Corpo di Ballo del Teatro alla Scala
Etoiles Svetlana Zakharova (23, 24, 26 settembre), Roberto Bolle
Etoiles ospiti Alessandra Ferri, Federico Bonelli
Direttore David Coleman
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PROGRAMMA
da Le Corsaire
coreografia Anna- Marie Holmes da Marius Petipa e Konstantin Sergeyev
musica Riccardo Drigo, Boris Fitinhof-Schell, Yuly Gerber – Orchestrazione Kevin Galiè
Do a duet
creazione di Mauro Bigonzetti – musica Wolfgang Amadeus Mozart
da La bella addormentata nel bosco
coreografia e regia Rudolf Nureyev – musica Pëtr Il’ič Čajkovskij
da Carmen
balletto di Roland Petit – musica Georges Bizet
La morte del cigno
coreografia Michail Fokin – musica Camille Saint-Saëns
da Le Parc
coreografia Angelin Preljocaj – musica Wolfgang Amadeus Mozart
Boléro
coreografia Maurice Béjart – musica Maurice Ravel
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Il Teatro alla Scala rialza il sipario dopo 7 mesi, un periodo lungo e difficile per il mondo intero, piegato di fronte a un virus che non si è ancora sconfitto ma che si continua a combattere giorno dopo giorno.
Il Teatro alla Scala rialza il sipario con un vero tributo alla danza mostrando che si può andare avanti e ripartire nonostante le difficoltà.
E lo fa con l’eccellenza che lo contraddistingue.
L’atmosfera che si respira in Teatro è però diversa: il fervore che attraversa le file della platea, palchetti e galleria prima della performance è attenuato, cauto. La magia della Scala si percepisce ma è più ‘prudente’, in linea con le norme di sicurezza a cui abbiamo dovuto abituarci tutti: posti alternati, mascherine obbligatorie.
Cambiamenti in teatro anche a livello logistico: la buca dell’orchestra è coperta e i musicisti sono posizionati sul palcoscenico, come a ricordare la celebre frase di George Balanchine: ‘la musica va vista, la danza va ascoltata’. Una scelta necessaria che è come se volesse riaffermare il ruolo della musica nel balletto, non una comparsa fuori campo ma una protagonista in prima linea, indispensabile quanto il movimento stesso.
Il programma della serata propone un ‘best of’ di grandi brani di balletto interpretati da una line up di livello. Artisti che durante i mesi di lockdown non hanno mai abbandonato il loro pubblico fedele, condividendo i propri allenamenti sui social, insieme a un messaggio di positività per infondere coraggio e ricordare che ‘andrà tutto bene’.
Rompe il ghiaccio il virtuosismo del pas de trois de Il Corsaro, con protagonisti Conrad (Marco Agostino), Alì (Federico Fresi) e Medora (Martina Arduino).
Segue Do a duet un gioco coreografico creato appositamente per la ripresa da Mauro Bigonzetti. Per descrivere il brano riprendiamo le parole di Bigonzetti stesso come riportate nel programma di sala della serata: ‘un duetto declinato al femminile che in sei minuti ci permetterà di riappropriarci dello spazio scenico’, un ‘inno alla vita’ sulle musiche di Mozart a celebrazione di un nuovo inizio. Sublimi Antonella Albano e Maria Celeste Losa nell’interpretazione.
Claudio Coviello incanta con il drammatico a solo del secondo atto de La Bella Addormentata, che diventa un duetto con il primo violino che accompagna la coreografia, altra prova della presenza vincente dei musicisti sul palco.
Nicoletta Manni e Timofeij Andriashenkop omaggiano Zizi Jeanmaire e Roland Petit con il pas de deux di Carmen, che abbiamo visto tante volte ma che ci fa innamorare ogni volta come se fosse la prima.
Prima dell’intervallo fanno capolino anche le grandi étoiles.
‘Divina!’, come acclama il pubblico in sala, Svetlana Zakharova con La morte del cigno di Fokin. A differenza dell’Odette de Il Lago dei cigni, il Cigno di Fokine porta con sé ancor più carica drammatica, che Zakharova fa emergere in ogni port des bras e in ogni gesto.
Seguono Alessandra Ferri e Federico Bonelli con Le Parc di Angelin Preljocaj, una rappresentazione contemporanea sull’arte di amare. Il loro passo a due racconta una storia d’amore senza luogo e senza tempo: la coppia mostra grandissima intesa, senza fiato il bacio finale, definito da molti come ‘il più lungo della storia del balletto’.
Crescendo di emozioni con il Bolero di Béjart. Sul tavolo rotondo svetta un Roberto Bolle in splendida forma, accompagnato dal corpo di ballo maschile tra cui spiccano i quattro solisti – Massimo Garon, Christian Fagetti, Nicola Del Freo e Gabriele Corrado.
Applausi intensi e calorosi per tutti, compreso il direttore David Coleman, che raccoglie ovazioni finali con Bolle a conclusione di una serata da ricordare.
Letizia Cantù
La recensione si riferisce alla serata del 24 settembre 2020.