“Il tram è il mezzo di trasporto d’eccellenza delle città. Non è come la metropolitana che è sotto terra, ma vive proprio dentro il cuore delle vie cittadine. È un luogo ‘sociale’, dove incontriamo le persone che non conosciamo. Possono succedervi tante cose impreviste, tante storie. Ed è anche un luogo di integrazione, perché il tram è per tutti”. Ilaria Cairoli è una giovane bibliotecaria di Monza, nonché autrice del bellissimo e originale albo illustrato “Tram”, dedicato appunto a questo poetico mezzo di trasporto pubblico. A darlo alle stampe è la publishing house casertana Lavieri, nata nel 2004 e caratterizzatasi, fin dagli esordi, per proposte innovative in settori apparentemente lontani tra loro, quali la letteratura, i libri per bambini e il fumetto.
“Conduciamo fin dalla sua fondazione un programma per l’infanzia, ‘Lavieri Piccole Pesti’, che vuole essere una produzione in primo luogo leggera e divertente, un aiuto per affrontare, e non evitare, le avventure o disavventure della vita quotidiana”, spiega Marcello Buonomo, cofondatore della casa editrice: “Una produzione con una certa predilezione per l’ironia e l’originalità. Facendo emergere, anche dalla scelta degli illustratori, un carattere ribelle (non a caso abbiamo collane come I Monelli o I Randagi), si vuole attirare anche i bambini più smaliziati dalla concorrenza di videogiochi e tv”. Alla fine, conclude Buonomo, il risultato “sembra essere un catalogo interessante anche per gli adulti, costruito con scrittori e artisti in prevalenza italiani, cui poi piace dare visibilità in fiere e occasioni d’incontro col pubblico”.
Non c’è una storia in “Tram”, ma una serie di suggestioni minimalistiche, di immagini e situazioni, di frammenti di un discorso poetico che si svolgono durante il loop incessante del suo percorso. “Ma cosa sognano i tram? Sognano forse di viaggiare fuori dai binari? Tutt’altro. Sognano più binari…” si legge nel libro. Il mezzo che ispira il racconto è lo storico tram “Carrelli 1928” di colore giallo, precisamente quello della linea 23, che collegava Lambrate con piazza Fontana e il centro cittadino. “Una linea cui la gente era molto legata”, riprende Cairoli: “Quando quel tram è andato in pensione e la linea è stata modificata, nell’aprile 2017, tantissime persone hanno scritto messaggi o mandato video strappalacrime ai giornali, mostrando una vera affezione per il tram e per il mondo che fin lì aveva rappresentato”.
Sul tram ci sono baci, corse, una “giungla di braccia, gambe e teste” e “salti, oscillazioni, spintoni e mani alla ricerca di un appiglio”. Il tram è un essere vivente che unisce la città e le persone più diverse, ma è anche un’astronave, e “certe volte il suo dondolare dolce porta fin troppo lontano, verso altri tempi e altri luoghi”. Un libro poetico e appassionato, onirico ma brulicante di vita. Parte importante del successo di questo volume si deve alle illustrazioni del veronese (ma milanese d’adozione) Alberto Casagrande: il suo è un eccellente lavoro grafico, ispirato alle avanguardie storiche, con geometrie e onomatopee visive che richiamano futurismo e costruttivismo, realizzato con una palette di colori ben definita (giallo, blu, rosso e un po’ di grigio), uno stile perfetto per rappresentare il movimento e la città.
“Viaggi terrestri, marini e lunari del Barone di Münchhausen” è tra le ultimissime novità della casa editrice. “Mi avevano parlato di lui come di un personaggio ormai dimenticato”, spiega l’autore Gianluca Caporaso: “Io non ci volevo credere, ma diversi amici librai mi hanno confermato che da tempo non si vendono più le sue incredibili storie. Allora, assieme all’illustratore Sergio Olivotti, abbiamo deciso di lanciare un progetto editoriale con cui riportare il Barone in mezzo a noi”. Decisione quanto mai felice: l’albo illustrato, tutto scritto in rima, precisamente in quartine a rima alternata, è un vero gioiello. E l’autore con straordinaria valentìa sa ricreare le iperboliche e strampalate avventure del barone Hieronymus Karl Friedrich von Münchhausen, capitano di cavalleria e serio uomo d’affari del Settecento, divenuto celebre per essere un incredibile narratore.
Il picture book riporta 12 storie che ben rappresentano le follie e gli eccessi del militare tedesco: dal viaggio sulla luna compiuto a bordo di una pianta di fagiolo a quello a cavallo di una palla di cannone per riuscire a superare le mura altissime di una città assediata, dall’episodio in cui riemerge da un pantano cui rischia di annegare tirandosi per i capelli alla famosa storia del “mantello pazzo” di San Pietroburgo. Completano il volume tre ulteriori “viaggi mai viaggiati” (per terra, per mare e ancora sulla luna), immaginati da Gianluca Caporaso per un Barone su cui è calata “la sera come una segreta e pensierosa malinconia”, che si ritrova a chiedersi il senso della sua esistenza. Determinante è anche il lavoro dell’illustratore Sergio Olivotti, che ci offre tavole con un segno inconfondibile, che spaziano da immagini più realistiche e figurative ad altre che virano più decisamente verso la surrealtà e l’inconscio.