I versi di Mario Luzi a riempire il teatro chiuso, inaccessibile al pubblico; i rumori del lavoro di un teatro che continua a operare, nonostante lo stop agli spettacoli dal vivo. A Ferrara, Michele Placido e Moni Ovadia sono già al lavoro per la realizzazione di Passio Christi, il nuovo progetto tra teatro e cinema prodotto dalla Fondazione Teatro Comunale di Ferrara.
Cambia la data di trasmissione del film teatrale: Passio Christi sarà diffuso gratuitamente sul canale Youtube del Teatro Comunale di Ferrara venerdì 2 aprile alle 21 (e non sabato 3 aprile, come in precedenza anticipato), in occasione delle festività pasquali.
Sono iniziate nel pomeriggio di sabato 20 marzo, le riprese che fino a mercoledì 24 marzo vedranno coinvolti Placido e Ovadia a Ferrara. Il primo ciak spetta a Moni Ovadia, diretto in scena da Michele Placido con la collaborazione di Toni Trupia. Tra fogli e appunti che riempiono il lungo tavolo disposto sul palcoscenico del Teatro ‘Claudio Abbado’ di Ferrara, Ovadia e Placido (rispettivamente anche direttore e presidente della Fondazione Teatro Comunale di Ferrara) costruiscono insieme lo spettacolo. Nei prossimi giorni arriveranno a Ferrara anche gli attori Daniela Scarlatti, Sara Alzetta e Vito Lopriore, scelto da Michele Placido per interpretare il Cristo.
Il film teatrale prende avvio dalle parole del poeta Mario Luzi, che scrisse la sua “Passione” in occasione della Via Crucis al Colosseo per la Settimana Santa del 1999. In ‘Passio Christi’, il testo del poeta rivive in una versione inedita, messo in scena appositamente per il Teatro Comunale di Ferrara. Il progetto è una commistione tra teatro e cinema in cui, al testo del grande poeta toscano, si legheranno altri testi, tra cui il Salmo 23 e 24 della Bibbia.
Le circostanze della pandemia hanno reso impossibile condividere lo spettacolo dal vivo, col pubblico presente in sala. Il progetto è stato così ripensato, e si sta nuovamente costruendo proprio all’interno del teatro, insieme alle maestranze dell’Abbado. Nei prossimi giorni, verranno ripresi non solo gli spazi interni del teatro, ancora chiusi al pubblico, ma anche alcuni scorci evocativi della città estense.