“Il prigioniero della seconda strada”, la commedia brillante di Neil Simon su traduzione di Maria Teresa Petruzzi al Teatro del Grillo di Soverato è andata ben oltre le previsioni della vigilia riuscendo a riscuotere uno strepitoso successo; tant’è che il pubblico entusiasta ha tributato applausi a piene mani per la Compagnia del Grillo che lo ha portato in scena lo scorso fine settimana. Successo scaturito dal fatto che sul palco del teatro soveratese lo han calcato degli straordinari interpreti, peraltro veterani del teatro e della Compagnia nata 35 anni fa. La scelta del direttore e regista Claudio Rombolà – interprete oltretutto di uno dei personaggi in scena – è ricaduta quest’anno su una pièce, rappresentata per la prima volta quasi cinque decenni fa, che mette a nudo i problemi di una classe sociale in crisi. Di valori morali, di sentimenti veri, di solidarietà. La triste condizione dell’essere umano, costretto a misurarsi con una società ostile che lo ferisce e delude le aspettative, rende fresco e attuale un testo datato, che ha conosciuto anche il successo cinematografico nel ‘75.
La trama. In una calda notte newyorkese, Mel Edison (Claudio Rombolà) dopo ventidue anni di lavoro da dirigente in un’azienda pubblicitaria, viene licenziato: si trova così a cinquantacinque anni senza più certezze né prospettive, conscio che la sua età non gli consente di reinserirsi facilmente nel mondo del lavoro. New York, la Grande Mela, la città degli affari, si trasforma in un luogo insopportabile per Mel; la sua abitazione al quattordicesimo piano in un grattacielo della seconda strada diviene piena di difetti e abitarla diventa una prigione. Orgoglio e vergogna inducono l’uomo a nascondere la verità della sua condizione di disoccupato alla moglie, fino a quando i ladri svaligiano l’appartamento. La sua vita sembra andare in frantumi e Mel si abbandona ad uno stato di sconfortante depressione, nonostante il tentativo di infondergli coraggio e le amorevoli cure della moglie Edna, interpretata da Annamaria De Luca – new entry nella Compagnia, che ha saputo disegnare con raffinatezza ed eleganza il suo personaggio. In questo contesto si inserisce la famiglia di Mel che nel tentativo di aiutare economicamente il fratello, rivela le ipocrisie tipiche di ogni nucleo, familiare e non. Bravi e convincenti in questo ruolo: Salvatore Salatino, Sabina Ventrice e Rossana Veraldi.
“Un testo asciutto e incisivo (più apprezzato dalla critica e meno dal pubblico perché poco rappresentato) che riesce ad amalgamare – si legge in una nota dello spettacolo – la commedia e quindi la voglia di ridere delle disavventure, con le disavventure stesse, sottolineando i vizi e le debolezze della classe media americana (e italiana). E Simon ce lo dice con grande maestria accompagnata da una comicità mai grottesca, ben interpretata da tutti gli attori. Ancora una volta merito al teatro del Grillo che s’interroga su temi universali, sulle grandi questioni di attualità in grado di emozionare. Non dimenticando la scenografia curata da Giovanni Sorrenti e Isaia Tripodi che confeziona lo spettacolo a regola d’arte, le musiche del soveratese Michele Amadori, le voci fuori campo di Maria Rosaria Barbuto, Salvatore Frangipane, Frank Teti, luci e costruzioni di Nicola Macrì e il lavoro di tutti coloro che hanno contribuito alla messa in scena di questa produzione che – per chi se lo fosse perso – verrà riproposta nelle date di sabato 22 (ore 20.45) e domenica 23 giugno (ore 18). I biglietti sono acquistabili online su www.teatrodelgrillo.it.