Nell’ambito del progetto PiccoloSmart, continua e si arricchisce di nuove pagine il capitolo dedicato al calendario civile e all’omaggio che il Piccolo Teatro gli intende tributare, in virtù della sua radice fondativa di servizio pubblico e della sua cifra identitaria di “teatro d’arte per tutti”. Tra i giorni di festa della storia popolare e democratica del nostro Paese prossimi venturi che si vogliono celebrare, il 1° maggio e il 9 maggio, così come il 2 giugno verranno riuniti sotto un’unica rubrica digitale pensata nello spirito di Abbecedario per il mondo nuovo – la serie di podcast che ha inaugurato PiccoloSmart, prima, e la riapertura delle sale, dopo, con quattro giorni di prove aperte al pubblico. Lo spin-off di Abbecedario si intitolerà, significativamente, Abbecedario civile e incrocerà tre date, tre lettere, tre diversi linguaggi: L di lavoro per il 1° maggio (attraverso la scrittura), E di Europa, per il 9 maggio (in forma di audio/podcast), R di Repubblica per il 2 giugno (in video). A interpretare, in modo originale, questi tre momenti della memoria collettiva italiana (ma non solo) sono stati chiamati, divisi in tre gruppi, uno per ciascuna lettera, gli stessi drammaturghi coinvolti nel progetto Abbecedario per il mondo nuovo.
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1° maggio – L come Lavoro
Il primo gruppo – composto da Ian Bertolini, Rosalinda Conti, Christian di Furia, Tommaso Fermariello, Valentina Gamna, Carlo Guasconi, Marco Morana, Pier Lorenzo Pisano, Luca Tazzari Michelangelo Zeno – comporrà scritti, nella forma a loro più congeniale, prosa o poesia, di rilevanza sociale, che devono immaginare di iscrivere in un contesto pubblico. Il corpus finale porterà il nome collettivo di Opera: “Nei nostri scritti ci concentreremo sul rapporto tra tempo e lavoro. Per dare un senso di unità ci siamo dati come struttura le parti che compongono un’opera lirica. Abbiamo deciso questo basandoci appunto sull’idea del tempo e del ritmo del lavoro, e sull’idea di opera come prodotto di un lavoro artigianale”.
9 maggio – E come Europa
A Francesco Bianchi, Maria Teresa Berardelli, Greta Cappelletti, Stefano Fortin, Valeria Patota, Martina Ruggeri/Industria Indipendente, Michele Ruol il compito di affidare a un podcast riflessioni sull’Europa e sul suo rapporto con il teatro, restituite, questa volta, dalle loro stesse voci: “In un futuro molto remoto vengono ritrovate capsule del tempo. Ogni capsula un messaggio. Ogni messaggio una testimonianza di quello che sentiamo essere l’Europa. L’ Europa del nostro presente, del passato e del futuro”.
2 giugno – R come Repubblica
Margerita Egorova, Riccardo Favaro, Niccolò Matcovich, Tatjana Motta, Fabrizio Sinisi, Pablo Solari, Francesco Toscani confezioneranno sette episodi, in video, dedicati al tema della Repubblica: “Immaginare La Repubblica come uno spazio, un’architettura coi suoi spazi aperti, i suoi punti segreti: un’installazione video dove far parlare le sue voci, andarne a riflettere i messaggi e i pensieri, come in una casa o in una città, un coro civile”.