Martedì 26 novembre alle 21.00 il Teatro Sociale di Rovigo ospiterà la Compagnia di danza del coreografo francese di origine algerina Hervé Koubi, nominato nel 2000 Chevalier des Arts et des Lettres a seguito del folgorante successo delle sue creazioni in tutto il mondo.
Giunge alla sua conclusione l’ottava edizione di Musikè, la rassegna itinerante di musica, teatro, danza promossa e organizzata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, che da maggio a novembre ha portato alcuni dei nomi più prestigiosi del panorama nazionale e internazionale nei teatri, nelle sale da concerto e nelle chiese delle province di Padova e Rovigo.
Martedì 26 novembre alle 21.00 il Teatro Sociale di Rovigo ospiterà la Compagnia di danza del coreografo francese di origine algerina Hervé Koubi, nominato nel 2000 Chevalier des Arts et des Lettres a seguito del folgorante successo delle sue creazioni in tutto il mondo.
I tredici straordinari danzatori della compagnia porteranno in scena Les nuits barbares, ou les premiers matins du monde, un kolossal che indaga le origini della cultura mediterranea e la paura ancestrale dello straniero, per rivelare la raffinata potenza delle culture cosiddette «barbare».
Unendo la suggestione ipnotica della parata da guerra con la precisione di un balletto classico, i ballerini fanno vorticare le loro gonne come dervisci, brandendo lame e coltelli al suono della musica sacra di Mozart e Fauré miscelata con melodie tradizionali algerine. La loro energia mozzafiato evoca un’umanità intera di «barbari»: Persiani, Celti, Goti, Unni, Vandali, apparizioni da tempi remoti e oscuri, emblemi splendidi e terribili di quel crocevia di popoli e culture che chiamiamo Mediterraneo. Questi elementi insieme storici e culturali si mescolano, dal punto di vista stilistico, con il linguaggio della breakdance e dell’hip hop, reinventato in un mix di generi che è insieme sensuale e spirituale.
«Les nuits barbares – racconta Hervé Koubi – è un inno alla bellezza. Quella che, a dispetto delle guerre, prende il meglio di ognuno. È un inno alle nostre origini comuni che si incrociano tutte nelle acque del Mediterraneo, alla nostra storia che dopo più di tremila anni testimonia un florilegio di culture la cui alterità ci unisce più di quanto ci allontani. Non importa se siamo algerini, spagnoli o francesi, siamo prima di tutto mediterranei, è questa la nostra appartenenza ed è più antica delle nazioni!»
Ingresso gratuito con prenotazione sul sito www.rassegnamusike.it fino a esaurimento posti.
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