Doppio affaccio poetico e letterario giovedì 30 aprile nel palinsesto digital #TdrOnline, che continua ad offrire un viaggio nella poesia affidata alle voci e ai volti di attrici e attori italiani, su tutti i canali social del Teatro di Roma (Facebook, Instagram e YouTube).
Si inizia alle ore 12 con le poesie inedite dell’attrice, performer, drammaturga e regista teatrale, Eleonora Danco, con La Giornata Infinita (ovvero trattatello poetico senza speranza), un linguaggio di immagini e stati d’animo, in cui il quotidiano si confonde con l’intimo in una dimensione caustica e spiazzante. Una riflessione in versi sul presente, raccontato attraverso brevi frammenti umani ambientati in una casa interiore, dove si incontrano e scontrano oggetti di vita in un corpo a corpo con l’autrice. Il comodino, la doccia, lo specchio, i cracker, i cassetti, il soffitto, lo spazzolino diventano alcuni degli interlocutori di questa opera lirica e sarcastica, scritta prima del lockdown, ma che in maniera premonitrice evoca l’isolamento collettivo da emergenza Codid-19. Un ‘trattatello’ sul rapporto con la casa, gli stati d’animo, gli oggetti e la strada, interpretato da Eleonora Danco in modo performativo miscelando teatro, cinema e tv.
Alle 16 primo appuntamento con Roberto Rustioni che legge frammenti da Anton Cechov, illustre scrittore e drammaturgo russo, anche medico, per omaggiare attraverso le sue opere – parole scritte ma destinate a farsi carne e umanità – il personale sanitario impegnato nell’emergenza sanitaria. Scrittori e medici hanno in comune l’essere profondamente a contatto con la natura umana, guardandola in faccia in tutte le sue sfaccettature. Così Roberto Rustioni ripercorre le parole del grande scrittore che ha ricoperto entrambi i ruoli, offrendoci uno sguardo di lucida compassione attraverso alcuni passaggi di sue opere, e celebrandone gli epigoni: medici, infermieri e operatori sanitari in questi mesi cuore pulsante delle nostre società “Le parole di Cechov sono da tempo fonte di grande conforto per me, a maggior ragione in questi momenti. Cechov non è stato soltanto un artista geniale, era anche un medico: ha esercitato la professione nell’arco di tutta la sua vita. Un modo per ricordare tutto il personale sanitario che lavora e lotta nelle corsie degli ospedali – commenta Roberto Rustioni – Cechov attraverso le sue opere ci fa vedere con chiarezza che noi tutti, prima di ogni altra cosa, siamo degli esseri umani. Il suo sguardo totalmente privo di ideologia e pieno di leggera compassione, forse ci può aiutare a tenere lontano i veleni e essere un po’ più forti.”
Radio India continua a tenerci compagnia tutti i giorni, live dalle ore 17 alle 20 e in diretta streaming su www.spreaker.com, poi in podcast anche su spotify e su tutti i canali social del Teatro di Roma. Apre la striscia quotidiana di giovedì 30 aprile (alle ore 17) la rubrica 4:33 di Muta Imago, che propone le registrazioni inviate dagli ascoltatori con i suoni della città deserta vicino alle proprie case; prosegue Michele Di Stefano con Record (dalle 17.10), una playlist di interviste ad artisti ipotizzando che ognuno degli intervistati abbia pubblicato un nuovo disco: protagonista della settimana è Marco D’Agostin; mentre Industria Indipendente ci porta Dentro la Kamera speculativa (dalle 18.10), con emersioni musicali, sonore, teoriche e testuali, inoltre con Svuota pista ci accompagna fino a sera con un mixtape di musica, suoni, frammenti di vita, letteratura e film.
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