Dopo 5 serate, 8000 ore di diretta, 150 canzoni eseguite da Tiziano Ferro, 400 apparizioni di Fiorello e 10 milioni di spot de L’amica geniale, si è conclusa la 70esima edizione del Festival di Sanremo.
Ormai sono giorni che svolgo semplici azioni quotidiane mentre il criceto che risiede nella mia testa passa da cantare allegramente “Innamorata di un altro cabròn, esta es la historia de un amor” fino a struggersi di dolore intonando “Fa rumoreee, quiiiiii, e non lo so se mi fa bene, se il tuo rumore mi conviene“.
Perché anche io, che non sono mai stata esattamente una fan del festival della canzone italiana, mi sono divertita a guardare questa edizione all’insegna dell’anarchia, che ci ha lasciato discrete canzoni e ha scritto la storia della tv con momenti variegati e indimenticabili. Le avvisaglie di un Festival all’insegna di grandi emozioni c’erano fin dall’inizio, a partire dalla panoramica del pubblico in prima fila su cui risiedeva il King Cristiano Malgioglio.
E, alla fine, non siamo stati delusi.
Ecco, quindi, una breve lista del “meglio” di questo Sanremo 2020:
1 – Musica (e Bugo scompare)
Non finisce la sfida Morgan vs resto del mondo. Dopo i capitoli che lo avevano visto impegnato a scontrarsi prima contro la produzione di X-factor e poi contro Maria De Filippi e lo staff di Amici, anche a Sanremo, Marco Castoldi, armato di cattive intenzioni, ha voluto interpretare il ruolo di drama queen.
Il suo sfidante, questa volta, è l’ “amico” Bugo, quello insieme a cui, nella canzone presentata all”Ariston canta “Però di te m’importa veramente. Al di là di queste stupide ambizioni“.
Dopo aver accusato l’orchestra e l’universo intero di boicottaggio e aver offeso, dietro le quinte, Bugo per la performance nella serata delle cover, Morgan si è vendicato così.
Questa versione alternativa di Sincero è ormai virale. C’è chi chiede la risposta in stile dissing da parte di Bugo e chi ne ha fatto una versione in spagnolo.
Intanto la canzone originale -che ricorda Bandiera Bianca di Battiato- non sta andando affatto male in radio.
Che sia stato un bel colpo di teatro?
2 – I look di Achille Lauro
È stato San Francesco, Ziggy Stardust, la marchesa Luisa Casati ed, infine, la regina Elisabetta I.
Il personaggio su cui più si dibatte in tv, nei social, sull’autobus, al bar, alla posta, in ufficio, dal panettiere, dal dottore, è lui, il principe del “menefreghismo”, in arte Achille Lauro.
Gli schieramenti sono netti: c’è chi apprezza le sue performance originali, artistiche ed evocative e chi lo critica definendolo come un involucro vuoto.
Con lui Alessandro Michele – art director di Gucci e fra coloro che hanno creato i concept delle performance – inserisce un nuovo elemento alla sua crew di personaggi alternativi e un po’ freak come Billie Eilish, Harry Styles, Ghali e Francesco Bianconi.
Una voce sicuramente non eccelsa ma una presenza scenica potente e unica nell’ attuale panorama del pop italiano.
Se son rose non appassiranno.
3 – Le esibizioni e il twerk di Elettra Lamborghini.
Elettra, Elettra Lamborghini. Si è aperta così ogni sera, l’entrata in scena della procace bolognese, il cui nome veniva scandito, soavemente, dal coro dell’Ariston.
Elettra, pur avendo lasciato a casa la voce, probabilmente troppo ingombrante in valigia, ci ha regalato momenti indimenticabili, abiti in stile “Maracaibo” e un twerk in diretta mondiale. Un movimento di fondoschiena che, come ci hanno rivelato i The Jackal in un video con la cantante di Pem Pem, pare sia servito a scongiurare la fine del mondo.
4 – Piero Pelù, lo scippatore
Il Toro Loco arriva sul palco dell’Ariston armato delle sue catene, i suoi pantaloni di pelle e la grinta di un ventenne.
Per la serata finale si presenta di rosso vestito, a petto nudo e, scende dal palco andando a scippare borsette fra il pubblico.
Mamma mia, El Diablo!!!
5 – Diletta Slim Shady Leotta
Dopo un primo monologo di cui sia noi che la povera nonna potevamo fare a meno, Diletta Leotta prova a sbalordirci in versione fly girl e si barcamena in un rap siculo sulle note di Lose Yourself di Eminem.
Le nostre orecchie stanno ancora sanguinando e la nostra espressione è rimasta così dalla notte dell’8 febbraio:
6 – 24000 baci
Il Festival non è bello se non è litigarello ma, malgrado le polemiche, gli scontri e i litigi, questa edizione è stata all’insegna dell’amicizia e, soprattutto, dei baci.
Ci pensano Fiorello e Tiziano Ferro ad aprire la stagione dello sbaciucchiamento con un bacio di riappacificazione dopo i dissapori e il casino scatenato dall’hashtag #fiorellostattezitto lanciato da Tizianone nazionale.
Poi, in un turbinio di trash e note stonate, è arrivato il bacio tra Elettra (Elettra) Lamborghini e Miss Keta, seguito da quello di Ghali con la sua maschera (indossata da Fiorello) e dall’incontro ravvicinato fra il Pinguino Tattico Nucleare e Mara Venier.
Ed infine quello che ha fatto definitivamente rizzare il cuoio capelluto a Pillon, ovvero il bacio tra Elisabetta Lauro I e il chitarrista dalle lunghe ciglia Boss Doms.