«La rosa è una lente attraverso la quale si può mettere a fuoco la storia del mondo. È un romanzo fluviale, tolstojano, che si snoda nei millenni e nei secoli, in un avventuroso ramificarsi di protagonisti e comparse, colpi di scena, sorprese, cadute e riscatti, in un continuo avvicendarsi. Al suo fascino concorre la suggestione che nasce dalla fantasia dei vivaisti: ci sono nomi che sembrano dei racconti in miniatura, ritratti di signora, promesse di emozioni rare» – Ernesto Ferrero
Attraverso persone e luoghi, giardini e profumi, Anna Peyron ricostruisce in tante piccole storie, dall’Ottocento a oggi, la storia di una grande passione, in un saggio che è un viaggio lungo due secoli di rose cui fa da sfondo anche una storia del gusto, del costume, dei rapporti sociali, di una imprenditoria coraggiosa. Centrale la figura di Giuseppina Bonaparte, sostenitrice di una botanica sempre più empirica e sperimentale, febbrile nel suo imporsi sfide continue.
Tutto ha inizio il 21 aprile 1799, giorno in cui Giuseppina firma l’atto d’acquisto di un piccolo castello in rovina circondato da un parco incolto che ha visitato insieme a Napoleone. Con curiosità sapiente e con l’ausilio dei migliori vivaisti, ibridatori e artisti del tempo trasforma la Malmaison, Mala-mansio, un tempo rifugio di pirati, in un giardino delle meraviglie. Dai vivai inglesi arrivano le rose cinesi, che viaggiano nelle stive delle navi insieme al tè, e da Malmaison si diffondono in tutto il continente.
Caduto l’Impero, la passione per le rose e i giardini infervora l’aristocrazia e la borghesia emergente europea e non solo. Nuovi botanici, giardinieri e artisti allestiscono gli English Gardens, i padiglioni dello zar a San Pietroburgo, il parco della Reggia di Caserta, e poi i giardini di Sudafrica, Australia e America; persino l’isola di Alcatraz, in tempi più recenti, è teatro del ritrovamento di una rosa che si pensava estinta.
I roseti diventano in questo modo vetrine universali, laboratori scientifici e insieme luoghi di spettacolo in cui si esibiscono, tra gli altri, Isadora Duncan, Joséphine Baker e Jean Cocteau.
Anna Peyron è la fondatrice del Vivaio Anna Peyron a Castagneto Po, specializzato nella coltivazione di rose antiche e botaniche. Nel 2012 a “Orticola”, la mostra-mercato di Milano dedicata a fiori e piante, ha vinto il premio Io Donna del Corriere della Sera. Collabora con «Gardenia» e ha collaborato con «La Stampa».
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