“Suonavamo perché l’Oceano è grande, e fa paura, suonavamo perché la gente non sentisse passare il tempo, e si dimenticasse dov’era e chi era. Suonavamo per farli ballare, perché se balli non puoi morire, e ti senti Dio. E suonavamo il regtime, perché è la musica su cui Dio balla quando nessuno lo vede”.Non si è completamente fregati finché si ha una buona storia da raccontare…”
E Novecento è sicuramente una buona storia da condividere, forse una delle migliori.
La storia, incredibile, fantastica, quasi irreale di Danny Boodmann T.D. Lemon Novecento, un pianista, anzi il più grande pianista del mondo, nato su una nave e lì vissuto per tutta la vita, senza mai scendere.L’uomo che sapeva suonare una musica… indefinibile, soprattutto quando suonava in terza classe, per chi non se la poteva permettere.
La dimensione è quella del ricordo, denso, intenso, come quello delle grandi storie che parlano di un tempo andato, quelle che riempiono le ore lunghe, magari ascoltate dalla rauca voce di un marinaio in una bettola in un porto, tra incanto e incredulità, tra verità e allucinazione.
Il tempo della storia sono i meravigliosi Anni Venti, a cavallo tra le due guerre, l’età del jazz, quando ogni cosa sembrava muoversi seguendo quel ritmo irresistibile.Il ritmo è quello gradevolmente denso, di quando le parole e la musica si incontrano in accordo e si scambiano i ruoli, le parole diventano musica e le note racconto indispensabile, fino a comporre una partitura originale, unica.
Il luogo, è una nave, il Virginian, dal nome che sa di lontano, che fa la spola dall’Europa alla sognata America e che racchiude in sé tutte le storie del mondo.
Per tutto questo Novecento non è un monologo, ma un incarnato di perfezione, una favola struggente e bellissima da raccontare con la stessa malinconica voluttà che lui usava quando accarezzava le curve di un ragtime.
Con capacità da acrobata e intensità poetica, quelle caratteristiche a cui ci ha abituati con i suoi personaggi e le sue indimenticabili interpretazioni, Corrado d’Elia racconta Novecento, con la leggerezza di un sogno, suonando con magia una partitura di fini emozioni.
La Compagnia Teatri Possibili, tra le più attive compagnie di prosa italiane, nasce nel 1996 per volontà dell’attore e regista Corrado d’Elia.
Fin dall’inizio della sua attività, la produzione della Compagnia si distingue per originalità e per la capacità di attrarre l’attenzione di pubblico e critica.
Dalla sua fondazione e passando per fortunatissime produzioni, Teatri Possibili è oggi tra le Compagnie teatrali italiane più attive ed apprezzate. Circa 250 recite l’anno, oltre 2500 giornate recitative ogni stagione, il gruppo di artisti che la costituisce, pur rinnovatosi, è caratterizzato da un nucleo stabile che lavora insieme in maniera continuativa intorno alla figura di Corrado d’Elia.
Lo scopo e l’investimento comune è la promozione e la diffusione del teatro attraverso la produzione di spettacoli (di nuova drammaturgia e di grande teatro), la formazione di un nuovo pubblico e lo sviluppo di linguaggi capaci di dialogare col presente.
La Compagnia oltre ad un’intensa stagione costituita da tournè su tutto il territorio nazionale, è presente in maniera stabile al Teatro Libero di Milano.
Tra i premi vinti da Corrado d’Elia ricordiamo il Premio Hystrio – Provincia di Milano (giugno 2002), il Premio Franco Enriquez per il Teatro (premio miglior programmazione teatrale italiana per la stagione del Teatro Libero di Milano) (Nel settembre 2007), il Premio Internazionale Luigi Pirandello 2009 (una delle figure più complete dell’attuale panorama teatrale giovanile italiano), il Premio della Critica Italiana 2010 (Associazione Nazionale Critici)
INFORMAZIONI: tutti i dettagliati degli spettacoli inseriti nella Rassegna “LUCI SULLA RIBALTA” sono visibili sul sito www.teatromonterosa.it Per informazioni chiamare il numero 011/23.04.153 con il seguente orario: dal Martedì al Venerdì ore 10-12 e 17-19 e il Sabato dalle 17 alle 19.
BIGLIETTERIA:
Intero: 20 Euro
Ridotto: 15 Euro