Adriana Lecouvreur
di Francesco Cilea torna al Teatro alla Scala per sette rappresentazioni dal 4 al 19 marzo e saranno in molti a volerla vedere due volte per ascoltare entrambi i cast, che schierano alcune delle voci più ammirate del nostro tempo, oltre che per assistere al debutto scaligero del direttore milanese Giampaolo Bisanti.
Si comincia il 4 marzo con l’Adriana di Maria Agresta, una delle più apprezzate voci italiane, affiancata dall’atteso debutto scaligero di Freddie De Tommaso come Maurizio di Sassonia, dalla sontuosa principessa di Bouillon di Anita Rachvelishvili e dal Michonnet di Alessandro Corbelli. Dal 9 marzo sono in palcoscenico Anna Netrebko alla sua seconda presenza scaligera di Stagione dopo Lady Macbeth, Yusif Eyvazov che torna nei panni di Maurizio dopo il trionfo come Chénier il 7 dicembre 2017, e Ambrogio Maestri come Michonnet. Elena Zhidkova, una voce imponente e ancora poco ascoltata in Italia, sarà la principessa di Bouillon il 9, 10 e 12 marzo. In tutte le rappresentazioni si ascolteranno l’infallibile Carlo Bosi come Abate di Chazeuil, Alessandro Spina come Principe di Bouillon, Francesco Pittari come Poisson, Costantino Finucci come Quinault, Caterina Sala come Jouvenot, Svetlina Stoyanova come Dangeville,
Lo spettacolo di David McVicar, nato per il Covent Garden di Londra, si avvale delle scene imponenti di Charles Edwards che ci mostrano da diverse prospettive il palcoscenico della Comédie Française sorvegliato da un busto di Molière, dei sontuosi costumi d’epoca di Brigitte Reiffenstuel, delle luci di Adam Silverman e delle coreografie di Andrew George per il balletto del III atto. “A volte anche il critico più annoiato e blasé deve ammettere di aver avuto un’esperienza travolgente e potente all’opera” scriveva nel 2010 il critico del Wall Street Journal Paul Levy. Insieme colto, raffinato e spudoratamente spettacolare, l’allestimento ha attirato un pubblico entusiasta nella ripresa londinese come in quelle di New York e Vienna.
Un’ora prima dell’inizio di ogni recita, presso i Ridotti ci sarà una conferenza introduttiva all’opera tenuta dal professor Claudio Toscani per il pubblico della serata. Si prega di verificare all’arrivo se la conferenza ha luogo presso il ridotto dei palchi o quello delle gallerie.
Giampaolo Bisanti
Giampaolo Bisanti
, nato a Milano e diplomato al Conservatorio Verdi, si è affermato tra i più apprezzati direttori italiani. Regolarmente invitato dai principali teatri italiani, dal 2016 è Direttore Musicale del Teatro Petruzzelli di Bari ed è stato recentemente nominato Direttore Musicale dell’Opéra Royale de Wallonie di Liegi. Ha da poco terminato le recite di Aida alla Deutsche Oper di Berlino e i suoi prossimi impegni includono l’inaugurazione della Stagione dell’Opera di Seattle con L’elisir d’amore; Macbeth a Vienna, Aida a Berlino, La Gioconda a Verona, Tosca a Chicago, Aida all’Opera di Sydney e Anna Bolena a Bilbao.
David McVicar
È tra i massimi esponenti della regia d’opera contemporanea. Ha lavorato in tutti i grandi teatri del mondo, dal Covent Garden di Londra ai Festival di Glyndebourne e Aix-en Provence, dal Metropolitan di New York alla Wiener Staatsoper. Alla Scala si ricorda la sua spettacolare e commovente produzione de Les Troyens diretta da Antonio Pappano nel 2014, cui sono seguiti I masnadieri di Verdi diretti da Michele Mariotti al Piermarini e a Savonlinna nel 2019 e lo straordinario successo de La Calisto di Cavalli nel 2021. Nei prossimi mesi firma Death in Venice alla Volksoper di Vienna, Die Zauberflöte a Barcellona, Don Carlos a Chicago e Pelléas et Mélisande a Los Angeles, mentre la sua Traviata è ripresa in diversi teatri spagnoli.
