Da sempre e ancor più nel terzo millennio la necessità di introdurre nel settore tersicoreo del mondo della danza un nuovo approccio per l’apprendimento della tecnica del balletto classico e della danza moderna, coglie l’urgenza di affiancare al gesto puramente artistico, competenze sempre più mirate e scientifiche, al fine di provvedere ad una sempre migliore performance, non solo dovuta alla prestanza fisica, e alle doti che il nostro DNA ci concede, ma ad una corretta preparazione fisica.
La Danza è Arte e non uno sport, ma il corpo, lo strumento del ballerino ha bisogno di essere forgiato ed allenato, in ogni micro segmento con dovizia e precisione, al pari, se non oltre, di altre discipline sportive agonistiche, come la ginnastica ritmica, artistica, il pattinaggio sul ghiaccio e a rotelle.
L’ambiente conservatore delle Accademie di Danza più prestigiose al mondo nel tempo hanno adeguato ed affiancato all’allenamento fisico alla sbarra e al centro a corpo libero, alcune metodologie ed attrezzi, atti al potenziamento e all’allineamento corporeo del danzatore, come routine di Pilates, Gyrotonic, Feldenkrais, alcuni attrezzi usati in altri ambiti in palestra e strumenti propriocettivi e balance adottati in ambito terapeutico.
La risposta e la proposta viene dal Dott. Romeo Cuturi, giovane e promettente fisioterapista e preparatore atletico per la Scuola di Ballo dell’Accademia del Teatro alla Scala, laureato in Scienze Motorie, osteopata, preparatore fisico per l’Accademia Kataklò di Giulia Staccioli, fondatore nel 2018, con un team di professionisti, del SID Scienza in Danza. Con una formazione alle spalle di danzatore, un meticoloso impegno lo porta ad affiancare e scandagliare scientificamente il movimento dal punto di vista biomeccanico.
Il suo libro, Scienza in Danza. Preparazione fisica e riabilitazione per danzatori, di recente pubblicazione con Giacomo Catellani Editore, contiene temi riguardo la postura, lo screening, la riabilitazione, la rieducazione tecnica per danzatori, oltre a programmi di lavoro-esercizi, costruiti con un percorso mirato dal momento dell’allenamento in sala danza fino alla rappresentazione dello spettacolo sul palco.
Preziosi interventi, prefazione e cammei si trovano all’interno del libro, come la collaborazione con il noto ortopedico Dott. Omar De Bartolomeo, le testimonianze di Virna Toppi, Prima ballerina del Teatro alla Scala, e Valentino Zucchetti, Primo ballerino Solista del Royal Ballet.
Il libro è un elemento di approccio professionale che si allinea al Corso di Formazione Professionale, consigliato a tutti gli insegnanti di danza che desiderano, ampliare, rettificare ed aggiornare la loro preparazione fisica affiancata alla metodologia didattica tecnica classica o moderna del ballerino.
Come si può alleviare il carico eccessivo di lavoro, espresso dal Dott. De Bartolomeo, come sindrome da overtraining?
Bisogna intervenire con un lavoro preventivo più che curativo, per scongiurare la patologia. Il ballerino ha bisogno di avere una riabilitazione post-trauma, intesa come riatletizzazione, cioè per ogni distretto corporeo è necessaria una riabilitazione, una rieducazione del gesto, stimolando la propriocezione, e non solo.
Come si interviene sul bisogno specifico di un ballerino?
Per un danzatore, rispetto ad un atleta di altro sport agonistico, la ricerca della forma e del gesto funzionale viaggiano all’unisono, per cui è fondamentale prendersi cura dell’aspetto tecnico, anche se talvolta la volontà di correggere tutti gli scompensi posturali non sempre è efficace, essendo noi tutti asimmetrici non per forza si deve intervenire a livello funzionale.