Di Hamid Ziarati e Beppe Rosso
Regia Beppe Rosso
Con (in o.a.) Adriano Antonucci, Lorenzo Bartoli, Francesco Gargiulo, Barbara Mazzi
Scene Lucio Diana
Sonorizzazioni Massimiliano Bressan
Produzione ACTI Teatri Indipendenti
Prima Nazionale
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1,2,3 Ottobre _ Prima puntata
8,9,10 Ottobre _ Seconda puntata
15,16,17 Ottobre _ Terza puntata
22,23,24 Ottobre _ Quarta puntata
29,30,31 Ottobre _ Quinta puntata
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Debutta a Torino a San Pietro in Vincoli Zona Teatro dall’1 al 31 ottobre (ore 21), nell’ambito della Stagione RE-PLAY di Fertili Terreni Teatro, “Radio International”, serie teatrale di Hamid Ziarati, scrittore italo-iraniano, e Beppe Rosso, regia di Beppe Rosso, con Adriano Antonucci, Barbara Mazzi, Lorenzo Bartoli e Francesco Gargiulo, una produzione ACTI Teatri Indipendenti.
La scelta di realizzare uno spettacolo a puntate è nata nel periodo del lockdown, in cui si sono svolte le prove su Zoom. Ogni puntata è una storia a sè con una sua autonomia ma tutte insieme raccontano la trasformazione di un’emittente radiofonica e il dramma di un Paese nel breve arco temporale di una settimana.
Nello studio radiofonico di una Radio, che lavora in Network con altre emittenti italiane indipendenti, piomba la notizia di un’imminente chiusura, contemporanea ad una svolta autoritaria nel paese. Tra i conduttori e i lavoratori della Radio si incrinano i rapporti nutriti da vecchi rancori e drammi mai svelati. Seguendo le notizie e le vicende di una bambina siriana profuga e scomparsa tra le montagne, le diverse prese di posizione dei cronisti, generano un forte contrasto e si scatena il dramma dell’incomprensione, che metterà in crisi intere trasmissioni e che in qualche modo rappresenta la situazione di conflitto e controversia che attraversa il Paese.
I temi trattati in “Radio International” riguardano il ruolo fondamentale e le contraddizioni che si sviluppano all’interno del team di giornalisti sui temi cruciali che stanno attraversando l’Europa: dalle migrazioni al diffondersi dell’odio fino all’avanzare dei nazionalismi. Ma emerge con forza anche la questione del lavoro e della sua crisi così come il ruolo della radio nel contemporaneo.
È una commedia tragicomica che, sperimentando un rapporto diverso con il pubblico, attraverso la serialità, parla di noi, dell’oggi e delle paure che l’Europa e i suoi cittadini affrontano quotidianamente. E logicamente parla della responsabilità che riveste oggi l’informazione. Non vuole essere un’indagine ma un gioco d’attore dove i personaggi si trovano spesso coinvolti in situazioni enigmatiche e paradossali.
«Le prove della nuova produzione “Radio International” – scrive il regista Beppe Rosso – erano iniziate nella prima settimana di marzo. Incappati nel lockdown, ci siamo chiesti che si poteva fare per non perdere la buona energia che avevamo trovato nei primi e soli 4 giorni di prova in teatro, quale pratica adottare? Dopo un primo momento di smarrimento, abbiamo deciso di continuare le prove attraverso la piattaforma zoom. Il progetto prevedeva di individuare una struttura drammatica attraverso i testi e le improvvisazioni degli attori; una scrittura scenica insomma. Fortunatamente l’allestimento è ambientato in uno studio radiofonico e quindi non così distante dalla piattaforma scelta. Poco alla volta abbiamo individuato un metodo, sempre più raffinato, che ha permesso agli attori di improvvisare e man mano di andare a costruire il testo e le situazioni. Insomma siamo riusciti a costruire un terreno di gioco comune. Abbiamo individuato alcuni format e modalità che permettessero di improvvisare, ripetere ed arricchire il testo e le situazioni. In quei tre mesi di prove ci siamo appassionati e divertiti, ognuno nel proprio campo di azione e abbiamo prodotto così tanto materiale interessante che si è deciso di fare una produzione seriale con 5 puntate dal vivo. Sarà un esperimento per capire quanto il format della serialità possa essere adottato e seguito dallo spettatore in teatro».
Lo spettacolo nasce all’interno del più ampio progetto transfrontaliero migrACTION, cofinanziato dall’Unione Europea del Programma di Cooperazione Territoriale Transfrontaliera Interreg V A Italia-Francia ALCOTRA 2014-2020 e, in attesa del debutto dello spettacolo nelle tappe del progetto (Paraloup, Caraglio, Vinadio, Barcelonnette), è stata realizzata la versione “a puntate” che sarà presentata nella stagione RE-PLAY di Fertili Terreni Teatro.
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Prima puntata – dall’1 al 3 ottobre ore 21
Un’emittente radiofonica è in forte crisi economica e di ascolti. La commedia mette in scena le vicende personali e le contraddizioni che si sviluppano nel team di cronisti, in rapporto al peso e alla funzione che l’informazione ha rispetto all’opinione pubblica. La notizia in esclusiva di una bambina siriana dispersa sulle montagne tra Italia e Francia potrebbe cambiare le sorti della radio.
Seconda puntata – dall’8 al 10 ottobre ore 21
I conflitti personali tra i personaggi si acuiscono. Entrano inevitabilmente a far parte del palinsesto radiofonico i temi cruciali che stanno attraversando l’Europa: dalle migrazioni al diffondersi della paura e dell’odio che il fenomeno genera. Un barbone, emigrante mediorientale ospite in studio, offre notizie sconcertanti sulla bambina scomparsa.
