Cleopatràs
di Giovanni Testori
uno spettacolo di Valter Malosti
con Anna Della Rosa
e con Aron Tewelde
progetto sonoro Gup Alcaro
scene e luci Nicolas Bovey
costumi Gianluca Sbicca
cura del movimento Marco Angelilli
produzione TPE – Teatro Piemonte Europa,
Festival delle Colline Torinesi
durata 1 ora e 15 minuti
Al Teatro Storchi di Modena martedì 12 e mercoledì 13 ottobre alle ore 20.30 arriva Cleopatràs di Giovanni Testori con la regia di Valter Malosti e in scena Anna Della Rosa.
Testori è per Malosti un autore di riferimento e di costante rilettura, a cui ha dedicato numerose messe in scena e lavori multimediali, apprezzati da critica e pubblico.
I Tre Lai sono il testamento ultimo dell’autore che scrive nei suoi ultimi mesi di vita, il vertice della sua straordinaria stagione creativa. Protagoniste sono tre eroine (Cleopatràs, Erodiàs, Mater Strangosciàs), che riemergono dalla morte per raccontarsi e piangere sui corpi dei loro amati, svelando il mistero per eccellenza: l’amore.
Da Dante a Shakespeare, la storia di Cleopatra ha superato i secoli e ha popolato il nostro immaginario: a vestire i panni della regina d’Egitto nella sua ultima ora di vita è qui Anna Della Rosa, che in questo lavoro esprime pienamente il suo talento.
«Per Cleopatràs che piange il suo Antonio – scrive Malosti – il suo Tugnàs, Testori reinventa l’Egitto romano di Shakespeare inserendolo nella topografia della sua amata Valassina (nel Triangolo Lariano), in un fuoco di fila di invenzioni di lingua, sorvegliate da una grande poesia memore della Commedia di Dante e della sua “Cleopatràs lussurïosa”, consegnandoci una figura che acquista una dimensione terrena e sensuale, sempre sull’orlo di una straziante e perturbante ironia».
In una scena che è sia studio televisivo, tomba e stanza d’albergo, si assiste agli ultimi momenti di vita di una grande regina che nella regia di Malosti diventa menagèr, star e soubrette al tramonto di una vita grandiosa piena di eros, soldi, passione e anche di tenerezza.
«Dopo aver sfondato i limiti della vita con il suo amatissimo Antonio – prosegue Malosti – Cleopatràs varca il limite ultimo e raggiunge il suo amore nell’aldilà, sperando che ci sia un aldilà e che non finisca tutto in “merdità”».
La Cleopatràs di Testori è sospesa fra ironia e disperazione, le sue parole compongono quasi un lamento, un canto fra poesia e prosa. In una lingua inventata dall’autore, fatta di dialetti del nord, inglese e francese, che comunque non si fatica a seguire, il pubblico viene condotto in un viaggio fra ricordi di felicità e premonizioni di morte.
«C’è un prezioso documento – conclude Valter Malosti – che Piero Nuti ha custodito gelosamente nell’archivio suo e di Adriana Innocenti: una emozionante lettura fatta in ospedale al San Raffaele da Giovanni Testori dei suoi Tre Lai. In quella registrazione non si riascolta solo la voce dell’autore ma qualcosa in più, qualcosa di più intimo: uno spiraglio della sua grande anima. Traspare anche la cura estrema nel far sentire il ritmo del verso, gli a capo, la concretezza. Come in Shakespeare non c’è nulla di astratto. Tutto il corpo, tutto è concreto, e soprattutto il senso e i significati passano non solo dalla comprensione, ardua a volte, ma dalla musica, dalle parole e dal ritmo interno che le sospinge, ed è come se il fiato stesso di Testori le sospingesse a farsi corpo, a staccarsi dalla carta».
Valter Malosti
Regista, attore e artista visivo, Malosti conduce un lavoro che guarda alla trasversalità delle arti; sospeso tra tradizione e ricerca. I suoi spettacoli hanno ottenuto numerosi premi dalla critica italiana e straniera. Ricordiamo, tra gli altri, il recente premio internazionale Flaiano (2017) per la regia di Venere in pelliccia di David Ives, il premio Ubu per la regia di Quattro Atti Profani di Antonio Tarantino, il premio dell’Associazione Nazionale Critici di Teatro per Shakespeare/Venere e Adone, il premio Hystrio per la regia di Giulietta di Fellini. Inverno di Jon Fosse ha vinto il premio Ubu come miglior testo straniero messo in scena in Italia. Malosti ha diretto opere di Nyman, Tutino, Glass, Corghi e Cage, spesso in prima esecuzione, e per il Teatro Regio di Torino Le nozze di Figaro di Mozart. Come attore ha lavorato per quasi dieci anni con Luca Ronconi, e al cinema con Mimmo Calopresti, Franco Battiato e Mario Martone. È stato Manfred (Schumann/Byron), per la direzione d’orchestra di Gianandrea Noseda, prodotto in collaborazione tra Teatro Regio di Torino e il Teatro Stabile di Torino / Teatro Nazionale.
