Per la Stagione 2011/2012 della Fondazione del Teatro Stabile di Torino martedì 31 gennaio 2012, alle ore 19.30, debutterà alle Limone Fonderie Teatrali (via Eduardo de Filippo, angolo via Pastrengo 88, Moncalieri) FAVOLA – C’era una volta una bambina e dico c’era perché ora non c’è più di e con Filippo Timi, affiancato in scena da Lucia Mascino e Luca Pignagnoli. Lo spettacolo, prodotto dal Teatro Franco Parenti, sarà replicato fino a domenica 5 febbraio 2012
Artista dirompente, tra i più apprezzati del cinema e del teatro italiano, Filippo Timi torna a Torino dopo il successo dello spettacolo Il popolo non ha il pane? diamogli le brioche, personalissima rivisitazione di Amleto fatta di un continuo zig-zag fra realtà e finzione. In Favola Timi, autore regista e interprete con Lucia Mascino e Luca Pignagnoli, gioca con gli stereotipi femminili e maschili degli anni zuccherosi in cui per ciascuna donna la vita doveva per forza essere lieve e felice come un film di Doris Day. Per questa ragione l’attore si trasforma in una housewife vezzosa e ciarliera, avvolta in fruscianti abiti con sottogonna, unghie smaltate, chioma in perfetto e laccato ordine. Il gioco perverso della perfezione domestica, dei crismi immutabili della casalinghitudine si stemperano in un’atmosfera permeata da collage di citazioni: B-movie fantascientifici, spot pubblicitari d’epoca, canzoni Rat Pack, colonne sonore hitchcockiane. Mrs Fairytale e Mrs Emerald, due impeccabili mogli, amiche d’infanzia, si incontrano ogni giorno per dimostrarsi quanto sono felici, ma implacabili avanzano terribili e scabrosi segreti da occultare, perché anche le più perfette mogliettine nascondono storie terribili e segreti inconfessabili, nonché pistole mimetizzate tra i quadri del salotto. E dunque, come cita il programma dello spettacolo, se «nessuna Favola è mai perfetta come sembra, per quanto imbalsamata tu possa resistere dietro la bugia di un sorriso, la vita, carnosa, brutale, spietata, una notte magica di Natale busserà alla tua porta, e nulla sarà mai più come prima».