Urszula Kryger mezzosoprano
Kasia Moś voce
Luca Di Prospero voce recitante
Ready-Made Ensemble
Voci Bianche dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
AUKSO Orchestra da Camera della Città di Tychy
Marek Moś direttore
Paweł Mykietyn Passione secondo San Marco
[Pasja wg św. Marka, 2008]
Prima esecuzione italiana
In collaborazione con Adam Mickiewicz Institute e Istituto Polacco di Roma e con il sostegno della PWM Edition.
Volevo che da un lato fossimo testimoni, osservatori di quegli eventi, dall’altro che tutto ciò stesse succedendo oggi, ora. (Paweł Mykietyn sulla sua Passione secondo San Marco)
Per quanto riguarda il panorama musicale attuale, si configura come un evento la prima esecuzione italiana della Passione secondo San Marco (Pasja wg św. Marka, 2008), lavoro di grande portata di Paweł Mykietyn, uno dei più interessanti compositori della nuova scuola polacca. In scena l’AUKSO Orchestra da Camera della Città di Tychy diretta da Marek Moś, il coro Ready-Made Ensemble, le Voci Bianche dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, ruoli solisti per Urszula Kryger e Kasia Moś e la voce recitante di Luca Di Prospero (in collaborazione con Adam Mickiewicz Institute e Istituto Polacco di Roma e con il sostegno della PWM Edition).
Dopo la prima della Passione secondo San Marco durante il Festival Wratislavia Cantans, nel settembre 2008, si è scatenato una acceso dibattito. Si parlava di “un’ora e mezza di una musica scomoda ma necessaria” (Mariusz Herma), dei “microtoni della morte” (Tomasz Cyz), di “un collage di singole frasi, dalle quali emerge il racconto del dolore, paura e sofferenza del cittadino Cristo” (Ewa Szczecińska). Per tutti è stato chiaro che si trattava di un’opera fuori dal comune, di musica che tocca profondamente l’ascoltatore di oggi.
Il direttore dell’Istituto Polacco di Roma Lukasz Paprotny commenta così questa Prima Italiana: “Nella musica polacca ed europea del secondo ‘900 spicca la Passione di Krzysztof Penderecki (del 1966), eseguita in tutto il mondo, portata nel 1983 anche a Roma. Oggi sono felice di poter presentare al pubblico romano, grazie alla collaborazione con importanti istituzioni culturali italiane e polacche, la Passione secondo San Marco del compositore polacco Paweł Mykietyn. Questa nuova Passione del terzo millennio esprime il mondo e l’uomo dei nostri tempi: nel momento che viviamo, la Quaresima del 2022 segnata dalla tragica guerra in Ucraina, la musica di Mykietyn ci parla ancora più forte della sofferenza, del dolore e della morte.”
“Seguo da molto tempo il percorso artistico di Paweł Mykietyn – afferma il direttore artistico della IUC Giovanni D’Alò – e ritengo sia una delle personalità più originali del panorama contemporaneo europeo. Comporre oggi una “Passione”, dopo i modelli altissimi di Bach e Penderecki, è una scelta coraggiosa. Mykietyn vi si è cimentato senza timori reverenziali, realizzando un lavoro di grande impatto emotivo che incanta, commuove e al tempo stesso sorprende l’ascoltatore con invenzioni inaspettate”.
Paweł Mykietyn (n. 1971), considerato la “nuova stella della musica polacca” (Andrzej Chłopecki), oltre che “personaggio-simbolo” ed il “più talentuoso compositore della sua generazione” (Jan Topolski) è un modello esemplare di artista postmoderno. Mykietyn è compositore contemporaneo nel più profondo significato del termine. La sua musica riflette la frenesia nevrotica e l’emotività dei nostri tempi. irruente, a volte aggressiva, ma sempre con una struttura chiara. Con virtuosismo e ironia il compositore gioca con varie convenzioni stilistiche del passato, con forme tradizionali, alludendo al sistema tonale. Per arrivare, poi, in una continua ricerca, alla microtonalità, ad accordature alternative, a scordature. Si esprime sia nelle grandi forme orchestrali di cui la Passione secondo San Marco, è un felice esempio che nelle forme raccolte in cui la sua musica sa essere intima, delicata, lirica.
Nella Passione di Mykietyn non c’è niente di ovvio – tempi, estetiche musicali, parole, tipi di narrazione, tutto si mischia. L’essenziale della passione (intesa come sofferenza e anche come pesach – passaggio) ci arriva come se facesse un giro lungo, ci tiene in sospeso, in tensione, nello stupore, in attesa. Perfino il testo ebraico, raramente interrotto con le recitazioni nella lingua locale, è incomprensibile, estraneo alla tradizione biblica dei cristiani in Europa.
La Passione di Mykietyn nonostante racconti la storia delle ultime ore della vita di Cristo descritta da Marco e altri tre evangelisti, nonostante richiami le frasi profetiche dal Libro di Isaia, in realtà non è un’opera religiosa.[…]
La rock band con le chitarre elettriche accanto agli strumenti ad arco accordati in microtoni, una tuba “scordata” accanto ai sassofoni, un set di percussioni, un classico mezzosoprano, un coro di ragazzi e una cantante rock, una voce recitante e in più gli interludi “ecologici” fra le parti (il “canto delle cicale” riprodotto dal nastro): ci sorprendono continuamente i cambiamenti di poetiche musicali, brandelli di eventi, contesti, mescolamenti dei tempi. Alla fine arriviamo alla constatazione, che non si tratti (solo?) della Passione di Cristo, […] che Cristo sofferente e la Sua passione sono solo un pretesto per raccontare la sorte umana, non del Dio – Salvatore ma dell’uomo in terra.
(Ewa Szczecińska,“Cittadino Cristo”)
Paweł Mykietyn (n. 1971), ha studiato composizione con Włodzimierz Kotoński all’Accademia di Musica “Fryderyk Chopin” di Varsavia.
A 22 anni ha debuttato al festival Autunno di Varsavia. Nel 1995 la sua composizione “3 per 13”, commissionata dalla Radio polacca ha vinto il 1° premio nella categoria under 30 alla Tribuna Internazionale di Compositori dell’UNESCO a Parigi e nel 1996 con “Epiphora” per pianoforte e nastro il compositore si è aggiudicato il 1° premio alla Tribuna Internazionale della Musica Elettroacustica IREM (Amsterdam). Da allora Mykietyn è una presenza costante sulle scene polacche ed internazionali.
È autore di due opere (La montagna incantata, 2015, e Herr Thaddäus, 2017), composizioni sinfoniche, da camera, vocali ed elettroniche. Ha composto le musiche per la maggior parte (28) degli spettacoli teatrali di Krzysztof Warlikowski e ha collaborato con Adam Hanuszkiewicz, Grzegorz Jarzyna, Wajdi Mouawad. Ha scritto le colonne sonore per film di Andrzej Wajda, Jerzy Skolimowski, Małgorzata Szumowska e Šarūnas Bartas.
La AUKSO, Orchestra da Camera della Città di Tychy, nata per iniziativa di Marek Moś e dei suoi studenti dell’Accademia di Musica di Katowice è diventata in poco tempo una delle migliori orchestre da camera in Europa.
Il nome AUKSO, dal greco “crescita”, indica l’aspirazione dei musicisti a creare insieme l’arte di più elevata qualità: cercare la perfezione, essere costanti, accettare le sfide, essere aperti. