Dal 3 al 8 dicembre, con uno spin off dal 18 al 21 dicembre, torna la decima edizione NAO Performing Festival, vera e propria piattaforma per artisti che si distinguono per la vocazione interdisciplinare tra danza e arti visive.
Sotto la direzione artistica di Claudio Prati e la cura di Maria Paola Zedda, NAO Performing Festival dà ogni anno voce a una pluralità di proposte nazionali e internazionali con performance, incontri, installazioni, proiezioni video e festeggia nel 2019 l’importante traguardo della decima edizione moltiplicando sinergie, tempi e spazi: dopo la sezione estiva dal 10 al 19 luglio, è infatti ora la volta dell’edizione invernale che si dissemina nuovamente nella città di Milano grazie alle collaborazioni con altri spazi culturali, attraversandoli per affinità disciplinari e artistiche.
L’apertura del 3 dicembre, in collaborazione con l’Istituto Svizzero, è ospitata da Careof nella sua sede all’interno di Fabbrica del Vapore in occasione dell’inaugurazione di Artevisione2019.
Protagonista della serata è la coreografia declinata con altre discipline artistiche tra cui spicca il lavoro di Gilles Jobin, maestro della danza svizzera e internazionale, che presenta in prima italiana WOMB, film in 3D che combina immagini stereoscopiche, danza, arti visive e musica. Presentato al San Francisco Dance Film Festival nel 2017, l’opera è stata premiata come Miglior Film Artistico/Sperimentale.
Sempre dalla Svizzera il collettivo Delgado Fuchs con Horsetail Knickerbelt un lavoro che riflette in una prospettiva posthuman su nuove forme di esistenza e coesistenza.
A seguire Jeremy Deller e Cecilia Bengolea con Bom Bom’s Dream, racconto surreale delle avventure di una regina giapponese di dancehall mentre si reca in Giamaica per competere in una gara locale. In programma anche altre opere che hanno segnato tappe significative nell’innovazione del linguaggio drammaturgico.
Altro luogo coinvolto da NAO è Standards, spazio dedicato al suono e alla musica sperimentale, che dal 4 al 8 dicembre ospita l’installazione Domoscape di Edoardo Mozzanega, un lavoro proposto in prima assoluta che ricolloca le vedute di una casa oramai non più abitata che si infesta di visioni, fantasmi, echi e alterazioni sonore e visive.
Il 4 dicembre il festival si sposta al DiDstudio per la parte on stage: il giovane Colectivo SinPar dalla Spagna porta il suo primo lavoro Efecto Siam, ispirato alla storia della prima coppia registrata di gemelli identificati come siamesi, per esplorare il concetto di unione fisica tra due persone e delle possibilità di interazione e movimento; a seguire Nicola Cisternino propone Sobotta, una ricerca delle similitudini tra strutture anatomiche, musica e spazio ispirata alla teoria di MacLean di una trina strutturazione del cervello.
Il 5 dicembre è la volta di Cloud di Giovanfrancesco Giannini, studio presentato all’ultima edizione del Festival Romaeuropa nella vetrina DNAppunti coreografici, un percorso di immagini, video e flussi digitali, attraverso cui il performer accompagna il pubblico in un viaggio nel proprio ‘archivio dati’, nella propria memoria individuale; segue il lavoro di Leonardo Diana Verso la Luce, nato dalla collaborazione con l’artista Susanne Linke e tre musicisti (Andrea Ferraris, Luca Serrapiglio e Andrea Serrapiglio) che accompagnano dal vivo la danza per analizzare la condizione umana e l’ossessiva ricerca di un’identità.
Il 6 dicembre apre Manbusha di Pablo Girolami, ispirata dal fascino per le civiltà estere e forgiata sui ritmi della musica; segue il duo Elisa D’Amico e Francesco Dalmasso con Virgolette, un tentativo di disegnare lo spazio, il tempo e la relazione a partire da un sistema di regole.
Triple bill il 7 dicembre: Pierluigi Castellini, vincitore della miglior proposta del DanceTAZ Temporary Autonomous Dance Zone, è in scena con Dialogo con gli dei, quintetto che indaga sulla natura umana e sul vivere perennemente in bilico tra due opporti: gioia e sofferenza, vita e morte, luce e tenebre, spirito e materia. Segue Enrico Paglialunga con Shape of Moving Waves che guarda alla fisica del suono e alla sua propagazione molecolare in aria. Chiude Francesco Marilungo con lo studio su Party Girl, un lavoro sul mondo della notte e sulla vita legata al mercato del sesso e all’esposizione dei corpi, nell’ambito del progetto Mind The Gap.
