Dopo il successo dello scorso mese, torna lo speciale itinerario “Le pandemie a Firenze nei secoli”. A seguire “Il Romanico Fiorentino”, “Santa Maria del Fiore”, “Siena fuori dal Campo”, “Il Parco Mediceo di Pratolino” e la passeggiata ad “Ognissanti e Santa TrinitaDallo speciale percorso alla scoperta delle pandemie a Firenze nei secoli
, fino alle passeggiate nei segreti del centro storico di Firenze e negli incantevoli angoli di Siena. Un nuovo mese di visite guidate di EnjoyFirenze®, il calendario di appuntamenti di Cooperativa Archeologia che conduce tra i tesori della Toscana, in compagnia di guide e archeologi esperti. Dopo la pausa imposta dal Covid-19, in programma un nuovo ciclo di incontri nei luoghi, nella storia e nei segreti del passato di Firenze e del territorio, su prenotazione obbligatoria.
Mercoledì 2 giugno, dopo il successo dello scorso mese, torna l’itinerario inedito che racconta uno tra gli episodi più terribili che hanno colpito Firenze, in un confronto con quanto stiamo affrontando oggi con la pandemia da Covid-19. È il 1348 quando il mondo si ritrova ad affrontare una delle più grandi epidemie documentate, la peste, che dalla culla dell’Asia orientale si diffonde ben presto in occidente, percorrendo le vie carovaniere e la via della seta, arrivando in Sicilia e risalendo il continente. Il poeta e scrittore italiano Boccaccio, all’inizio del Decameron, fornisce una descrizione attenta di ciò che accadde, di come la malattia mutò la società dell’epoca e i rapporti tra le persone. Sconvolgimenti che portarono nei decenni successivi anche a notevoli innovazioni tecniche e a una ritrovata prosperità economica ed intellettuale da cui prese le mosse il Rinascimento.
Mercoledì 9 giugno via al secondo appuntamento che dalla Chiesa di Santo Stefano al Ponte porterà alla scoperta del Romanico Fiorentino. A partire dall’XI secolo Firenze visse un periodo di ripresa economica in cui si tornò a dedicarsi all’arte e alla costruzione di edifici pubblici. All’epoca lo stile architettonico dominante era il Romanico: gli edifici, per lo più chiese, erano caratterizzati dall’assenza di motivi decorativi esterni ricchi ed elaborati, mentre gli interni erano solitamente rivestiti di affreschi e mosaici. Tra i caratteri peculiari dello stile Romanico Fiorentino la partizione delle facciate in arcate a tutto sesto cieche, poggianti su semicolonne e in riquadri geometrici ottenuti da intarsi marmorei bicolori bianco e verde. Gli esempi più importanti in città sono il Battistero di San Giovanni e la basilica di San Miniato al Monte ma anche altre chiese meno note, che verranno riscoperte durante l’itinerario.
Sabato 12 giugno, mattina, una particolare visita stratigrafica del Duomo e della piazza, per porre in evidenza la continuità storica di un luogo che dal I secolo avanti Cristo ha visto il passaggio da zona di abitazioni ad uso civile ad area religiosa, con la fondazione della chiesa di Santa Reparata, abbattuta nel 1379 per far posto alla costruzione della nuova e più grande cattedrale intitolata a Santa Maria del Fiore. Un incontro con la città attraverso uno dei suoi luoghi simbolo, per conoscere la storia della piazza e della Cattedrale, ma anche il passato e le vicende urbanistiche della Firenze meno nota, quella romana e paleocristiana.
A seguire, domenica 13 giugno, un itinerario diverso, alla volta di Siena e dei suoi angoli bellissimi ma meno conosciuti. Un cammino fra strade, stradine, e palazzi per scoprirne leggende, segreti, curiosità e capolavori d’arte. Non mancheranno poi le occasioni per parlare di Dante e della sua Commedia: l’Alighieri ha infatti trovato un posto all’Inferno, in Purgatorio o in Paradiso a tutti i maggiori personaggi del suo tempo, tra cui figurano anche alcuni senesi. Dalla basilica di San Clemente in Santa Maria dei Servi, nel Terzo di San Martino, altre storie fra truci e piccanti ci attendono sulla via che ci riporterà in piazza del Campo.
Domenica 20 giugno segue la visita al Parco Mediceo di Pratolino, invenzione del Granduca Francesco I de’ Medici realizzata con l’aiuto dell’architetto Bernardo Buontalenti. Acquistata nel 1568 da Francesco I, per il soggiorno della sua amante Bianca Cappello e lasciata in abbandono da Ferdinando III e Leopoldo II di Lorena, la villa fu demolita ed il suo parco ristrutturato dalla famiglia Demidoff. Un giardino incantato, che il tempo ha modificato e distrutto ma in cui restano ancora a ricordo, vasche, grotte, fontane e la grandiosa statua del Gigante dell’Appennino, opera del Giambologna.
A concludere la rassegna di appuntamenti, sabato 26 giugno, la passeggiata alla scoperta di due chiese fiorentine e dei capolavori in esse contenuti, commissionati da importanti famiglie fiorentine: Ognissanti e Santa Trinita. Nel ‘400 lavorarono in Ognissanti Sandro Botticelli, sepolto nella chiesa, e Domenico Ghirlandaio, assoldato dalla famiglia Vespucci. In Santa Trinita, una delle basiliche più importanti nell’evoluzione storico artistica di Firenze in cui lavorarono i più importanti artisti del Quattrocento, avevano invece le proprie cappelle, tra gli altri, gli Strozzi, i Sassetti e i Davanzati.
Gli appuntamenti sono su prenotazione obbligatoria allo 055-5520407 o a turismo@archeologia.it.
Gli eventi sono organizzati nel rispetto delle normative in materia di Covid-19; per partecipare è obbligatorio indossare la mascherina.