Terza puntata – dal 15 al 17 ottobre ore 21
Si aggrava la crisi finanziaria dell’emittente radiofonica. L’emigrante mediorientale si rivela essere una persona molto diversa rispetto a come si era presentata e genera un nuovo dramma all’interno dello studio. Un dramma che però si rivela essere una fonte di creatività: la linea editoriale della radio avrà una svolta improvvisa.
Quarta puntata – dal 22 al 24 ottobre ore 21
La situazione esterna precipita, il Paese si isola dal resto del mondo e indice un referendum per uscire dall’Europa. Il dramma della bambina siriana scomparsa si fa sempre più complesso al limite di una spy story. Il team di cronisti reagisce finalmente compatto e comincia a trasmettere nuovi format che alzano gli ascolti e la credibilità della radio.
Quinta puntata – Dal 29 al 31 ottobre ore 21
Tra mille difficoltà, malumori e nuovi amori continua l’attività “straordinaria” dell’emittente. L’invenzione di una trasmissione assolutamente fuori dal comune cambierà le sorti della radio e dell’intero team e forse aiuterà anche quelle del Paese, mentre le sorti della bambina resteranno incerte finché…
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BEPPE ROSSO è regista, attore e autore teatrale. Nel 1979 fonda la compagnia Granbadò Produzioni Teatrale, nel 1980 entra nel Laboratorio Teatro Settimo di Gabriele Vacis; nel 1998 fonda la Compagnia ACTI Teatri Indipendenti. Come drammaturgo scrive e allestisce con il Teatro Stabile di Torino testi che affrontano il disagio del vivere contemporaneo: “Camminanti”, “Trilogia dell’invisibilità”, “Fantasmi d’acciaio”; “Keely and Du”, “La commedia dell’amore Jack e Jill”, “Flags”, “Nord Ovest” e “La Bottega del Caffè-Una storia di intrighi e veleni”. Nel 2013 mette in scena “Solitudine” dal teatro partigiano di Beppe Fenoglio e dirige il progetto “Taste Circus”, nato dalla contaminazione tra teatro e circo. Nel 2014 mette in scena “Attenzione alle vecchie signore corrose dalla solitudine” dai testi di Matej Visniec e cura la regia e la drammaturgia di “Autour de Madame Butterfly”. Nel 2015-2016 dedica la sua ricerca drammaturgica al mondo del lavoro con gli spettacoli “Ti amo lavoro” e “Piccola Società Disoccupata”, dai testi del drammaturgo francese Remi De Vos. Nel 2017 debutta al Teatro Stabile di Torino con “Troppi (ormai) su questa vecchia chiatta” dai testi di Matei Visniec, dedicato al tema dei migranti. Nel 2017 co-dirige l’evento “La Foresta che cresce” esito finale del progetto vincitore del bando MigrArti del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali; nel 2018 è regista e drammaturgo del radiodramma “Parliamo la stessa lingua”, progetto vincitore del bando MigrArti. Per il Festival di nuova drammaturgia “Il Mondo è Ben Fatto” presenta in forma di mise en espace il testo di Csaba Szekely “Nu regret nimic”, tradotto con il titolo “Non mi pento di niente” che nel 2019 diventa produzione teatrale di cui è regista e in scena con Annamaria Troisi e Lorenzo Bartoli. Dal 2018 è co-direttore del progetto “Fertili Terreni Teatro” spazi uniti per il contemporaneo e del “Festival delle Migrazioni”. Nel 2008 è autore, con Filippo Taricco, del libro “La Città Fragile” (Bollati Boringhieri). È presente come attore in numerosi progetti cinematografici e televisivi. Ha lavorato con Davide Ferrario, Armando Ceste, Josè Maria Sanchez, Maurizio Zaccaro, Luca Barbareschi, Ricky Tognazzi, Franco Lizzani, Lodovico Gasparini, Riccardo Donna, Louis Nero, Antonio Albanese, Alberto Ferrari.
HAMID ZIARATI è nato a Teheran nel 1966 e dal 1981 vive a Torino, dove si è laureato in ingegneria. Scrive in italiano. Per Einaudi ha pubblicato Salam, maman (2006 e ET 2010, vincitore dei premi Giuseppe Berto, Marisa Rusconi, Fortunato Seminara e Rhegium Julii), Il meccanico delle rose (2009, premi Alziator e Paralup della Fondazione Nuto Revelli) e Quasi due (2012). Inoltre per il teatro ha scritto Occidoriente, terra di mezzo (2009) e ha collaborato alla sceneggiatura del film Monte di Amir Naderi (2016, selezionato da MoMA di New York e dall’Hammer Museum di Los Angeles quale film destinato a entrare nella storia del cinema).
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INFORMAZIONI
Biglietti e abbonamenti
Biglietto RE-PLAY: vieni a teatro e paga quanto vuoi! Per questa stagione, Fertili Terreni Teatro dà ai suoi spettatori la possibilità di decidere quanto pagare il proprio biglietto. Scegli tu fra quattro opzioni in base a quanto vuoi e puoi spendere: € 6, € 8, € 10, € 15
Abbonamento Radio International: 5 ingressi validi per le 5 puntate € 30
Prenotazioni: biglietteria@fertiliterreniteatro.com – telefono e whatsapp (orario lun-ven ore 15-18) 3313910441
San Pietro in Vincoli Zona Teatro – via San Pietro in Vincoli 28, Torino