Inaugura mercoledì 15 dicembre alle 20.45 a Treviso, con il ritorno dopo vent’anni sul palcoscenico del Teatro Comunale Mario Del Monaco del Maestro Donato Renzetti e il debutto del pianista Davide Ranaldi, neo vincitore del 37esimo Premio Venezia 2021 del Teatro La Fenice insieme all’Orchestra Regionale Filarmonia Veneta, il progetto pluriennale Nell’Olimpo di Beethoven, un percorso in musica che culminerà nell’anno olimpico 2026 e che quest’anno inizia coinvolgendo anche il Teatro Salieri di Legnago (Verona) sabato 18 dicembre e l’Alexander Girardi Hall di Cortina d’Ampezzo (Belluno) domenica 19 dicembre.
Nell’Olimpo di Beethoven è promosso dall’associazione trevigiana Musincantus, dal Maestro Donato Renzetti con il progetto Obiettivo Orchestra della Scuola di Alto Perfezionamento Musicale di Saluzzo, dal Concorso Pianistico Internazionale Ferruccio Busoni, dall’Orchestra Regionale Filarmonia Veneta e dalla Filarmonica TRT – Teatro Regio Torino, tutte realtà di primissimo livello del panorama musicale nazionale e non solo.
Promosso sulla scia del 250° anniversario della nascita di Ludwig van Beethoven, celebrato nel 2020, Nell’Olimpo di Beethoven si fonda sull’idea di creare, attraverso l’esecuzione integrale dei concerti per strumento del genio di Bonn, un percorso che culminerà nell’anno olimpico 2026: i virtuosi del pianoforte saranno equiparati ai campioni sportivi e il direttore d’orchestra all’allenatore del team, tutti insieme per costruire una squadra musicale che brillerà in occasione dei Giochi invernali. L’iniziativa è patrocinata dal Ministero della Cultura, dalla Regione Veneto e dalle Province di Treviso e Belluno.
Il programma.
A Treviso, dove la data è inserita nel programma di Autunno Musicale (il programma promosso da Musincantus e Comune di Treviso), sarà proposto il Concerto per pianoforte e orchestra n°2 Op. 19, che può essere considerato il primo dei concerti per pianoforte di Beethoven (anche se fu pubblicato dopo il Concerto in do maggiore). La prima esecuzione in pubblico avvenne il 29 marzo 1795 al Burgtheater di Vienna, con Antonio Salieri direttore orchestra e Ludwig van Beethoven al piano. Successivamente venne ulteriormente rielaborato e riproposto a Praga nel 1798, per subire poi un’altra correzione nel 1801 e approdare alla versione che oggi conosciamo.
Il concerto di Beethoven sarà preceduto dalla Sinfonia n.41, K.551 Jupiter di Wolfgang Amadeus Mozart che, completata nel 1788 è l’ultima del compositore viennese. Entrambe le opere appartengono al periodo in cui avvenne l’incontro tra Mozart e Beethoven, in occasione del quale si narra che il compositore austriaco ammonì: “Tenete d’occhio questo giovane, avrà qualcosa da raccontarvi”.
Del resto, anche la scelta del repertorio vuole comunicare l’intento del progetto: affiancare artisti affermati e giovani promesse, in un ideale passaggio di testimone.
Una dedica speciale. Musincantus ha voluto dedicare il concerto di Treviso alla memoria di Ernesto Pignatto, simbolo del commercio cittadino e grande appassionato di musica e Teatro, assiduo frequentatore del Teatro Comunale Mario Del Monaco, scomparso lo scorso febbraio.
Gli interpreti. A distanza di vent’anni dall’ultima volta, il Maestro Donato Renzetti tornerà a calcare il palcoscenico del Teatro Comunale Mario Del Monaco, che lo ha visto dirigere molte volte nel corso della sua lunga carriera internazionale, una storia che “sarebbe piaciuta agli americani”, come scrisse di lui Enzo Biagi.
Nato in una famiglia musicista e canterina a Torino di Sangro, paesino abruzzese, sin da bambino sognava di diventare direttore d’orchestra. Dopo aver studiato composizione e direzione d’orchestra al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano e aver ottenuto numerosi riconoscimenti vincendo importanti concorsi internazionali, la sua carriera non ha avuto soste alternando l’attività sinfonica con produzioni d’opera lirica e registrazioni discografiche; ha collaborato con orchestre prestigiose ed è stato invitato nei principali teatri lirici di tutto il mondo. È stato direttore principale dell’Orchestra Internazionale d’Italia, dell’Orchestra della Toscana e dell’Orchestra stabile di Bergamo e per nove anni consecutivi di Macerata Opera. Nel 1994 è stato nominato direttore principale dell’Orchestra Stabile di Bergamo e della Filarmonia Veneta, nonché consulente artistico del Teatro Comunale di Treviso. Ha lavorato con Placido Domingo e Luciano Pavarotti, Dario Fo e Giorgio Albertazzi, dirigendo per Giovanni Paolo II e Carlo Azeglio Ciampi.
“Sono curioso – ammette Renzetti – di lavorare per la prima volta con il giovanissimo Davide Ranaldi. I giovani sono da sempre la mia passione, non avendo avuto figli è il mio modo per essere nonostante tutto “padre”, nel senso della trasmissione delle mie esperienze musicali ma anche umane alle nuove generazioni. Mozart e Beethoven sono due colossi non solo della musica, ma della storia dell’umanità: se noi viviamo nell’epoca della pandemia, loro hanno visto guerre e rivoluzioni, carestie e difficoltà che oggi per noi sarebbero inimmaginabili. E attraverso la musica hanno saputo tracciare percorsi sempre positivi, pieni di entusiasmo e di fiducia. Ecco il messaggio migliore che raccogliamo dalla loro musica, che non dobbiamo avere paura”.
Il grande maestro dirigerà un astro nascente, il giovanissimo pianista Davide Ranaldi, vincitore della 37esima edizioni del Premio Venezia 2021, promosso dalla Fondazione Amici della Fenice e rivolto ai migliori diplomati a livello nazionale. Milanese, classe 2000, si è avvicinato allo studio del pianoforte ad appena quattro anni e negli anni ha vinto numerosi concorsi, nazionali ed internazionali; si è diplomato al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano lo scorso febbraio con il Massimo dei voti e attualmente è seguito dai maestri Alexander Romanovsky e Leonid Margarius.
Rinaldi sarà affiancato sul palcoscenico del Teatro Comunale Mario Del Monaco dall’Orchestra Regionale Filarmonia Veneta, protagonista di memorabili stagioni concertistiche sul principale palcoscenico trevigiano, delle quali il Maestro Renzetti è stato protagonista ed artefice. L’orchestra investe e partecipa attivamente al progetto, con la volontà e il desiderio di riappropriarsi anche di un repertorio poco percorso negli ultimi anni.
Biglietti: euro 8,00 – 32,00