Lo stesso giorno dalle 11 alle 17.30 presso Triennale Milano Sala Lab in collaborazione con Triennale Milano Teatro avrà luogo il Convivio Xplorazioni a cura di Claudio Prati, Ester Fuoco e Maria Paola Zedda e incentrato sulle nuove drammaturgie sperimentali, scritture sceniche e immaginari nella performance contemporanea. La discussione invita artisti e teorici a riflettere insieme su come la coreografia, nella sua creazione, diventi campo di ricerca e costruzione di nuovi strumenti, di testi aperti e sistemici in cui le discipline diventano permeabili e i confini perdono definizione, trasformandosi in scritture inedite.
La giornata, trasmessa in diretta streaming youtube prevede una prima sessione dalle 11 alle 13.30 articolata tra interventi, performance e inserti multimediali in cui il pubblico è invitato ad ascoltare e partecipare con dei #visibletweet. Nella sessione pomeridiana dalle 15.30 si raccoglieranno le parole chiave, le combinazioni, i flussi semantici emersi nel dibattito e nei tweet per costruire una mappa concettuale che fungerà da base di discussione con il pubblico.
Gli ospiti sono artisti, teorici e docenti: Fabio Acca (studioso di arti performative, DAMS di Bologna), Elisabetta Consonni (coreografa, Milano), Francesco Dalmasso (danzatore e ricercatore presso RicercaX Torino), Elisa D’Amico (coreografa e danzatrice, Torino), Erika De Crescenzo (Ricercatrice RicercaX Torino), Michele Di Stefano (coreografo, MK, Roma), Simone Frangi (curatore LiveWorks, Centrale Fies, Milano), Ester Fuoco (curatrice e studiosa di performing arts, Milano), Carlo Infante (studioso di Performing Media, fondatore di Urban Experience Roma), Antonio Pizzo (professore associato Discipline dello Spettacolo, Università di Torino), Claudio Prati (regista e video maker, Milano/Lugano), Marcelì Antunez Roca (artista e co fondatore Fura dels Baus, Barcellona), Paolo Ruffini (studioso di linguaggi performativi del contemporaneo, Roma), Fabio Cirifino, Leonardo Sangiorgi e Laura Marcolini (Studio Azzurro, Milano), Valentina Valentini (Professore associato Arti performative e arti elettroniche digitali, Università La Sapienza di Roma), Ariella Vidach (coreografa, Milano), Maria Paola Zedda (curatrice ed esperta di performance, danza e arti visive, Milano).
Il festival chiude l’8 dicembre con Feedback Loop Driver di Andrea Giomi, performance musicale basata sull’improvvisazione che sfrutta tecnologie bio-fisiche e di analisi e cattura del movimento. L’intero paesaggio sonoro della performance è generato in tempo reale dal comportamento fisico del performer. Chiude il programma Geflugelte Rehe di Andreana Notaro, Davide Rovito, Luca Servino e Maria Paola Zedda, un lavoro sulla morte e sul sacro.
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INFORMAZIONI
Date e orari
Dal 3 al 8 dicembre, spin off MiniNao dal 18 al 21 dicembre.
Domoscape dal 4 al 6 dicembre dalle 18.00 alle 20.00; il 7 e 8 dicembre dalle 12.00 alle 20.00
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Luoghi
DiDstudio e Careof c/o Fabbrica del Vapore, via G.C. Procaccini 4
Standards, via Maffucci 26
Triennale Milano – Sala Lab, viale Alemagna 6
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Ingresso spettacoli
8 euro singolo spettacolo | intera serata 12 euro / ridotto 6
Spettacoli che usufruiscono della riduzione Dance Card: Verso la luce, Party Girl, Geflugelte
Rehe, Shape of Moving Waves.
The choreographic / Sei io. Sei tu. Sei noi / Convivio Xplorazioni ingresso gratuito
Domoscape ingresso gratuito previa sottoscrizione della tessera associativa 5 euro in sede o online https://goo.gl/4r9yzt
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Contatti
tel. 02 3450996, info@didstudio.org
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