Nasce il Comitato per il Bicentenario Napoleonico (1821-2021). A 200 anni dalla morte di Napoleone Bonaparte, dal Nord al Sud Italia, una rete di 67 istituzioni e associazioni culturali, università e centri di studio organizza e promuove un programma di eventi, raccolto sotto il titolo di “Napoleone in Italia”. Un titolo che evoca uno sguardo sull’età napoleonica osservata nel suo rapporto con l’Italia del tempo e con quelle realtà, a partire da Milano e dalla Lombardia, che in essa sono state più direttamente coinvolte. Dall’incontro tra Napoleone e l’Italia prese, del resto avvio un processo politico e di formazione della coscienza collettiva che accompagnò il Risorgimento nazionale e il compimento dell’unità territoriale della penisola.
Le celebrazioni prenderanno ufficialmente avvio il 5 maggio 2021, con la trasmissione, a partire dalle 17.49, della “Maratona 5 maggio”, attraverso i canali Facebook e Youtube del Comitato per il Bicentenario. Una maratona che avrà come scenario alcuni dei luoghi napoleonici che faranno da sfondo agli eventi in programma. Punto di sintesi, simbolica e concettuale, di questa fitta rete di attività è da rintracciare nella Rivista europea di studi napoleonici e dell’Età delle Restaurazioni / Revue européenne d’études napoléoniennes et de l’Age des Restaurations: una rivista plurilingue pubblicata in collaborazione con la Fondation Napoléon e nell’edizione italiana della rivista de Le Souvenir napolèonien.
La riscoperta del legame tra Napoleone e l’Italia, come ricorda lo storico Luigi Mascilli Migliorini, presidente del Comitato, definisce il senso vero e profondo di questo Bicentenario, fortemente voluto, tra gli altri, dallo storico dell’arte Philippe Daverio, presidente onorario della rete e da Marina Rosa, presidente del Centro documentazione Residenze Reali lombarde, che, insieme a un gruppo di studiosi di area milanese, ha dato vita alla rete e al programma. Del resto, in quella che Stendhal definì come “l’epoca più pura e fulgida della sua vita”, parlando della prima campagna d’Italia, il giovanissimo generale Bonaparte rivelò al mondo l’erede di Alessandro e Cesare. Fu quello il momento in cui il legame di Napoleone con il nostro paese, risalente già alle sue origini corse e in quel nome stravagante per cui lo prendevano in giro i suoi compagni di collegio, prese un carattere del tutto originale.
L’Italia non fu, probabilmente, il cuore del suo disegno strategico. La dimensione mediterranea della penisola contò molto nello scontro “globale” con l’Inghilterra, ma l’egemonia europea finì col fargli preferire le linee continentali della tradizione politica francese. L’Italia rimase, però, il luogo nel quale a Napoleone riuscì meglio apparire come l’erede della Rivoluzione: l’uomo che, per dirla come Victor Hugo, aveva “incatenato la Francia e scatenato l’Europa”.
Nessuna sorpresa, quindi, che il Bicentenario della sua morte trovi un’attenzione particolare nel paese di Manzoni e del Cinque Maggio: l’ode che, non a caso, apre questo ciclo di studio e memoria. Non solo Dante, quindi, ma anche Napoleone, nell’agenda di un 2021 che anche nelle vesti dell’Imperatore si annuncia ricco di appuntamenti.
Appuntamenti diversi, come si conviene a quello che Mascilli Migliorini definisce uno dei maggiori “appendiabiti” della storia. Napoleone è un personaggio al quale chiunque, in qualsiasi tempo o spazio, può affidare la giacca delle sue fantasie e saperle al sicuro. Tanto più che Sant’Elena, l’isola
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COMITATO PER IL BICENTENARIO NAPOLEONICO 1821-2021
del suo ultimo esilio e della sua morte, è il posto perfetto di questo “appendiabiti”: il luogo in cui, con le sue Memorie, Napoleone seppe offrire di sé, delle sue vittorie e soprattutto delle sconfitte, una immagine caleidoscopica, sfaccettata.
Caleidoscopico come quell’uomo eclettico che era Philippe Daverio, che ora, mancando lui, si affida alla tutela di un Comitato, chiamato a esser fedele a quel suo disegno originario. Anche per questa ragione, non può che essere Milano, città napoleonica per eccellenza, un centro nevralgico di questo anniversario. Subito dopo arriva Torino e poi, via via, le tante tappe di un viaggio “andando per l’Italia di Napoleone”, come suggerisce il titolo di un libro che permette di avvicinarsi a altre tappe di questo Bicentenario. Sarzana, città che vanta di essere il luogo d’origine della famiglia Bonaparte. Roma, città del Museo Napoleonico. Più a Sud, Procida, dove l’antico carcere della piccola “isola di Arturo” servirà a raccontare anche storie di altri esilii, e infine Maratea, città dove visse un altro esule illustre della nostra contemporaneità: Francesco Saverio Nitti. Qui attendono le “femmes d’Empire”, le donne che fecero l’Impero napoleonico non meno degli uomini a cui furono sposate.
L’intero programma (in allegato) e tutti i materiali del Bicentenario sono consultabili sul portale dedicato alle celebrazioni: www.napoleone21.eu
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