Sei concerti al Teatro Argentina lungo l’arco di tre stagioni dell’Accademia Filarmonica Romana affidato all’eccellenza del Quartetto Prometeo – Giulio Rovighi primo violino, Aldo Campagnari secondo violino, Danusha Waskiewicz viola e Francesco Dillon violoncello – per approfondire la scrittura quartettistica di Dmitrij Šostakovič (1906-1975), fra i compositori russi che hanno segnato il corso del Novecento musicale. Il primo appuntamento è giovedì 20 gennaio (ore 21) con l’esecuzione dei suoi primi tre Quartetti per archi. Il primo appuntamento segna anche l’inizio della direzione artistica di Enrico Dindo
Due volte premio speciale Bärenreiter al Concorso ARD di Monaco, Leone d’Argento alla Biennale di Venezia 2012, il Quartetto Prometeo è una delle formazioni più importanti della scena musicale internazionale e affronta per la prima volta, per la Filarmonica Romana, l’intera produzione quartettistica del celebre compositore russo. Scritti fra il 1938 e il 1974, i quindici Quartetti per archi di Šostakovič attraversano una parte importante della storia del Novecento che va dalla Seconda Guerra Mondiale ai primi segni di distensione della guerra fredda. La storia e l’esperienza personale di Šostakovič rivivono e si intrecciano in queste composizioni, cui il musicista affida i suoi sentimenti più intimi, preziosa testimonianza di una particolare epoca storica.
Il primo concerto del ciclo, il 20 gennaio, segue l’ordine cronologico dell’opus: ad aprire la serata il Quartetto n. 1 op. 49 in do maggiore scritto nella primavera del 1938. È lo stesso compositore a introdurci all’opera: “Iniziai senza particolare idea, pensavo che non sarebbe venuto fuori niente. Perché il quartetto è uno dei generi musicali più difficili. La prima pagina la scrissi come una specie di esercizio nella forma quartettistica, senza intenzione di completarlo o pubblicarlo… Ma poi il lavoro mi appassionò e iniziai a scriverlo molto velocemente. Non bisogna cercare una particolare profondità in questo mio primo opus quartettistico. Di carattere è gioioso, allegro, lirico. Io lo chiamerei ‘primaverile’”. Segue il Quartetto n. 2 op. 68 in la maggiore (1944) un omaggio al compositore e caro amico Vissarion Šebalin. Chiude la serata il Quartetto n. 3 op. 73 in fa maggiore dedicato ai componenti del Beethoven Quartet che lo eseguirono in prima assoluta a Mosca nel dicembre del ’46, una pagina di forte tragicità che si avvicina alle sue migliori sinfonie, come l’Ottava, che aveva composto da poco, testimone di una drammatica epoca storica.
Il secondo concerto di stagione sarà giovedì 5 maggio, sempre al Teatro Argentina, con l’esecuzione del Quarto e Quinto Quartetto (op. 83 e 92).
Link foto Quartetto Prometeo
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Link video Quartetto Prometeo suona Šostakovič
Ufficio stampa: Sara Ciccarelli, cell. 339 7097061, uff.stampa@filarmonicaromana.org
Biglietti: Teatro Argentina da 16 a 25 euro, ragazzi fino a 14 anni da 10 a 16 euro. Tutti i prezzi sono comprensivi di prevendita.
Info: filarmonicaromana.org, tel. 342 9550100, promozione@filarmonicaromana.org
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TEATRO ARGENTINA (Largo di Torre Argentina 52)
giovedì 20 gennaio ore 21
QUARTETTO PROMETEO
Integrale dei Quartetti per archi di Šostakovič
QUARTETTO PROMETEO
Giulio Rovighi primo violino
Aldo Campagnari secondo violino
Danusha Waskiewicz viola
Francesco Dillon violoncello
Dmitrij ŠOSTAKOVIČ
Quartetto n. 1 in do maggiore op.49 (1938)
Quartetto n. 2 in la maggiore op.68 (1944)
Quartetto n. 3 in fa maggiore op.73 (1946)
Nell’ambito della rassegna “La musica da camera dal barocco al contemporaneo”
sostenuta dalla Regione Lazio con il Fondo Unico 2022 sullo Spettacolo dal Vivo
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QUARTETTO PROMETEO
Giulio Rovighi primo violino
Aldo Campagnari secondo violino
Danusha Waskiewicz viola
Francesco Dillon violoncello
Vincitore della 50° edizione del Prague Spring International Music Competition nel 1998, il Quartetto Prometeo è stato insignito anche del Premio Speciale Bärenreiter come migliore esecuzione fedele al testo originale del Quartetto K 590 di Mozart, del Premio Città di Praga come migliore quartetto e del Premio Pro Harmonia Mundi.
Nel 1998 il Quartetto Prometeo è stato eletto complesso residente della Britten Pears Academy di Aldeburgh e nel 1999 ha ricevuto il premio Thomas Infeld dalla Internationale Sommer Akademie Prag-Wien-Budapest per le “straordinarie capacità interpretative per una composizione del repertorio cameristico per archi” ed è risultato secondo al Concours International de Quatuors di Bordeaux.
Nel 2000 è stato nuovamente insignito del Premio Speciale Bärenreiter al Concorso ARD di Monaco.
Riceve il Leone d’Argento 2012 alla Biennale Musica di Venezia.
Si è esibito nelle più importanti sale tra cui Concertgebouw di Amsterdam, Musikverein, Wigmore Hall, Aldeburgh Festival, Prague Spring Festival, Mecklenburg Festival, Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma, Società del Quartetto di Milano, Amici della Musica di Firenze, Teatro La Fenice.
Collabora con musicisti quali Mario Brunello, David Geringas, Veronika Hagen, Alexander Lonquich, Enrico Pace, Stefano Scodanibbio, Quartetto Belcea, Enrico Bronzi, Mariangela Vacatello, Lilya Zilberstein.
Particolarmente intenso è il rapporto artistico con Salvatore Sciarrino, Ivan Fedele e Stefano Gervasoni.
Ha inciso per Ecm, Sony e Brilliant.
Dal 2013 è “quartetto in residence” all’Accademia Chigiana di Siena in collaborazione con la classe di composizione di Salvatore Sciarrino e dal 2019 tiene corsi di quartetto presso Accademia musicale Santa Cecilia di Portogruaro e dal 2020 a Roma nell’ambito di Avos Project.