Con la riapertura del Teatro degli Animosi a Carrara dal 29 gennaio (ore 21) va in scena in esclusiva regionale il nuovo spettacolo del regista premio Ubu Alessandro Serra. Si apre così un cartellone frutto della collaborazione fra l’Amministrazione comunale e la Fondazione Toscana Spettacolo onlus fortemente incentrata sulla scena contemporanea. Dopo il successo di Macbettu, migliore spettacolo del 2017 per la giuria dell’Ubu, Alessandro Serra porta adesso in scena Il giardino dei ciliegi. L’ultimo dramma che Cechov scrisse pochi mesi prima di morire, nel 1904 viene allestito con una scena minimale, con al centro soltanto gli attori, le luci e pochi oggetti. Prende quindi vita un testo che parla di crisi – una proprietà che va all’asta – ma anche di cementificazione e distruzione di alberi, poiché sul giardino dei ciliegi sorgeranno delle villette.
Il giardino dei ciliegi racconta di alberi che vengono abbattuti per edificare villette col dichiarato intento di trasformare i villeggianti in proprietari. Ljuba ha dissipato tutti i suoi averi a Parigi con amori impossibili e ora la sua tenuta sta per essere venduta all’asta. Lopachin le offre la possibilità di salvarla e Ljuba rifiuta, sembra anzi totalmente disinteressata alla cosa. Perché Ljuba e Gaev non accettano di salvare il giardino? Perché sono così ingenui? Allora come oggi una certa classe sociale veniva privilegiata. La nobiltà era sempre tutelata da leggi e privilegi bancari che salvaguardavano sempre i patrimoni. Facilita di ipoteche e addirittura amnistie che cancellavano debiti di milioni di rubli. Il ministro degli interni dell’epoca aveva favorito i proprietari terrieri concedendo loro mutui e prestiti che spesso non venivano restituiti. Ecco perché Ljuba e Gaev non accettano di salvare il giardino. Sono convinti che comunque vada saranno salvi. Per il resto si va oltre il contemporaneo, nel giardino va in scena la vita vivente raccontata, come sempre in Čechov, con tutte le sue tenerezze e meschinità. Il giardino dei ciliegi e il capolavoro che apre il Novecento, e ne anticipa sorprendentemente i tratti salienti: le grandi dittature, il capitalismo, la distruzione della natura in nome del progresso e dello sviluppo. Alessandro Serra
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Alessandro Serra si avvicina giovanissimo al teatro attraverso gli esercizi di trascrizione per la scena delle opere cinematografiche di Ingmar Bergman e la pratica delle arti marziali. Studia come attore inizialmente avvicinandosi alle azioni fisiche e ai canti vibratori di Grotowski, per poi arrivare alle leggi oggettive del movimento di scena trascritte da Mejercho’ld e Decroux. Nel frattempo si laurea in Arti e Scienze dello Spettacolo all’Università la Sapienza di Roma con una tesi sulla drammaturgia dell’immagine. Nel 1999 fonda la Compagnia Teatropersona, con la quale comincia a mettere in scena i propri spettacoli che scrive e dirige, creandone le scene, i costumi e le luci. Negli ultimi anni il lavoro di ricerca sulla scena come puro fatto materico si è concretizzato nella creazione di una “trilogia del silenzio”, in cui la drammaturgia è praticata quale espianto di aure dalle opere letterarie di Samuel Beckett, Bruno Schulz e Marcel Proust. Nel 2009 crea la sua prima opera per l’infanzia, Il Principe Mezzanotte, presentato in oltre duecento repliche in Italia e all’estero. Teatropersona ha portato i propri spettacoli in Italia, Francia, Svizzera, Corea, Russia, Polonia. Nel 2015 è autore e regista di H+G, co-prodotto da Accademia Perduta/Romagna Teatri e Accademia Arte della Diversità/Teatro La Ribalta in collaborazione con Compagnia Teatropersona e vincitore del Premio Eolo Award quale “migliore novità di teatro ragazzi e giovani”. Nel 2017, con lo spettacolo Macbettu, vince il Premio UBU per il “miglior spettacolo dell’anno”. Tra le altre sue creazioni: Nella città di K (2000), Cechov non ha dimenticato (2003), Theresienstadt (2005), Beckett Box (2006, Premio europeo Beckett & Puppet), Il Principe Mezzanotte (2009, Premio dell’Osservatorio critico degli studenti al Premio Scenario Infanzia), Trattato dei manichini (2009, Premio ETI Nuove Creatività; Premio Lia Lapini di scrittura di scena), Aure (2011), Il Grande Viaggio (2013, Premio del Pubblico al FIT Festival di Lugano).
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La locandina
Il giardino dei ciliegi
di Anton Pavlovic Cechov
con Arianna Aloi, Andrea Bartolomeo, Leonardo Capuano, Marta Cortellazzo Wiel, Massimiliano Donato, Chiara Michelini, Felice Montervino, Fabio Monti, Massimiliano Poli, Valentina Sperlì, Bruno Stori, Petra Valentini
regia, drammaturgia, scene, luci, costumi Alessandro Serra
produzione co-produzione Compagnia Umberto Orsini/Teatro Stabile del Veneto/ Teatro di Roma/ Accademia Perduta
in collaborazione con Compagnia Teatropersona, Triennale Teatro dell’Arte di Milano
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Il cartellone proseguirà poi con gli Anagor, che sabato 8 febbraio portano in scena Socrate il sopravvissuto. Come le foglie. Giovedì 27 febbraio arriva Vinicio Capossela col suo Bestiario d’amore. In cartellone – domenica 1 marzo – anche la versione teatrale del celebre fumetto di Zerocalcare, venduto in oltre centoventimila copie: Kobane Calling on stage, firmato dal regista Nicola Zavagli. Torna agli Animosi il coreografo Virgilio Sieni (giovedì 19 marzo) con La natura delle cose, realizzato in collaborazione con il filosofo Giorgio Agamben. Un esilarante show fra lirica e comicità, con tempi perfetti e risate assicurate, è Te Opera Locos, International Comic Opera Show (martedì 24 marzo). E torna in scena – domenica 29 marzo – La Gaia scienza – la rivolta degli oggetti – lo spettacolo che nel 1976 segnò l’inizio della storia della compagnia La Gaia Scienza, firmato da Giorgio Barberio Corsetti, Marco Solari e Alessandra Vanzi. È dedicata alla bellezza la performance di danza Graces (martedì 31 marzo), della coreografa Silvia Gribaudi. Chiude la stagione, sabato 18 e domenica 19 aprile, la celebre compagnia marionettistica Carlo Colla &Figli con L’italiana in Algeri.
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Informazioni
Biglietti
platea e palchi centrali €. 12,00/€. 10,00 ridotto – palchi laterali e loggione €. 10,00/€. 8,00 ridotto
bambini €. 5,00
riduzioni: scuole, abbonati stagione Sala Garibaldi (abbonamenti e biglietti); “biglietto futuro” under 30, over 65, possessori carta dello spettatore FTS (solo per i biglietti)
prevendita
presso la biglietteria della Sala Garibaldi
– il giorno prima di ogni spettacolo in orario 10:00–12:30 e 17:00–18:30
– il giorno dello spettacolo in orario 10:00–12:30 e 18:00–20:00
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Info
Ufficio Cultura: tel. 0585 641419 -641393
salagaribaldi@comune.carrara.ms.it
Sala Garibaldi, via Verdi, 54033 Carrara
tel. 0585 777160