Le tre sorelle ci sono, e hanno anche gli stessi nomi: le due maggiori, Ragana e Gonerilla, e la più giovane, la buona e schietta Cordelia. Anche qui c’è un monarca che abdica e un regno di Britannia che verrà affidato alla sorella che più delle altre si adopererà in adulazioni e ruffianerie. E anche qui si gettano semi di riflessione sulla vanità umana, la sincerità degli affetti, i rischi che si assume chi, alla facile ipocrisia, preferisce la più faticosa verità. Temi importanti, ma svolti con leggerezza e divertimento, e apprezzatissimi dal folto pubblico: tutto questo è “Nonna Lia(R) e le sue tre nipoti”, andato in scena al Globe Theatre di Roma nel weekend del 24-25 luglio, ma rappresentato nuovamente nei fine settimana del 4-5 e 25-26 settembre.
Lo spettacolo trae ispirazione dalla celebre tragedia shakespeariana “Re Lear”. Con alcuni spiritosi cambiamenti: il re stavolta è una nonna, e la ragione per la quale intende abdicare è che vuole partecipare al “concorso per prima attrice del Globe Theatre di Londra”. In realtà cercano un’interprete “giovane e bella”, e la nonna ovviamente non lo è. Ma le nipoti Ragana e Gonerilla, pur di liberarsi della vecchietta e poter così salire al trono, la blandiscono e ne tessono le doti artistiche. Cosa che invece non fa Cordelia: “io non so dire le bugie”, ammette candidamente.
Le doti artistiche della nonna, poi, sono un disastro. Nella danza è sgraziata e cade di continuo, nel canto è peggio di una cornacchia (mentre le due ipocrite la definiscono “l’ugola d’oro della Britannia”). Per non parlare della recitazione: interpreta la famosa Giulietta, ma dimentica le battute e storpia tutto quel che gli dice il ciambellano-suggeritore (con effetti comici dirompenti). Cordelia prova a farla rinsavire da questa assurda immodestia, dicendole la verità: la nonna replica che sono stati la scomodità del costume e della parrucca a impedirle di esprimersi appieno, e per tutta risposta la caccia via dal regno.
Raccontiamo fin qui, per non togliere ai futuri spettatori il piacere della scoppiettante (e piena di colpi di scena) conclusione della vicenda. Basterà dire che l’ultima parte trae ispirazione dalla favola di Hans Christian Andersen “I vestiti nuovi dell’imperatore”, e che vede l’arrivo nel regno di Britannia della celebre stilista delle star Coccodé Chanel, inventrice “di una stoffa che può essere vista solo da chi ha la stoffa dell’artista”. Cordelia (e il ciambellano, anche lui sincero e onesto verso la propria regina) avrà quindi la sua rivincita, i buoni sentimenti trionferanno e il lieto fine accomunerà tutti.
Uno spettacolo divertente e intelligente, con una drammaturgia solida e una regia attenta e precisa. E magistralmente recitato: in scena i cinque attori (Tommaso Cardarelli, Sergio Mancinelli, Valentina Marziali, Gabriela Pratico e Gigi Palla, quest’ultimo anche regista dello spettacolo) mostrano affiatamento, versatilità, vis comica e una perfetta padronanza della scena. Da menzionare anche le musiche e le canzoni di Alessandro Cercato, i costumi di Susanna Proietti, la direzione tecnica di Stefano Cianfichi, le luci di Umile Vainieri e i suoni di Daniele Patriarca.
Concludiamo con i prossimi appuntamenti del Globe Theatre. La rassegna di teatro per bambini adesso si prende per una pausa, per riprendere alla fine di agosto, precisamente il 28-29, con “C’è del marcio in Danimarca”. Il cartellone prosegue in settembre con “Nonna Lia(R) e le sue tre nipoti” (4-5 e 25-26) e “Riccardino Terzo” (11-12 e 2-3 ottobre). Tutti gli spettacoli sono diretti da Gigi Palla e si tengono nei fine settimana, sempre alle ore 11.
A non fermarsi, invece, sono gli spettacoli serali, con la messa in scena di commedie di William Shakespeare. Dal 28 luglio all’8 agosto (dal mercoledì alla domenica) c’è “La dodicesima notte (o quel che volete)” con la regia di Loredana Scaramella, dal 10 al 15 agosto “Il sogno di una notte di mezza estate” con la regia di Riccardo Cavallo, dal 19 al 29 agosto (dal giovedì alla domenica) “Misura per misura” con la regia di Giacomo Bisordi.
La programmazione continua con “Venere e Adone” nelle serate del 1-5 e 9-12 settembre (regia di Daniele Salvo), “Falstaff e le allegre comari di Windsor” dal 17 settembre al 3 ottobre (dal mercoledì al venerdì, regia di Marco Carniti) e “Pene d’amor perdute” nelle serate del 7-10 ottobre (regia di Danilo Capezzani). Da segnalare, infine, l’unico spettacolo che non appartiene alla tradizione shakespeariana: “Intestamè” di Carlo Ragone (anche attore) e Loredana Scaramella, in scena nel 2-3 agosto, 24-25 agosto e 20-21 settembre.