Il trittico Within the Golden Hour / Medusa / Flight Pattern del Royal Ballet regala una serata di grande danza al pubblico di Covent Garden e agli appassionati di balletto di tutto il mondo grazie alla diretta cinematografica live della sera del 16 maggio.
Tre lavori, due recenti e una prima mondiale, rivelano le doti del balletto inglese nel repertorio del nostro tempo, in un programma tutto da scoprire: Within the Golden Hour di Christopher Wheeldon e Flight Pattern di Crysal Pite, intervallati dall’inedito Medusa a firma del coreografo belga-marocchino Sibi Larbi Cherkaoui.
La pièce di Christopher Wheeldon si ispira al cambiamento delle stagioni e prende vita attraverso meravigliosi pas de deux di 7 coppie sulle note del compositore Ezio Bosso e del concerto di violino di Antonio Vivaldi.
Tra i protagonisti si riconoscono Beatriz Stix-Brunell e Vadim Muntagirov, Lauren Cuthbertson e Ryoichi Hirano, Sara Lamb e Alexander Campbell, Francesca Hayward e l’italiano Valentino Zucchetti. Tutti regalano deliziose esibizioni e sono decisamente a proprio agio nello stile di Wheeldon, pieno di musicalità e brio. Movimenti sospesi creano figure leggiadre in scena, in un ciclo fluido e molto piacevole agli occhi. I costumi, dorati come suggerisce il titolo, sono a firma di Jasper Conran e contribuiscono a creare un effetto di pura meraviglia.
Segue Medusa, primo lavoro di Sidi Larbi Cherkaoui per il Royal Ballet e parte di una carriera che spazia dalla danza più tradizionale alle collaborazioni con Beyoncé. La piéce ripercorre la vicenda della sacerdotessa Medusa come raccontata nella mitologia greca su un mix musicale che combina le arie di Purcell con le sonorità elettroniche di Olga Wojciechowska.
Natalia Osipova è la protagonista e regala un’interpretazione impeccabile, soprattutto nella sua veste mostruosa e nell’a solo finale, splendida fusione di tecnica e sinuosità, come lo stile di Larbi richiede.
Medusa segna un gran successo anche per Olivia Pomp, fashion designer, stylist e art director alla sua prima collaborazione con il il Royal Ballet. Scene e costumi rendono il mito reale, enfatizzando non solo i momenti clou della trama ma anche e soprattutto la fisicità dei danzatori: particolarmente d’effetto il passaggio d’abito per la trasformazione mostruosa di Medusa, dal candido argento al demoniaco rosso/nero con tanto di copricapo di serpi, come da mito.
In conclusione Flight Pattern di Crystal Pite, un lavoro attuale che riflette sulla condizione dei migranti sulla Sympony of Sorrowful Song di Henryk Mikołaj Górecki. Pite reinterpreta la concezione di corpo di ballo, annullando le singole personalità dei 36 ballerini in un’unica massa che si muove come una cosa sola. Ma il suo lavoro è sorprendentemente umano: ogni danzatore, per quanto annullato nel gruppo, ha una storia, un desiderio e una grande speranza, visibile e percepibile in ogni movimento. Il risultato è particolarmente toccante.
Le repliche sono state in scena alla Royal Opera House fino al 21 maggio.
Letizia Cantù