Dopo l’anteprima mondiale a Venezia 77, arriva giovedì 21 ottobre (ore 21, ingresso 8 euro) al Cinema Stensen (viale don Minzoni 25) Allons Enfants, il sorprendente esordio di un futuro autore del cinema italiano, Giovanni Aloi. Una storia sulla pressione che le nuove generazioni devono sostenere a causa delle contraddizioni e delle problematiche della società contemporanea, vista attraverso gli occhi di un giovane soldato di pattuglia tra le strade della Parigi del dopo Bataclan.
Parigi, oggi. Léo è un giovane militare appena uscito dal corso di addestramento. Viene assegnato ad una caserma parigina da dove ogni giorno partono missioni di pattuglia e sorveglianza sulle strade della capitale, a difesa di obiettivi sensibili. Il loro compito è aspettare, aspettare un conflitto intangibile in cui nessuno è il nemico o forse tutti lo sono, in cui il pericolo può arrivare da qualsiasi parte e da qualsiasi persona. Oppure non arrivare mai. Durante una delle quotidiane missioni tra le vie della città, la sua pattuglia viene assegnata all’osservazione di una manifestazione che sfocia ben presto in scontri con la polizia. Un’esplosione di violenza e insoddisfazione che turba profondamente Léo e che fa scattare una molla nel suo precario equilibrio.
Allons Enfants è uno spaccato della fragile condizione in cui vivono le nuove generazioni, in un mondo dominato dalla paura e regolato da dinamiche sociali che diventano ogni giorno meno sostenibili. Opera cinefila, in cui Léo è una sorta di giovane Travis Bickle, il protagonista di Taxi Driver, trasportato nella Parigi post Bataclan, la cui atmosfera di costante tensione e paura lo porta in una spirale di alienante disagio psicologico.
Allons Enfants è il secondo film, dopo Il cieco che non voleva vedere Titanic, che I Wonder Pictures distribuisce in contemporanea in sala e sulla piattaforma streaming on demand IWONDERFULL. Una formula nuova che permette così a tutto il pubblico amante del cinema d’autore di poterlo vedere e poterne discutere nella stessa finestra distributiva, alimentando così il passaparola e il dibattito culturale attorno al film.