Le pagine di Pier Paolo Dinelli rendono conto, in modo intenso e partecipe, di una lettura dell’opera di Caravaggio che, avvalendosi del metodo della semiologia classica, dilata lo sguardo a connessioni inaspettate. Dinelli non dice agli astanti come vedere o guardare le tele del grande Michelangelo Merisi.
Dinelli è alla ricerca della grammatica generativa dei testi cui l’opera di Caravaggio rinvia, è alla ricerca della struttura mutevole dei significati chiamati in causa. E il garbuglio, come avrebbe detto Gadda, dei significati insiste su una tensione essenziale che sostiene il testo cui rinviano le opere del pittore.
La tensione essenziale è generata da una sorta di guerra civile del sé che contraddistingue la vita e l’opera di Caravaggio. È una scena di guerra e conflitto quella che potete trovare nei testi del corpo a corpo fra luce e ombra, fra il dettato normativo della chiesa della Controriforma e la versione “bassa” che attrae costantemente l’autore, fra il logos e la carne, fra l’idea di salvezza e la vasta imperfezione e incompletezza della condizione umana. In questo senso, come Pier Paolo Dinelli osserva nelle ultime battute del suo libro, l’universo di Caravaggio è l’universo che ospita l’imprevisto e l’inaspettato. E in ciò, propriamente, riconosciamo nella lettura -come in trasparenza- la condizione che ci è familiare.
La serie dei ritratti tende a convergere, alla fine, nell’autoritratto. Un autoritratto in cui non è difficile, per noi contemporanei in circostanze drasticamente mutate, riconoscerci come esseri imperfetti e insaturi, nel corpo a corpo persistente delle “nostre” guerre civili del sé. Alla fine, Caravaggio potrebbe ben rivolgersi a noi con la celebre allocuzione di Baudelaire: “Hypocrite lecteur, mon semblable, mon frère”.
Nel ricco panorama della letteratura caravaggesca la scelta di campo di Pier Paolo Dinelli di condurre, all’interno di una prospettiva semiologica, un’indagine sul grande artista orientata tra patologia psichiatrica, esperienza umana del proprio limite e spiritualità è inedita e certamente coraggiosa.
L’originalità della scelta di campo è accresciuta da una riflessione che affronta la questione religiosa direttamente, uscendo dalle zone di confort intellettuale collegate alla tradizione critico-letteraria finora sedimentatasi, la quale ha spesso restituito l’umanità di Caravaggio attraverso la doppia lente composta per un verso dal pauperismo del Cardinal Federigo Borromeo, amico di san Filippo Neri e degli Oratoriani e per l’altro di un più ampio populismo accentuato dalla personalità dell’artista e dalle sue esperienze di vita. Se la possibilità di rapporti durante il soggiorno romano dell’artista con il cardinale ci fu, entrambi gli aspetti concorrono a comporre una weltanschauung dell’artista ancora irrisolta tra carità cristiana ed esaltazione del popolo.
Pier Paolo Dinelli analizza la corrispondenza di Caravaggio per l’uomo in sé, al di fuori d’ogni gerarchia sociale e, attraverso una riflessione religiosa connaturata all’esperienza del suo limite psicologico e fisico, si confronta con le radici del pensiero cristiano e, soprattutto, apre le porte alle zone d’ombra dei processi psichici che concorrono a creare forme e soggetti, portatori di segni e di originarie dimensioni misteriche-pagane. […].
Pier Paolo Dinelli è nato a Camaiore (LU) dove svolge la sua attività professionale. È stato direttore scientifico del locale Museo d’Arte Sacra, contribuendo alla realizzazione dell’attuale sistemazione e curando la catalogazione storica degli oggetti in esso contenuti. Per il museo ha allestito diverse mostre dedicate all’arte lucchese del tre-quattrocento. Collabora con scuole, accademie e università per particolari progetti didattici. Tra le sue ultime pubblicazioni: Le caramelle degli angeli. I bambini e l’opera d’arte, l’opera d’arte e i bambini: racconto di un’esperienza didattica (2002); Il volto del Dolore. Culto e rappresentazione della Mater Dolorosa (2004); Il testo visivo: esperienze di lettura (2005); Mater admirabilis. I polittici di Francesco di Andrea Anguilla (2010); Ecce Ancilla Domini. L’iconografia della Vergine Annunziata in Matteo Civitali scultore (2010); Lignum Crucis. Arte e devozione della Croce (2013); Ex tracto. Disegni e opere di Riccardo Tommasi Ferroni (2015); Impressioni. Oreste Marracci Opere (1873-1956) (2017); As still as stone, David Jacobson sculptor (2017).
Pier Paolo Dinelli, Caravaggio dall’ombra al dettaglio, prefazione di Salvatore Veca, introduzione di Ida Chicca Terracciano; Guido Miano Editore, Milano 2021, pp. 150, isbn 978-88-31497-57-2, mianoposta@gmail.com.