Inclusione e accessibilità: oltre 60 direttori di piccoli e grandi musei italiani prendono parte ad un incontro dove si discute come creare un rapporto più stretto con la comunità per rendere il museo che dirigono “un diritto per tutti”, comprese le persone che vivono con la demenza.
Che cosa trasforma un “programma di accessibilità” paternalisticamente dedicato agli “esclusi della comunità” in un’azione che ridisegna l’identità del museo e ne ridefinisce il ruolo? Quali cambiamenti comporta questa scelta per il museo?
A queste e ad altre domande proveranno a rispondere oltre 60 direttori di piccoli e grandi musei italiani – a cui si aggiungono alcune importanti presenze europee e internazionali – in un incontro online previsto giovedì 27 gennaio a partire dalle 15:30.
Directors Exchange, questo il nome dell’incontro, è stato promosso attraverso una call lanciata da Musei Toscani per l’Alzheimer: il sistema supportato dalla Regione Toscana per rendere accessibile l’arte e la cultura alle persone che affrontano la sfida di vivere con la demenza. L’iniziativa gode inoltre del sostegno dell’Ambasciata e Consolato Generale dei Paesi Bassi in Italia ed è realizzata in collaborazione con Arts&Minds (New York), CCW-Cultural Welfare Center (Torino), Manchester Museum (Manchester), Van AbbeMuseum (Eindhoven), Zeeuws Museum (Middleburg).
“Nei giorni scorsi tramite il nostro sito, i nostri social e la nostra newsletter abbiamo lanciato la call per partecipare a questo incontro e la risposta è stata sorprendente, sono più di 60 i direttori di musei che parteciperanno a questo incontro” – fanno sapere dal Sistema MTA -. Il denominatore comune da cui partiremo sono i programmi dedicati alle persone con Alzheimer, che, come facilmente intuibile, hanno un forte impatto sulla programmazione delle attività dei musei. Secondo una ricerca dell’Osservatorio Hybrid Lifestyle di Nomisma in collaborazione con Crif, dall’inizio della pandemia 4 italiani su 10 hanno smesso di frequentare i luoghi della cultura e dell’intrattenimento. Un dato che è un importante campanello d’allarme anche per noi”.
L’incontro, moderato da Annalisa Cicerchia (Cultural Welfare Center), vedrà la presenza di 4 relatori: Federica Tiripelli (Direttrice del Museo Il Cassero per la Scultura di Montevarchi), Wendy Gallagher (Direttrice del coinvolgimento civico del Manchester Museum), Charles Esche (Direttore del Van AbbeMuseum di Eindhoven) e Marjan Ruiter (Direttrice dello Zeeuws Museum di Middleburg).
I protagonisti dell’incontro racconteranno le loro scelte per creare un rapporto più stretto con la comunità e per rendere il museo che dirigono “un diritto per tutti”, discutendo di inclusione culturale di persone con disabilità cognitiva, comprese le persone che vivono con la demenza. A una prima parte in plenaria, seguirà la suddivisione in sessioni di approfondimento nelle quali i direttori partecipanti potranno intervenire per fare domande e commenti che alimenteranno la discussione e il confronto su questo tema così attuale.
I protagonisti della prima edizione del Directors Exchange
Laureata in Storia dell’Arte all’Università degli Studi di Siena, Federica Tiripelli è direttrice del Cassero Per la Scultura italiana dell’Ottocento e del Novecento di Montevarchi. Come relatrice, ha partecipato a convegni nazionali e internazionali sulle tematiche dell’arte contemporanea e sull’accessibilità museale. Il Cassero per la scultura italiana dell’Ottocento e del Novecento è un museo dedicato alla plastica italiana degli ultimi due secoli ed è un progetto unico nel suo genere in Italia. Sin dalla sua apertura, avvenuta nel maggio 2010, ha attivato programmi dedicati all’accessibilità dei pubblici con esigenze specifiche e disabilità. Grazie a team di lavoro multiprofessionali e collaborazioni con istituzioni, servizi sociali e associazioni il Museo realizza attività rivolte alle persone con Alzheimer e ai loro caregivers, alle persone con disturbo dello spettro autistico, ai non vedenti e agli ipovedenti, ai non udenti e ai “nuovi cittadini”. Nell’ultimo anno, grazie al progetto “#Vorreiandarealmuseo. Percorsi di accessibilità museale” realizzato con il contribuito della Fondazione CR Firenze, ha avuto occasione di potenziare le proprie proposte.
Charles Esche è direttore del Van Abbemuseum, Eindhoven e professore di arte contemporanea e curatore alla Central Saint Martins, University of the Arts, Londra, dove collabora con Exhibition Studies. È visiting professor alla Jan van Eyck Academie, Maastricht e chair del CASCO Art Institute/Working for the Commons, a Utrecht. Attualmente, sta lavorando a un volume sul Demodern Thinking con il Prof. Walter Mignolo. Per il 2023/4. sta preparando un progetto espositivo in Olanda, Indonesia e Australia provvisoriamente intitolato The Four Soils.
Marjan Ruiter si è laureata all’Università di Groningen (Paesi Bassi) in Storia delle Antichità Classica e Storia Medievale (MA). Dal 2009 dirige lo Zeeuws Museum, a Middleburg, nella provincia olandese dello Zeeland. “Il Museo Zeeuws genera nuove idee. Gli oggetti nel museo raccontano la loro e la nostra storia, da dove veniamo e dove vogliamo andare. Dialogando con gli artisti, ispirati delle loro opere, possiamo immaginare come potrebbe essere il mondo, o come vorremmo che diventasse. Usiamo la collezione per suscitare visioni. Le conoscenze, le tecniche e le storie contenute nelle opere che sono patrimonio del museo sono utilizzate per suggerirne altri sviluppi, creare nuove immagini. Proponiamo ai visitatori esperienze condivise, connessioni tra noi e con il passato, e costruire insieme un futuro inclusivo”.
Wendy Gallagher, Direttrice del Civic Engagement del Manchester Museum è referente per Cultura & Salute della “Manchester Partnership” (Manchester Museum, The Whitworth e Manchester Art Gallery). Nel 2012 ha ottenuto un riconoscimento dalla Royal Society of Public Health per “il contributo eccezionale e innovativo alla ricerca e alla pratica dell’Arte per la Salute”. Ha approfondito il suo interesse conseguendo un master in Interventi Creativi per la Salute Mentale, dedicandosi specialmente alla Dementia Care. Il suo percorso professionale è da sempre orientato verso la pratica collaborativa, e la creazione di una cultura della cooperazione che renda i musei più presenti ed efficaci nella comunità della quale fanno parte.
Musei Toscani per l’Alzheimer è il Sistema supportato dalla Regione Toscana per rendere accessibile l’arte e la cultura alle persone che affrontano la sfida di vivere con la demenza. Sono oltre quaranta le istituzioni culturali toscane che ad oggi compongono il sistema MTA. Sono realtà diverse e comprendono musei d’arte, spazi espositivi, musei di storia naturale, orti botanici, musei archeologici, etnografici e scientifici, biblioteche; da fondazioni molto affollate a musei piccolissimi, coprono l’intero territorio toscano.
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