Con l’entrata in vigore del decreto della Presidenza del Consiglio che dispone il ritorno al 100% della capienza per le sale teatrali, anche il Carbonetti di Broni può tornare ad ospitare in pienezza il suo pubblico. E lo fa con una serie di appuntamenti di grande livello che accompagneranno abbonati e non da ottobre fino alla fine dell’anno. Il programma proposto è una ripresa degli spettacoli sospesi a causa della pandemia nella scorsa stagione, arricchito da alcune nuove proposte al fine di soddisfare un pubblico di tutte le età. Naturalmente l’accesso al teatro sarà consentito esclusivamente a chi è in possesso di Green pass e sarà d’obbligo l’uso della mascherina.
Cartellone.
Domenica 24 ottobre ore 17, LETTERE D’AMORE (Love letters)
Lo spettacolo vede due interpreti d’eccezione, BARBARA DE ROSSI e ENZO DECARO. Per la regia di Emanuela Giordano, possiamo definire la piéce un classico. È stato rappresentato per la prima volta in America nel 1988, con l’autore stesso, A. R. Gurney, nei panni del protagonista maschile. Lettere d’amore è una delicata e spiritosa partitura per anime sole. Andy e Clarissa si conoscono da bambini, a scuola, e fanno subito amicizia. Andy è attratto da Clarissa, ma non riesce ad esternare i suoi sentimenti anche perché la giovane amica riesce a smorzare ogni possibile avance, a colpi di stilettate caustiche. Per circa cinquant’anni si frequentano, si scambiano bigliettini, cartoline e lettere che ci raccontano molto di loro e del mondo che, intorno a loro, cambia velocemente. Col passare del tempo, Andy mette su famiglia, Clarissa, invece, colleziona mariti e fallimenti; se lui si laurea in legge, diventa avvocato e affronta con successo la carriera politica, lei si perde in alcool, droghe ed interessi effimeri. Cos’hanno dunque in comune questi due? Coscienzioso, ai limiti del maniaco, nel catalogare e conservare ogni frammento di ricordo che lo lega alla sua amica, si dispone a ricostruire e a ricordare tutto ciò che è accaduto (o non accaduto) tra loro. Dal primo messaggio fatto volare in classe durante le lezioni, strappando un lembo del quaderno di scuola, alle ultime lettere in cui entrambi, finalmente, si dichiarano ma prendono atto di non essere riusciti a rischiare e investire fino in fondo nel loro amore. La presenza di Clarissa è un ricordo evocato che diventa sempre più incisivo e reale, il loro carteggio diventa un dialogo d’amore e di amicizia, in cui ciò che inizia a leggere l’uno, l’altro completa e arricchisce di altre sfumature, precisazioni, dettagli.
Domenica 14 novembre, ore 17 e ore 21, L’ATTIMO FUGGENTE
Uno degli attori di spicco della scena italiana, ETTORE BASSI, e una compagnia di brillanti interpreti portano in scena una straordinaria storia scritta da Tom Schulman, un racconto di rapporti, di legami e incontri che cambiano gli uomini nel profondo. L’Attimo Fuggente rappresenta ancora oggi, a trent’anni dal debutto cinematografico, una pietra miliare nell’esperienza di migliaia di persone in tutto il mondo. Portare sulla scena la storia dei giovani studenti della Welton Academy e del loro incontro col il professor Keating significa dare nuova vita a questi legami, rinnovando quella esperienza in chi ha forte la memoria della pellicola cinematografica e facendola scoprire a quelle nuove generazioni che, forse, non hanno ancora visto questa storia raccontata sul grande schermo e ancora non sanno “che il potente spettacolo continua, e che tu puoi contribuire con un verso”.
Domenica 12 dicembre, ore 17 e ore 21, E PENSARE CHE C’ERA GIORGIO GABER
Di e con ANDREA SCANZI, lo spettacolo si incentra sul Giorgio Gaber teatrale, quello che ha il coraggio di uscire dalla tv e che entra con Sandro Luporini nella storia. Tutto nasce da un’idea di Andrea Scanzi, gaberiano doc; giornalista e scrittore aretino che si è laureato ad Arezzo nel 2000 su Gaber, De André e i cantautori di quella generazione. Scanzi conosceva Gaber, che di lui amava dire: “Ma perché questo ventenne sa tutto di me?”. Se non fosse stato malato, Gaber sarebbe stato correlatore nella sua tesi di laurea. “Ho visto per la prima volta Giorgio Gaber nel ’91 a Fiesole ed è da allora che gli voglio bene; sono terrorizzato dall’idea che la sua memoria si perda. Il nome Gaber lo conoscono tutti, ma se vai a scavare ti accorgi che Giorgio Gaber è conosciuto solo in modo superficiale. Il Gaber più forte, quello più geniale, è spesso quello che meno si conosce.
L’accesso al teatro verrà effettuato nel pieno rispetto della normativa anti-Covid19 come previsto dal decreto approvato il 22 luglio dal Consiglio dei Ministri.
Per l’ingresso verrà richiesta la certificazione verde (Green Pass).
Per informazioni www.teatrocarbonetti.it, tel.0385/54691-366/8190785.
Biglietteria presso il Teatro Carbonetti, via Leonardo Da Vinci 27, Broni.
Orari di apertura: venerdì dalle 17 alle 19; sabato dalle 10 alle 12.
Acquisto-on line dal sito del Teatro Carbonetti.