Tra gli ultimi progetti ideati da Malosti occupa un posto di rilievo «Me, mi conoscete». Primo Levi a teatro, che includeva la creazione de Se questo è un uomo (nomination ai Premi Ubu 2019 per la regia e il progetto sonoro).
Dal 2010 al 2017 ha diretto la Scuola per attori del Teatro Stabile di Torino. È stato anima e direttore artistico della compagnia Teatro di Dioniso per quasi trent’anni. Dal 2018 al 2021 ha diretto TPE – Teatro Piemonte Europa di Torino.
A maggio 2021 è stato nominato direttore di ERT / Teatro Nazionale.
Anna Della Rosa
Diplomata alla Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi, si specializza con Luca Ronconi e Massimo Castri. Debutta con Peter Stein in Pentesilea e Medea al Teatro Greco di Siracusa. È Giacinta nella Trilogia della villeggiatura di Carlo Goldoni diretta da Toni Servillo, spettacolo prodotto dal Piccolo Teatro di Milano e Teatri Uniti. Per questa interpretazione vince il Premio ETI Gli Olimpici del Teatro come migliore attrice emergente e il Premio Virginia Reiter 2009. È protagonista diretta da Lluís Pasqual in Blackbird di David Harrower prodotto dal Piccolo Teatro di Milano. Per questa interpretazione vince il Premio Marisa Bellisario e il Premio Duse come migliore giovane attrice di teatro. È protagonista diretta da Pascal Rambert, pluripremiato autore e regista francese, in Clôture de l’amour, Prova e nel recentissimo Sorelle. Interpreta Sonja in Zio Vanja diretta da Marco Bellocchio. È Toinette ne Il malato immaginario diretta da Andrée Ruth Shammah, è protagonista in Peperoni difficili e Bad and Breakfast, scritti e diretti da Rosario Lisma, spettacoli coprodotti dal Teatro Franco Parenti di Milano e dalla Compagnia Jacovacci e Busacca, di cui è cofondatrice. È Antigone ne I sette contro Tebe, diretta da Marco Baliani, in scena nel 2017 al Teatro Greco di Siracusa, produzione Inda. Interpreta Celimène in Molière / Il Misantropoper la regia di Valter Malosti prodotto da TPE – Teatro Piemonte Europa. Nella stagione 2018-2019 è interprete di Accabadora dal romanzo di Michela Murgia, regia Veronica Cruciani, coproduzione TPE – Teatro Piemonte Europa, e di un altro monologo: L’Angelo di Kobane, di Henry Naylor, produzione Teatro Nazionale di Genova, regia di Simone Toni. È protagonista diretta da Martin Kusej in Disgraced di Ayad Akhtar, prodotto dal Teatro Stabile di Torino. È la Ragazza Esangue nel film premio Oscar La grande bellezza di Paolo Sorrentino.
Prossime date nei teatri ERT:
19 e 20 ottobre, ore 20.30 – Teatro Arena del Sole, Bologna
Informazioni e prenotazioni Teatro Storchi:
Prezzi dei biglietti € 25 / 10
Biglietteria Teatro Storchi – Largo Garibaldi 15, Modena
Orari apertura al pubblico: da martedì a sabato dalle 10.00 alle 14.00; martedì e sabato anche dalle 16.30 alle 19.00
biglietteria@emiliaromagnateatro.com | modena.emiliaromagnateatro.com | www.vivaticket.it
Biglietteria telefonica – tel. 059 2136021
Dal martedì al venerdì dalle 10.00 alle 14.00
Ingresso consentito ai possessori di green pass come definito nel DPCM n.105 del 23/07/2021, art.3 comma 4. Per i minori di 12 anni non è previsto l’obbligo del green pass.
Da quest’anno sarà possibile utilizzare i biglietti in formato elettronico. Acquistando biglietti on-line o telefonicamente si riceverà una conferma via mail che potrà essere utilizzata per entrare in sala senza necessità di passare dalla biglietteria.