Dramma per musica in tre atti
di W.A. MOZART
Libretto di G. Varesco dall’Idomenée di A. Danchet
(Neue Mozart Ausgabe a cura di Daniel Heartz. Copyright ed edizione Alkor-Bärenreiter, Kassel; rappresentante per l’Italia Casa Musicale Sonzogno di Piero Ostali, Milano)
Prima rappresentazione: Monaco, Residenztheater, 29 gennaio 1781
Nuova produzione Teatro alla Scala
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Direttore DIEGO FASOLIS
Regia MATTHIAS HARTMANN
Scene VOLKER HINTERMEIER
Costumi MALTE LÜBBEN
Luci MATHIAS MÄRKER
Coreografia REGINALDO OLIVEIRA
Drammaturgia MICHAEL KÜSTER
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Personaggi e interpreti principali
Idomeneo Bernard Richter
Idamante Michèle Losier
Ilia Julia Kleiter
Elettra Federica Lombardi
Arbace Giorgio Misseri
Gran Sacerdote di Nettuno Krešimir Špicer
La voce Emanuele Cordaro
CORO, CORPO DI BALLO E ORCHESTRA DEL TEATRO ALLA SCALA
Maestro del Coro BRUNO CASONI
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Date:
Giovedì 16 maggio 2019 ore 20 ~ turno Prime Opera
Domenica 19 maggio 2019 ore 14.30 ~ turno D
Mercoledì 22 maggio 2019 ore 20 ~ turno A
Sabato 25 maggio 2019 ore 20 ~ turno B
Mercoledì 29 maggio 2019 ore 20 ~ turno C
Sabato 1 giugno 2019 ore 20 ~ ScalAperta
Martedì 4 giugno 2019 ore 20 ~ turno E
Giovedì 6 giugno 2019 ore 20 ~ fuori abbonamento
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Prezzi: da 210 a 13 euro più prevendita
Prezzi recita ScalAperta (1 giugno): da 105 a 6,50 euro più prevendita
Infotel: 02 72 00 37 44
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Idomeneo, dalla classicità allo Sturm und Drang. Il capolavoro mozartiano in un nuovo allestimento diretto da Diego Fasolis con la regia di Matthias Hartmann, la coreografia di Reginaldo Oliveira e le voci di Bernard Richter, Julia Kleiter, Michèle Losier e Federica Lombardi.
Idomeneo di Wolfgang Amadeus Mozart va in scena alla Scala per otto recite dal 16 maggio al 6 giugno con la direzione di Diego Fasolis in un nuovo allestimento di Matthias Hartmann con scene di Volker Hintermeier e costumi di Malte Lübben, mentre le danze sono affidate al coreografo Reginaldo Oliveira. Il cast schiera alcuni degli interpreti più prestigiosi del panorama mozartiano dei nostri anni: Bernard Richter è Idomeneo, Julia Kleiter è Ilia, Michèle Losier è Idamante e Federica Lombardi, già allieva dell’Accademia scaligera e fresca vincitrice del Premio Abbiati dell’Associazione dei Critici Italiani, è Elettra.
La prima grande opera seria di Mozart, tra classicismo e Sturm und Drang.
