Giovedi 12 gennaio alle ore 21.00 debutta al Teatro Parioli Peppino De Filippo, a Roma in via Giosuè Borsi 20, diretto da Luigi De Filippo, “APPUNTAMENTO A LONDRA” un testo firmato da Mario Vargas Llosa, regia da Maurizio Panici con Pamela Villoresi e David Sebasti.
Repliche fino al 22 gennaio: dal giovedi al sabato alle ore 21; la domenica e giovedì 19 alle ore 17.
L’identità e le identità: etnica, culturale, politica e, naturalmente, sessuale. Intorno a questo concetto complesso e alle ambiguità che sottendono le mille, diverse identità di ogni individuo, continuamente scelte e ricreate, è incentrato il lavoro del Premio Nobel Mario Vargas Llosa, tradotto da Ernesto Franco, Appuntamento a Londra, prodotto da Associazione Teatrale Pistoiese/ArTè Stabile di Innovazione, in collaborazione con il Festival dei 2Mondi di Spoleto, con la regia di Maurizio Panici. In scena, ancora una volta insieme dopo titoli di grande successo come Marlene, Medea, Atridi, Pamela Villoresi e David Sebasti. Lo spettacolo, alla sua terza tournée teatrale, ha debuttato con grande successo a Spoleto 52 Festival dei 2Mondi nel luglio 2009 proprio alla presenza di un entusiasta Vargas Llosa.
Il grande scrittore peruviano, in varie interviste, ha definito l’allestimento “originale, sottile, pieno di immaginazione, ma al tempo stesso molto fedele al testo”, dimostrando di apprezzare particolarmente sia l’interpretazione dei due protagonisti sia le scelte registiche.
La storia che il testo racconta è un’acuta e profonda riflessione sul tema dell’identità, un viaggio nella vita segreta delle persone. Ma lo spettacolo è anche un’indagine sui valori dell’amicizia e dei sentimenti, su quel sottile filo che ci lega come esseri umani, come attrazione profonda dell’uomo per l’altro da sé.
Due amici d’infanzia e gioventù, entrambi peruviani, si ritrovano a Londra dopo molti anni durante i quali non avevano avuto più contatti. Nel loro incontro rivivono il passato, mescolando bei ricordi con brutte storie che credevano oramai sotterrate o delle quali, forse, ignoravano l’esistenza. Un teatro, dunque, fortemente ispirato dalla letteratura in uno scambio fertile tra i diversi linguaggi espressivi.