Agostino Orizio, in omaggio ad Arturo Benedetti Michelangeli, il Festival misura il polso del pianismo internazionale ospitando da cinquantasei anni le orchestre e i solisti più famosi. Al Festival sono apparsi non solo i più grandi pianisti, da Michelangeli, protagonista delle prime cinque edizioni, a Magaloff, da Richter ad Arrau, Pollini, Ashkenazy, Radu Lupu, Zimerman, Brendel, Martha Argerich, Evgenij Kissin, Grigory Sokolov, ma anche strumentisti, cantanti e direttori del calibro di Mstislav Rostropovich, Mischa Maisky, Uto Ughi, Luciano Pavarotti, Riccardo Muti, Claudio Abbado, Gergiev, Giulini, Sawallisch, Solti, Maazel, Chung. Tra le orchestre spiccano i Berliner Philharmoniker, i Wiener Philharmoniker, la Chicago Symphony Orchestra, la London Symphony, l’Orchestra di Philadelphia, la Filarmonica d’Israele, la Filarmonica di San Pietroburgo, la National de France, l’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia di Roma, la Filarmonica della Scala.
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