In occasione delle Universiadi 2019, sabato 22 giugno al Teatro San Carlo di Napoli si terrà la “Maratona Beethoven”, ovvero, l’esecuzione integrale delle Nove Sinfonie, eseguita dell’Orchestra e Coro del Teatro San Carlo e dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI, con la direzione dal Maestro Juraj Valčuha e del Maestro del Coro Gea Garatti.
Le Nove Sinfonie del compositore tedesco Ludwig van Beethoven (Bonn, 16 dicembre 1770 – Vienna, 26 marzo 1827) sono un caposaldo del genere sinfonico. Rappresentano la perfetta cerniera tra il classicismo, di cui Beethoven padroneggia tutte le istanze e le conquiste formali, e il romanticismo, movimento del quale il compositore anticiperà alcuni degli aspetti fondamentali.
Nel sinfonismo di Beethoven convengono infatti tre elementi che il compositore sintetizzerà in modo eccellente: la meditazione pura rivolta all’assoluto musicale, il conflitto che emerge dal tragico, la vitalità della danza e del fluire della natura. Il risultato è incredibilmente potente, sebbene tecnicamente Beethoven prediliga organici orchestrali sobri e poco numerosi.
Ascoltare l’esecuzione di tutte le sinfonie è sicuramente una grande esperienza per gli appassionati, ma anche per chi vuole avvicinarsi a questo immenso gigante della musica.
Il 22 giugno alle ore 11.00 la Maratona inizierà con l’esecuzione della Prima Sinfonia in do maggiore op.21, un ottimo esempio di classicismo viennese, nel quale si incominciano ad ascoltare nuovi elementi di scherzo, di varietà di tempo e di ritmo.
Seguirà l’esecuzione della Settima Sinfonia in la maggiore op.92, definitiva dal compositore tedesco Richard Wagner come l’apoteosi della danza. Questa sinfonia rappresenta infatti un elemento di grande rottura rispetto alle altre composizioni dell’autore. La scrittura di questa ha avuto inizio a Tepliz, una città boema nella quale Beethoven si era ritirato per seguire cure termali nella speranza di recuperare l’udito che stava perdendo.
Alle ore 13.00 sarà eseguita la Seconda in re maggiore op. 36, opera vivace, che rievoca marce e fanfare militari. A questa seguirà la Quinta Sinfonia in do minore op. 67, ovvero, quella sinfonia che si colloca esattamente al centro del percorso creativo di Beethoven e che rappresenta una delle più celebri opere dell’autore, forse in assoluto una delle composizioni più note della storia della musica. La sua apertura è potente, il suo incedere è martellante, inesorabile, secondo le stesse parole dell’autore è “il Destino che bussa alla porta”. Il demoniaco si intreccia poi allo scherzo, per una conclusione gioiosa e piena di vitalismo.
Alle ore 16.00 toccherà poi alla Sesta Sinfonia in fa maggiore op. 68, detta la «Pastorale». Con quest’opera bucolica Beethoven descrive il suo profondissimo e sfaccettato rapporto con la natura, richiamandosi a molti temi tipicamente romantici. Seguirà poi la Quarta Sinfonia in si bemolle maggiore op. 60, opera che per la sua serenità è stata definita un elfo delicato tra due giganti, essendo stata composta tra le tragiche e portentose sinfonie numero Tre e Cinque.
Alle ore 18 si suonerà la Sinfonia n. 8 in fa maggiore op. 93, composizione brillante, vitale e serena, realizzata in tempo brevissimo. L’opera rappresenta una delle sinfonie più insolite di Beethoven, nonché una delle più brevi. Subito dopo toccherà alla Terza Sinfonia in mi bemolle maggiore op. 55, detta l’Eroica, originariamente intitolata “Sinfonia a Bonaparte”, in omaggio a Napoleone. Il trionfante generale còrso era quella figura che Hegel aveva identificato come lo Spirito del Tempo a cavallo, un grande stratega politico e militare, un uomo volitivo, capace di applicare una delle sue più grandi passioni, il gioco, alle sue strategie. L’opera è maestosa e potentissima. Tuttavia, si racconta che, una volta appresa la notizia dell’autoincoronazione di Napoleone a Imperatore, Beethoven strappò il frontespizio dello spartito dell’opera e, sentendosi tradito dalla svolta “tirannica” di Napoleone, decise di intitolarla “l’Eroica”, lasciando tuttavia alle stampe l’iscrizione “composta per celebrare il ricordo di un grande uomo”.
Alle ore 21.00 si terrà la grande conclusione della Maratona con l’esecuzione della Nona Sinfonia in re minore op. 125, il grande capolavoro della maturità di Beethoven, opera di estasi davanti al mistero dell’assoluto, che si chiude con uno dei finali più noti della storia della musica, l’Inno alla Gioia, la celebre messa in musica del testo dell’ode alla gioia (An die Freude) di Friedrich Schiller.
La Maratona sarà diretta da Juraj Valčuha, Direttore Musicale principale del Teatro di San Carlo di Napoli. Valčuha è nato nel 1976 a Bratislava dove ha studiato composizione e direzione, per proseguire poi i suoi studi in Russia, a San Pietroburgo con Ilya Musin e in seguito a Parigi. Ha debuttato nel 2006 con l’Orchestre National de France e al Comunale di Bologna con La bohème. Ha girato i teatri d’Europa con Filarmonica di Berlino, la Münchner Philharmoniker, la Philharmonia di Londra, la Filarmonica di Oslo, la Gewandhaus di Lipsia e la Staatskapelle di Dresda. Non solo, ma anche oltre oceano ha ottenuto grandi successi con la Pittsburgh Symphony, la Los Angeles Philharmonic, la National Symphony di Washington e la Boston Symphony. È stato il Direttore Musicale principale dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai dal 2009 al 2016.
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La Maratona è inclusa nell’abbonamento Stagione Concerti del Teatro di San Carlo (Turni S e P).