Questa sera, martedì 3 settembre, chiuderà la prosa della XXVI edizione del festival I Solisti del Teatro: “Canto di Donna per l’Italia / Cori di Antigone – Il tempo cammina sui piedi stanchi delle donne”.
Questa sera, martedì 3 settembre alle ore 21.30 presso i Giardini della Filarmonica di via Flaminia 118, chiuderà la prosa della XXVI edizione de I SOLISTI DEL TEATRO “Canto di Donna per l’Italia / Cori di Antigone – Il tempo cammina sui piedi stanchi delle donne”, presentato da Sicilia Teatro.
Di Guido Barbieri da un’idea di Alessio Pizzech; con Laura Lattuada / Elena Croce e la partecipazione di Guido Barbieri. Alla viola Martina Santarone. A cura di Alessio Pizzech.
È una lettura a due voci con l’apporto del suono della viola, in una serata che vuole valorizza il pensiero “politico al femminile” sull’italia. La scelta di una sorta di forma di oratorio a più voci è dovuta alla volontà di concentrare l’attenzione sui pensieri di queste donne: si passa da Tina Anselmi a Nilde Iotti, dalle donne partigiane a Sibillla Aleramo fino a Emma Bonino, passando per la contemporaneità con la ex sindaca di Lampedusa, Giusi Nicolini, con una sua lettera che scrisse per l’Europa sulla vicenda migranti.
Da una parte il Canto, dove le due voci si alternano e le varie autrici quasi si confondono in una sorta di percorso unico che segue dei fili tematici più che cronologici, dall’altra parte l’ispirazione, come composizione della scrittura, alla Tragedia Greca, divisa in episodi e stasimi con il grande riferimento alla figura di Antigone come se ognuna delle donne citate sia stata a suo modo un’Antigone.
Si tocca il tema dell’aborto, del divorzio, delle lotte per il lavoro, di un pensiero femminile che si confronta con l’arretratezza culturale di una politica pensata ed agita in gran parte dagli uomini. È una risposta alla crisi morale Italiana, di un Italia sempre più violenta e degradata; in questa serata che nasce per “essere ascoltata” recuperiamo un pensiero politico nel senso più alto della parola ed un valore civile del Teatro che vuole valorizzare la donna come portatrice di un punto di vista, capace di abbracciare la diversità e la complessità.
Dagli appunti preparatori di Guido Barbieri
“L’idea è quella di convocare le voci femminili dell’Italia contemporanea (quelle poetiche, ma anche quelle politiche) intorno a quattro temi ispirati dalla parabola di Antigone letta da Sofocle: forse la più lucida riflessione mai compiuta sul rapporto tra il potere e il corpo della donna”.
Riflessioni di Alessio Pizzech
“Un viaggio letterario / teatrale / civile per parlare dell’Italia di oggi e del degrado valoriale che stiamo attraversando, attraverso la voce delle intellettuali più lucide del pensiero italiano. Un viaggio emotivo di grande lucidità che vuole risvegliare coscienze e porre la luce sul valore del femminile come portatore di riflessione sul senso dell’esistenza e dell’essere Comunità”.