Scritto, diretto ed interpretato da: Alessandro Riccio
Con: Gaia Nanni, Ciro Masella, Viola Paník, Mr. Punch e Vieri Raddi
Produzione: Tedavi ’98 e Archétipo
Costumi: Dagmar Elisabeth Mecca con la collaborazione di Lorena Vedelago e Daniela Ortolani
Luci: Lorenzo Girolami
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Ore Piccole è “stupenderrimo”.
Ormai, per parlare di ciò che esce dalla testa di Alessandro Riccio è necessario coniare nuovi termini, oppure concedere a chi scrive “licenze poetiche” normalmente aberranti dal punto di vista linguistico.
Questo perché ancora una volta l’entusiasmante attore fiorentino, con quella che a sua dire è “la storia più visionaria che abbia mai scritto”, ci lascia stupiti ed attoniti sulla poltroncina del Teatro Puccini di Firenze.
In questo spettacolo (che potremmo definire elitario dal momento che non sono previste – almeno a breve – repliche) si alternano “perché”, ricordi confusi, ricerca di verità e di ordine, flash di persone assurde, visioni quasi oniriche, vaneggiamenti, in un gioco teatrale che si snoda fra contrapposizioni mentali, sociali ed etiche, trasportate sul palco con personaggi sbruffoni, irriverenti, melanconici, disillusi, persi, sfrontati, ribelli.
Una storia che racconta una magia, una trasformazione, una liberazione dai vincoli dell’apparenza, la realizzazione e la consapevolezza della propria unicità.
C’è, in Vladimiro – giovane rapper diviso tra crisi adolescenziale e passione amorosa –, un desiderio di mostrarsi al mondo in modo diverso, vendersi all’esterno con valori che siano in linea con la società, in una lotta di equilibri tra ciò che è e ciò che mostra. Il suo pericoloso perdersi nell’ostinato rifiuto delle sue qualità lo porterà a farsi agguantare dal buio, finché non arriverà in suo soccorso la luce.
La luce, quell’oro dei poveri che – potente – s’infila dappertutto, nel cervello, nel cuore, nell’anima, spronando al cambiamento e scacciando le ombre delle menti chiuse ed inflessibili.
E la luce è ancora nella testa, anche nel buio della sera fuori dal teatro, si ha la visione della festa del palcoscenico, del tripudio di colore degli sfolgoranti costumi dei ballerini di burlesque, dei coriandoli, della saggezza di Luciano, della forza della Giulianona, dell’energia dell’acrobata.
Un team di fantastici attori affianca Riccio: Gaia Nanni, fresca della vittoria come personaggio fiorentino dell’anno 2019, Ciro Masella, straordinario interprete del teatro contemporaneo, Vieri Raddi, giovane di grande talento espressivo.
“Ore Piccole” è dedicato al talentuoso rapper fiorentino, Cry Lipso, morto a novembre a soli 21 anni; le sue canzoni, in apparenza aggressive, celano una richiesta di aiuto, un bisogno di attenzione e di emozioni belle, come se fossero state composte alla stregua di maschere per corazzarsi dal dolore.
Il meccanismo è lo stesso dello spettacolo di Alessandro Riccio, che è caratterizzato dalla comicità, ma la matrice di base è la stessa. “Ore Piccole” però, è un’opera teatrale, e finisce con un messaggio di positività, che sprona al dinamismo ed alla voglia di vivere e scoprire cose nuove, del mondo e di sé stessi.
La vita vera, purtroppo, non sempre si conclude con una festa.