Dopo il successo di “Miss Universo” Angela Finocchiaro porta in scena, sempre al Teatro Strehler, in compagnia dell’ottimo Daniele Trambusti un collage di testi di Stefano Benni che fanno più riflettere che divertire. O meglio sollecitano più la sensibilità e l’intelligenza che la pancia degli spettatori a parte quelli che, come se fossero tarantolati, cominciano a ridere prima ancora che si capisca il senso del discorso. Le risate collettive, quelle che strappano gli applausi a scena aperta non sono state frequenti, mentre convinti e calorosi (e meritatissimi) sono scattati alla fine dei due pezzi migliori (tragicomico quello relativo agli angosciosi preparativi e l’obbligo frustrante di doversi divertire la sera di capo d’anno e poetico e toccante quello della morte del muratore e dell’incontro col Capo sopra le nuvole).
Bravissima l’attrice a catturare, per un’ora e mezza l’attenzione vigile e reattiva degli spettatori. Con la sua poliedrica capacità Angela dà voce (ognuno con diversi accenti e tonalità) ad un microcosmo variegato di personaggi, una catenaria che tiene uniti in modo circolare uomini veri e immaginari in un divertente gioco più ironico che nevrotico: un nonno di sconcertatane e umanissima indelicatezza, un viaggio in Eurostar in un crescendo di prevedibili situazioni pseudo comiche, una sorta di agenzia immobiliare che vende presepi concepiti in un’ottica tecnologica/consumistica, un uomo che pensa di risolvere il suo problema esistenziale, la sua solitudine acquistando due cellulari (con uno si chiama, con l’altro risponde) in una specie di onanismo telefonico.
Angela passa da un personaggio all’altro facendo leva unicamente sulla sua incredibile capacità polifonica e gestuale. Ed è impressionante come riesca, con una ricchezza di colori che abbagliano, ad imprimere al suo eloquio cambi di marcia che, per un attimo, disorientano. E non è un merito secondario quello di non lasciarsi prendere la mano solo dalla sua spiccata vis comica.
Molto bravo, come abbiamo detto Daniele Trambusti e bravissima come al solito la regista Cristina Pezzoli che fa girare alla perfezione il meccanismo teatrale.
Alla fine sono calorosissimi gli applausi di pubblico entusiasta che non si stanca di chiamare alla ribalta l’adorabile attrice.