Idomeneo segna la consacrazione del venticinquenne Mozart nel campo dell’opera seria dopo i primi esperimenti degli anni milanesi. Commissionata nel 1780 dal principe elettore Carlo Teodoro di Baviera e andata in scena nel 1781 nello splendido Cuvilliés Theater di Monaco, l’opera si avvale di un libretto di Giambattista Varesco (già collaboratore di Mozart per L’oca del Cairo e Il re pastore) tratto dai versi di Antoine Danchet per la tragédie lyrique Idomenée di André Campra del 1712. La composizione dell’opera è tortuosa, con ampi ripensamenti e dubbi, legati anche alle personalità degli interpreti, e il risultato è un capolavoro cruciale nella storia del melodramma. A partire da una struttura drammaturgica ancora metastasiana, Mozart inserisce recitativi accompagnati che danno continuità al dramma, mentre i vasti concertati risultano debitori dell’esperienza gluckiana e l’orchestra, anche grazie alle superbe qualità della compagine di Mannheim, assume ruolo di autentico personaggio. Idomeneo diviene così una magistrale summa delle tendenze del teatro musicale dell’ultimo quarto del ‘700 e presenta a studiosi e interpreti un ampio ventaglio di possibilità. Il libretto di ispirazione classica si colora grazie alla musica di Mozart di accenti e turbamenti nuovi: il trionfo finale della coppia giovanile sulla tirannica figura paterna è certamente una metafora dell’avvento delle monarchie illuminate ma anche un riflesso di nuove sensibilità preromantiche in cui il conflitto tra padri e figli assume un ruolo centrale. Mentre Mozart componeva Idomeneo, Schiller scriveva I masnadieri (1782). Proprio i fremiti “Sturm und Drang” che percorrono la partitura sono all’origine della lettura di Matthias Hartmann. In buca, spiega Diego Fasolis, “l’orchestra della Scala suona su strumenti ‘moderni’ ma è chiaro che si sente il profumo del lavoro che da qualche anno si sta facendo su strumenti originali e con prassi ‘storicamente informate’.
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Diego Fasolis è riconosciuto come uno degli interpreti di riferimento per la musica storicamente informata. Ha studiato a Zurigo, Parigi e Cremona conseguendo quattro diplomi con distinzione. Iniziata la carriera negli anni ’80 come concertista d’organo con centinaia di concerti e l’esecuzione regolare delle opere integrali di Bach, Buxtehude, Mozart, Mendelssohn, Franck e Liszt, ha proseguito l’attività come direttore d’orchestra. In tale veste è stato Direttore stabile dei complessi vocali e strumentali della Radiotelevisione svizzera e ha fondato “I Barocchisti”. Ha sviluppato numerosi progetti con Cecilia Bartoli. Nel 2011 Papa Benedetto XVI gli ha conferito un Dottorato honoris causa per la Musica Sacra. Per il suo impegno nella riscoperta del repertorio operistico ha ricevuto numerosi dischi d’oro e Grand Prix du Disque e un Echo Klassik. Alla Scala è stato protagonista del progetto di costituzione di un ensemble dedito alle esecuzioni storicamente informate iniziato con Il trionfo del Tempo e del Disinganno (2016) e proseguita con Tamerlano (2017) e La finta giardiniera (2018) oltre che con il Concerto di Natale del 2018. Nel 2019 ha inaugurato l’attività operistica del LAC di Lugano con Il barbiere di Siviglia.
Matthias Hartmann, attivo nel teatro d’opera e nella prosa, è stato Sovrintendente del Burgtheater di Vienna. Tra i suoi lavori che hanno suscitato più interesse l’inaugurazione della nuova Ruhrtriennale diretta da Gerard Mortier con Deutschland, deine Lieder (2002), Elektra di Richard Strauss all’Opéra di Parigi (2005), l’allestimento di Guerra e pace di Tolstoj al Burgtheater (2011). Ha firmato la regia di diverse prime rappresentazioni di lavori di Botho Strauß. Tra i suoi progetti più recenti, l’allestimento multimediale per Die Räuber di Schiller al Landestheater di Salisburgo, trasmesso in diretta televisiva. Oltre al lavoro in teatro, idea programmi per una rete televisiva austriaca. I suoi allestimenti più recenti per il teatro lirico comprendono Una Lady Macbeth del distretto di Mcensk di Šostakovič per la Staatsoper di Vienna; La sposa venduta di Smetana, Tiefland di Eugen d’Albert, Carmen, Rusalka di Dvořák e Mathis der Maler di Hindemith per l’Opernhaus di Zurigo; Fidelio e La bohème per il Grand Théâtre di Ginevra. Alla Scala ha realizzato Der Freischütz, mentre i prossimi impegni includono Carmen a Zurigo.