“Un turco napoletano” di Eduardo Scarpetta nella riduzione in 2 atti di Fabio Gravina.
Questa commedia fu scritta da Eduardo Scarpetta nel 1888, ed è tratta dalla commedia francese Le Parisien di A. N. Hennequin. Si tratta di una delle sue opere più famose , tanto è vero che nel 1953, a distanza di sessantacinque anni dalla prima, il regista Mario Mattoli, la Lux Film, gli attori: Totò, Carlo Campanini e Mario Castellani ne hanno ricavato un film, intitolato appunto Un turco napoletano. Ecco la trama: A Sorrento, il bottegaio Don Pasquale è di fronte a una decisione importante per la sua famiglia: far sposare la figlia Lisetta con il signorotto Don Carluccio. Don Pasquale oltre ad essere molto timido, è preda di una gelosia irrefrenabile nei confronti della moglie e della figlia, per questo decide di convocare qualcuno che possa badare alla moglie e alla figlia nei pochi giorni che separano Lisetta dalle annunciate nozze. La scelta cade su un turco eunuco consigliatogli da un suo amico onorevole: Felice Sciosciammocca che si presenta a casa di Pasquale con la lettera raccomandata. Don Pasquale crede alle sue parole e così mette subito al lavoro Felice che ne combinerà di tutti i colori, scontrandosi anche con Don Carluccio, rifiutato senza preavviso da Lisetta. La situazione peggiora quando durante una festa organizzata da Pasquale in onore del tanto annunciato fidanzamento tra Carluccio e Lisetta, quest’ultima si arrabbia ripudiando il suo spasimante che monta su tutte le furie, dichiarando che il giorno dopo, se Lisetta non lo avesse accettato scusandosi, avrebbe messo a soqquadro la bottega di Pasquale. E’ una farsa comica che resta uno dei capolavori del teatro comico napoletano di tradizione. Un fiume in piena che non si arresta mai che riesce a deliziare lo spettatore con continue battute e situazioni divertenti fino all’inverosimile.
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Teatro Prati
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