Per molti anni l’Elfo si è dedicato allo scandaglio della drammaturgia straniera, a partire da Fassbinder, passando per i ‘nuovi arrabbiati’ come Mark Ravenhill e Sara Kane, ai quali negli anni si sono aggiunti altri grandi autori inglesi e americani, impegnati tra cinema e teatro.
Ma ci sono stati anche importanti spettacoli che tra gli anni Novanta e i primi anni del 2000 hanno portato sul palco di via Ciro Menotti e su quello di Porta Romana scrittori italiani attivi tra narrativa e teatro.
Per lo show case online dal 4 all’11 giugno ne proponiamo due:
SdisOrè
di Giovanni Testori
regia Francesco Frongia
con Ferdinando Bruni
proposto online grazie alla icollaborazione con Associazione Giovanni Testori
Uno spettacolo del 2003 che – scriveva Franco Quadri – segna “uno dei culmini della carriera di Bruni, che si stacca dagli ormai numerosi modelli di repertorio, dandoci un Oreste multisessuale e rivistaiolo, testa rasata e viso di biacca, passo da burattini e cipiglio da reperto tombale, che dialoga in uno svelto contaminato lombardo, accanto al Pilade con fisarmonica di Fabio Barovero”.
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LA NUMERO 13
di Pia Fontana
regia Elio De Capitani
con Cristina Crippa.
Questo intenso monologo, andato in scena nel 2004, è stato il secondo appuntamento con la scrittura di Pia Fontana, autrice veneta di cui l’Elfo aveva proposto nel 2001 anche il testo Bambole.
Di ritorno da una passeggiata al cimitero Monumentale, la protagonista dà inizio ad un flusso ininterrotto di riflessioni e ricordi. L’immagine di un angelo azzurro e oro, senza testa né braccia, posto a decorazione della tomba numero tredici, evoca dall’inizio un grumo contorto di dolore e morte.