Genesi dell’opera
Adrienne Lecouvreur
(o Le Couvreur, 1692-1730) è un personaggio storico, protagonista nel primo Settecento, non solo alla Comédie Française, di spettacoli memorabili applauditi da Voltaire ma anche di amori, intrighi e affari di stato. Dopo la sua morte precoce si sparse la voce di un possibile avvelenamento da parte di una rivale. Era il soggetto ideale per un dramma a tinte forti cui si dedicarono con successo Eugène Scribe e Ernest-Wilfried Legouvé nel 1849 fornendo un veicolo ideale a dive della scena come Eleonora Duse e Sarah Bernardt. Negli ultimi anni dell’800 Edoardo Sonzogno chiese a Cilea una nuova opera e la scelta del compositore cadde su Adriana in una versione affidata ad Arturo Colautti che si era guadagnato la fiducia della casa redigendo il libretto di Fedora di Giordano. Al termine di una gestazione laboriosa l’opera va in scena al Lirico di Milano il 6 novembre 1902 con Enrico Caruso, Angelica Pandolfini e Giuseppe De Luca. La versione comunemente eseguita risale al 1931, quando Cilea procedette a una revisione complessiva in vista di una ripresa all’Opera di Roma.
Adriana Lecouvreur alla Scala
Andata in scena per la prima volta al Teatro Lirico di Milano nel 1902, Adriana Lecouvreur arriva alla Scala solo trent’anni più tardi, in una ripresa dell’allestimento dell’Opera di Roma: nelle parti di Adriana, Maurizio di Sassonia e della Principessa di Bouillon cantano Giuseppina Cobelli, Aureliano Pertile e Gianna Pederzini, dirige Franco Ghione. Mario Frigerio firma la prima produzione scaligera nel 1939 con Umberto Berrettoni sul podio e Augusta Oltrabella, Giovanni Voyer e Cloe Elmo, cui segue già nel 1942 un nuovo allestimento diretto da Antonino Votto con la regia di Domenico Messina e la Cobelli, Paolo Civil e Elena Nicolai protagonisti.
Le edizioni del 1945, ‘46 e ‘48 sono dirette da Umberto Berrettoni con Mafalda Favero protagonista insieme per i primi due anni a Giacinto Prandelli e Elena Nicolai e nel ’48 a Mario Filippeschi e Giulietta Simionato. Carlo Maria Giulini sale sul podio nel 1953 con regia di Pierre Bertin e la storica Adriana di Renata Tebaldi con Giuseppe Campora e Oralia Dominguez, mentre la ripresa del 1958 si presenta particolarmente affollata: due direttori, Votto e Gavazzeni e nei cast Clara Petrella, Magda Olivero, Giuseppe Di Stefano, Giulietta Simionato, Gabriella Carturan, Oralia Dominguez ed Ettore Bastianini come Michonnet. Gavazzeni dirige anche nel 1989 e 1991, nel nuovo allestimento di Lamberto Puggelli forte delle scene sontuose di Paolo Bregni e dei costumi di Luisa Spinatelli: protagonista è Mirella Freni con Fiorenza Cossotto come Principessa e nei panni di Maurizio Peter Dvorsky e Giuseppe Giacomini. Il solido spettacolo di Puggelli viene ripreso altre due volte con Daniela Dessì, nel 2000 diretta da Roberto Rizzi Brignoli con Olga Borodina e Sergej Larin in alternanza con Nicola Martinucci, e nel 2007 con Stefano Ranzani sul podio, Luciana D’Intino e Fabio Armiliato.
INFO
Prezzi: da 250 a 15 euro più prevendita
Info tel 02 72 00 37 44