Per la Stagione del Teatro Stabile di Torino va in scena “La vita davanti a sé” dal romanzo più fortunato di Romain Gary, eroe di guerra, diplomatico, cineasta francese, con la riduzione, la regia e l’interpretazione di Silvio Orlando, che ha voluto insieme a lui sul palco in questa avventura, prodotta dal Cardellino, la sua impresa di produzione teatrale, quattro musicisti d’eccezione conosciuti nell’ambito del jazz e non solo, Roby Avena (Fisarmonica), Gianni Denitto (clarinetto e sax), Simone Campa (chitarra battente e percussioni) e Cheikh Fall (kora e djembe). La scena inizia nello spazio scuro ricavato all’interno di una stanza di tessuto semi-trasparente, parte di una scala di anguste scatole-appartamento che giocano con l’altezza del teatro, per rappresentare i sei piani senza ascensore in cui vive Madame Rosa, un’ex prostituta che ha creato un nido per tutti quei bambini frutto degli “incidenti lavorativi” delle donne costrette a fare il mestiere per vivere. Fra questi pargoli c’è anche il protagonista dell’opera, Mohammed detto Momò, ragazzino vivace ed intelligente, curioso e spensierato che in una Parigi del dopo guerra diventerà grande, amerà, incontrerà la dolcezza delle carezze e le lacrime degli addii, la discriminazione razziale ma anche la solidarietà del cuore, perché la felicità è una giostra di circo, da assaporare per il tempo che dura e niente più. La drammaturgia realizzata da Silvio Orlando è funzionale e calzante rispetto ad una messa in scena tutta giocata sulla narrazione, sull’immedesimazione e sugli spazi emotivi, impreziosita da un’interpretazione magistrale, così suadente, dolce, ritmica e attenta ai tempi e alla comprensione degli spettatori, da ammaliarci ed avvincerci in maniera potente e meravigliosa. Gli inserti musicali e rumoristici sono precisi ed evocativi, eseguiti con un tocco caldo e avvolgente dal quartetto in perfetta sintonia. Ma è dopo lo spettacolo che Silvio Orlando compie il rito del teatro e a luci accese suona il flauto dolce, intrattiene, parla con il pubblico e insieme ai musicisti dà vita a una vera e propria celebrazione del ritorno all’incontro in presenza, questa volta, speriamo, senza più interruzioni.
Visto il 12 giugno 2021 al Teatro Carignano di Torino.
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La vita davanti a sé
dal testo La vie devant soi
di Romain Gary (Émile Ajar)
riduzione e regia Silvio Orlando
direzione musicale Simone Campa
con Roby Avena (Fisarmonica), Gianni Denitto (clarinetto e sax),
Simone Campa (chitarra battente e percussioni), Cheikh Fall (kora e djembe)
scene Roberto Crea
disegno luci Valerio Peroni
produzione Cardellino srl