È all’insegna della continuità de Lo spazio del racconto, il nuovo cartellone 2019/2020 del Teatro Brancaccino, sala più piccola del Teatro Brancaccio di Roma negli spazi di Via Mecenate che offre una programmazione forse più di nicchia fra commedie, one man show e ritratti tutti al femminile.
Ventuno spettacoli dal 10 ottobre al 10 maggio, tutti con pochi giorni di programmazione, per un cartellone vivace e in piena evoluzione, ma sempre attento alla drammaturgia contemporanea.
La nuova stagione del Brancaccino si apre il 10 ottobre con Ugo Dighero che porta in scena la mitica affabulazione del Mistero buffo di Dario Fo: Dighero estrapola tre celebri passi del Mistero buffo (Il primo miracolo di Gesù, La fame dello zanni, La parpàja topola) dando prova di capacità camaleontico e a seguire Andrea Tidona racconta con tocco leggero l’Edipo re, una della maggiori tragedie di sempre: in Edipo… seh! Mettendo in scena una prova dall’aldilà della tragedia di Sofocle diretta Giorgio Strehler (dal 7 novembre).
Fra gli spettacoli più interessanti che gettano lo sguardo sulla drammaturgia internazionale, c’è senza dubbio After the End di Dennis Kelly, thriller psicologico e avvincente fra romanticismo e umorismo nero che racconta il rapporto fra vittima e carnefice con Miriam Galanti e Federico Rosati in scena (dal 12 dicembre) e dal 24 ottobre Maria Rosaria Russo e Massimiliano Vado portano in scena i ruoli che furono rispettivamente di Michelle Pfeiffer e Al Pacino nella pellicola diretta da Garry Marshall nel 1999, la commedia romantica Paura d’amare di Terrence McNally che racconta l’incontro fra una cameriera e un cuoco a New York.
Tanti i ritratti dedicati alle donne, di donne che hanno provato a emanciparsi o non ci sono riuscite, ma che comunque hanno lottato: Maria Alberta Navallo porta in scena l’autopsia di un matrimonio in Lady Macbeth – scene da un matrimonio raccontando con taglio crudele la sua storia d’amore e di ambizione che la lega a Macbeth (dal 17 ottobre), spazio ancora alle donne con Anna Mazzantini diretta da Giancarlo Fares che interpreta Anna Cappelli, tratteggiando la figura di una donna che cerca di sfuggire alla sua triste quotidianità cecando di emanciparsi a ogni costo (dal 5 dicembre mentre Paola Giorgi offre un ritratto drammatico e post mortem di Lady Diana Spencer in D. La principessa Diana e la palpebra di Dio analizzandone le vicende umane, esistenziali e sociali e alternandole alla presenza di altri miti (dal 9 gennaio).
Maria Pilar Pérez Aspra diretta da Serena Sinigaglia offre il ritratto di Isabel Green, una grande star di Hollywood che ha appena vinto il premio Oscar come “miglior attrice protagonista”, ma intende fare i conti con sé stessa nella dicotomia fra pubblico e privato (dal 16 gennaio), mentre Galatea Renzi è la divina Sarah Bernhardt in Lezione da Sarah, gioco di specchi di Pino Tierno che racconta l’educazione artistica della giovane Marie (dal 5 marzo). Anna della Rosa è L’angelo di Kobane del plupremiato autore autore inglese Henry Naylor che racconta la storia della giovane siriana Rehana che sogna di diventare avvocato, ma si ritroverà a combattere in prima linea contro l’Isis (dal 26 marzo) e Alessandra Fallucchi è l’intensa interprete di Pietà, monologo pluripremiato di Fabrizio Sinisi che racconta del rapporto devastante fra una giovane madre e il suo unico figlio (dal 16 aprile).
Ma lo spazio del racconto del Brancaccino offre tante commedie di taglio diverso, da Bolle di sapone è una commedia tenera del giovane Lorenzo Collalti (dal 21 novembre) che racconta l’incontro fra due solitudini e ancora l’amore è al centro della commedia Mi invito a nozze interpretata da Katty Roselli e Alberto Bognanni (dal 26 dicembre).
Giacomo Ciarrapico (fra gli autori di Boris insieme al compianto Mattia Torre) dirige Tomas Leardini, Marcello Mocchi e Daniele Pitari in Il sole in tasca, uno spettacolo teatrale basato su una comicità surreale fra divertissement e gioco di relazioni dei personaggi (dal 2 aprile), ma torna in scena il grande classico del teatro italiano con Claudio di Papa e Ciro Damiano che interpretano Shakespea Re di Napoli, testo di Ruggero Cappuccio che indaga sui testi del Bardo attraverso le vicende di due amici napoletani nel Seicento (dal 23 gennaio),
Ninni Bruschetta è invece un killer della mafia che riflette sul suo mestiere nel monologo Il mio nome è Caino, di Claudio Fava (dal 30 gennaio) che si mette dalla parte dei carnefici, Blas Roca Ray (dal 13 febbraio) invece racconta la parabola di arte e pazzia di Van Gogh in Le lettere a Theo, amatissimo fratello del pittore, genio moderno incompreso e innamorato dell’arte e torna in teatro per dirigere dal 12 marzo Monica Rogledi e Rossana Casala in Schiava di Picasso, racconto della devastante storia di non amore fra Picasso e la fotografa Dora Maar, annientata dal pittore.
Spazio alla comicità leggera con Maurizio Lastrico in scena con Nel mezzo del casin di nostra vita (dal 27 febbraio) recitando i celebri endecasillabi “danteschi” adattati alla quotidianità in tutta la sua imprevedibilità, mentre dal 23 aprile Salvo Germano porta in scena Primo amore di Samuel Beckett, una grottesca e dolorosa storia d’amore, mentre Camillo Grassi chiude la stagione del Brancaccino (dal 7 maggio) con Due soli al comando, commedia di Gianni Clementi sugli ultimo con la regia di diretto da Massimo Venturiello che svela il rapporto fra i ciclisti, il capitano e il gregario.
Teatro Brancaccio, Via Merulana, 244 – 00185 Roma, botteghino@teatrobrancaccio.it, tel. 06 80687231. Info e programmazione completa su www.teatrobrancaccio.it.