Musica Divina prosegue con il suo quarto streaming sul tema dell’alternanza tra Luce e Oscurità e chi meglio della Quinta di Beethoven ne è l’esempio? Un monumento della Storia della Musica che con il suo “ta-ta-ta-taaa” (sol-sol-sol-mi bemolle) riecheggia nelle orecchie di tutti noi.
«Così il destino bussa alla porta» pare che abbia risposto Beethoven alle continue domande dell’allievo Anton Felix Schlinder sul significato di quel insistente motivo. La Sinfonia n.5 di Beethoven, costruita su una dialettica degli opposti, si sviluppa nella lotta tra bene e male, tra l’essere e non essere, tra la sorte e l’uomo, in un contrasto drammatico e continuo tra il fatale incipit e un secondo tema più dolce e melodico. Ogni direttore che si rispetti ha avuto a che fare con la titanica Quinta. Tra questi c’è Dalia Stasevska al suo debutto sul podio dell’ORT, nata in Ucraina, ma cresciuta in Finlandia, Dalia è ampiamente riconosciuta come uno dei talenti più brillanti d’Europa. Dal 2019 è direttore ospite principale della BBC Symphony Orchestra e dalla prossima stagione sarà direttore principale della Lahti Symphony Orchestra, ruolo ricoperto per la prima volta da una donna. Premiata nel 2020 con il Royal Philharmonic Society Award come direttore d’orchestra dell’anno, è sempre alla ricerca di un modo di pensare fuori dagli schemi per portare nuova energia e costruire ogni volta un dialogo nuovo col pubblico. Il suo approccio è preciso, intenso, autorevole, sicuro di sé, un talento che esce dalla fabbrica di direzione finlandese, e che riunisce emozioni appassionate e autentiche a una forte chiarezza intellettuale. Sposata con il pronipote di Jean Sibelius, porta in programma con l’ORT proprio un brano del suo connazionale, il Concerto op.47, baluardo della letteratura violinistica di primo Novecento. Si tratta di una partitura nota per la sua difficoltà di esecuzione, ostinatamente e un po’ malinconicamente rivolta al passato, ai grandi modelli ottocenteschi, incapace di inserirsi in quel processo di rinnovamento della forma che di lì a poco, per strade diverse, avrebbero intrapreso autori come Prokof’ev e Šostakovič, Bartók e Stravinskij, Berg e Schönberg.
Il brano richiede grande tecnica e virtuosismo, che abbiamo imparato ad apprezzare nelle gestualità di Francesca Dego, allieva di Salvatore Accardo, ormai nota in tutto il mondo, cara amica e ospite della nostra Orchestra, nonché affermata scrittrice nelle rubriche di Suonare News e nel suo primo libro Tra le Note. Classica: 2 chiavi di lettura pubblicato nel 2019 da Mondadori. Lo scorso febbraio è uscito per Chandos Records il suo ultimo disco Il Cannone – Francesca Dego play’s Paganini’s violin, in cui suona il prestigioso Guarnieri del Gesù del 1743 del compositore genovese, conservato nella sede del Comune di Genova dove il disco è stato inciso. Per noi toccherà le corde del violino di Francesco Ruggeri (Cremona 1697), prezioso strumento con cui si esibisce abitualmente.
Firenze, Teatro Verdi
giovedì 22 aprile 2021 ore 21:00
DALIA STASEVSKA direttore
FRANCESCA DEGO violino
Orchestra della Toscana
Ludwig van Beethoven / Sinfonia n.5 op.67
Jean Sibelius / Concerto per violino e orchestra op.47