Che effetti provocano le tempeste solari sulla tecnologia e sugli esseri viventi? In che modo può cambiare la nostra mappa mentale sotto la spinta di una pandemia? Sono questi i temi al centro dei due nuovi appuntamenti del vasto programma di NATIONAL GEOGRAPHIC FESTIVAL DELLE SCIENZE – DIGITAL, promosso dalla Fondazione Musica per Roma in collaborazione con Codice Edizioni, che da giugno propone al pubblico di ogni età incontri per comprendere le sfumature della realtà attraverso gli strumenti della scienza, con l’aiuto di alcune delle voci più autorevoli del vasto universo della ricerca, degli enti universitari, della cultura.
«Questa settimana – spiega Vittorio Bo, direttore del National Geographic Festival delle Scienze – ci spingeremo idealmente in luoghi estremi come i Poli per scoprire il lavoro di chi studia la meterologia spaziale. Inoltre, parleremo con Ilaria Capua delle possibili previsioni per il “dopo”, andando ad approfondire insieme le opportunità e i nuovi paradigmi che sono necessari per affrontare in maniera attiva non solo il post-Covid, ma anche questo complesso qui e ora.»
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A seguire l’elenco degli eventi del 4 e 6 novembre:
Mercoledì 4 novembre, ore 18:00 – Incontri
La meteorologia spaziale ai poli: meglio in Artide o in Antartide?
con Lucilla Alfonsi e Claudio Cesaroni, Ricercatori presso l’Unità Funzionale di Fisica dell’Alta Atmosfera e Radiopropagazione – INGV. Voce fuori campo Luca Spogli
A cura di INGV
Tramite un’intervista doppia conosceremo la meteorologia spaziale, la disciplina che si occupa di prevedere e mitigare gli effetti dannosi che le tempeste solari possono arrecare alla tecnologia e alla salute degli esseri viventi. E cosa c’entrano i poli? Lo scopriremo insieme.
Lucilla Alfonsi lavora come ricercatrice nell’unità funzionale di Fisica dell’Alta Atmosfera e Radiopropagazione. Ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Geofisica all’Università Alma Mater Studiorum di Bologna. Ricopre il ruolo di Coordinatore del Consiglio Scientifico dell’INGV.
Claudio Cesaroni lavora come ricercatore nell’unità funzionale di Fisica dell’Alta Atmosfera e Radiopropagazione e ricopre il ruolo di Responsabile della stessa unità. Ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Geofisica all’Università Alma Mater Studiorum di Bologna.
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Venerdì 6 novembre, ore 18:00 – Presentazione di libri
Il dopo. Il virus che ci ha costretto a cambiare mappa mentale
Con Ilaria Capua, virologa e Direttrice del Centro di Eccellenza One Health dell’Università della Florida,
dialoga con Vittorio Bo, Direttore del Festival
In collaborazione con Mondadori
In un momento imprecisato del 2019 si è verificato un evento biologico di eccezionale rarità: un virus animale ha fatto un salto di specie arrivando nell’uomo. Dalla metropoli cinese di Wuhan, il SARS-CoV-2 si è diffuso rapidamente in oltre duecento paesi. È ciò che gli esperti chiamano «pandemia». Nel suo libro, Ilaria Capua, una delle voci più autorevoli della virologia internazionale, prova a buttare cuore e sguardo oltre questo tempo di mezzo e a mettere a fuoco sia le cause sia le opportunità che esso nasconde. Anche una pandemia, mentre ci scuote dalle radici, ha qualcosa da insegnarci. Per esempio, che dobbiamo modificare il nostro atteggiamento nei confronti della natura e della biodiversità, ponendoci come guardiani anziché invasori. Che la tecnologia, se riusciamo a non esserne schiavi, può essere lo strumento straordinario che ci permette di difendere la socialità anche in tempi di distanziamento fisico. Che, se vogliamo una società informata, matura, la scienza non può essere messa all’angolo, ma deve tornare ad avere un ruolo centrale nella conoscenza. Se non vogliamo farci travolgere, insomma, dobbiamo considerare i segnali che questo evento storico sta facendo emergere, riflettere sul dopo e ripensare il mondo. Perché è a questo che stiamo andando incontro: a un mondo nuovo.
Ilaria Capua è medico veterinario di formazione. Per oltre trent’anni ha diretto gruppi di ricerca in laboratori italiani ed esteri, nel campo delle malattie trasmissibili dagli animali all’uomo e del loro potenziale epidemico. Nel 2008 la rivista «Seed» l’ha inserita fra le «Menti Rivoluzionarie» per aver promosso la condivisione dei dati sui virus in uenzali su piattaforme open access. Nel 2013 è stata eletta alla Camera dei Deputati, dove ha rivestito il ruolo di vicepresidente della Commissione Scienza, Cultura e Istruzione. Durante il suo mandato è stata travolta da un’indagine giudiziaria rivelatasi infondata. Dopo essere stata prosciolta si è dimessa da parlamentare e si è trasferita negli Stati Uniti con la sua famiglia. Oggi dirige il Centro di Eccellenza One Health dell’Università della Florida.
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Gli appuntamenti saranno disponibili in diretta:
Canali Auditorium Parco della Musica
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https://www.youtube.com/c/AuditoriumTV
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Pagina Facebook e sito del National Geographic Festival delle Scienze
https://www.facebook.com/NationalGeographicFestivaldelleScienze
www.ngfestivaldellescienze.com/
Prodotto dalla Fondazione Musica per Roma, con la partnership progettuale di Codice Edizioni, il National Geographic Festival delle Scienze è realizzato insieme a National Geographic, promosso da Roma Capitale – Assessorato alla Crescita culturale, realizzato con ASI – Agenzia Spaziale Italiana e INFN – Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, con la partecipazione delle Biblioteche di Roma e dei partner scientifici CNR – Consiglio Nazionale delle Ricerche, CMCC – Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici, ESA – Agenzia Spaziale Europea, Rete GARR, GSSI – Gran Sasso Science Institute, IIT – Istituto Italiano di Tecnologia, ISPRA – Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, INAF – Istituto Nazionale di Astrofisica, INGV – Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Planetario di Roma, Fondazione Reggio Children-Centro Loris Malaguzzi, Wonderful Education e Future Education Modena, Casa degli Alfieri, Fablabforkids. Partner culturali sono Scuola dello Sport di Sport e salute. La manifestazione fa parte di Romarama, il programma culturale promosso da Roma Capitale.