Sarà l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, diretta dal Maestro Jakub Hrůša, la protagonista del concerto che si terrà nel Cortile d’Onore del Quirinale in occasione delle celebrazioni per i 75 anni della Repubblica Italiana martedì 1° giugno alle ore 18.30 alla presenza del Corpo Diplomatico accreditato presso lo Stato Italiano. Il concerto sarà aperto dal saluto del Presidente Mattarella e sarà trasmesso in diretta su Rai Uno e in replica mercoledì 2 giugno alle 21.15 su Rai5.
Jakub Hrůša è uno dei direttori più acclamati del momento, già noto al pubblico romano per la superba interpretazione – al suo debutto sul podio dell’Orchestra dell’Accademia – del capolavoro sinfonico di Smetana Ma Vlast nel 2016 e di altri due concerti di grande successo nel 2018 e nel 2019. È Direttore principale dei Bamberger Symphoniker e presenza costante nei cartelloni delle maggiori orchestre mondiali, come i Berliner Philharmoniker, la Chicago Symphony Orchestra, la Symphonieorchester des Bayerischen Rundfunks e la Royal Concertgebouw Orchestra. Ospite d’eccezione l’étoile del Teatro alla Scala Roberto Bolle, che con la prima ballerina Virna Toppi danzerà un passo a due su musiche di Antonio Vivaldi.
Il programma prevede una selezione di pagine che omaggiano l’Italia: dal vivace finale della Sinfonia n. 4 in la maggiore op. 90 di Felix Mendelssohn-Bartholdy, detta “Italiana”, intitolato “Saltarello”, a rievocare la cadenza della danza romana e la solarità italiana, all’Ouverture del Carnevale romano op. 9 scritto tra il 1943 e il 1944 da Hector Berlioz, caratterizzato anch’esso da un esuberante ritmo “all’italiana”. Si prosegue con i quattro Scherzi appartenenti alla suite Soirées musicales op. 9 di Benjamin Britten – Marcia, Canzonetta, Tirolese e Tarantella – di ispirazione rossiniana, con richiami folkloristici, risonanze dialettali e ritmi cadenzati. E ancora il terzo movimento La battaglia di Ponte Milvio, tratto dal poema sinfonico Gli affreschi di Piero della Francesca, scritto dal compositore ceco Bohuslav Martinu nel 1955, dopo avere ammirato il ciclo di affreschi conservati nella basilica di San Francesco ad Arezzo. Chiudono il concerto il valzer Rose del Sud, di cui Johann Strauss II dedicò la versione per pianoforte a Umberto I di Savoia, e il Capriccio italiano in la maggiore op. 45 che Pëtr Il’ič Čajkovskij iniziò a comporre durante la sua permanenza a Roma, nel gennaio 1880, e che concluse poi al suo ritorno a San Pietroburgo nel maggio dello stesso anno.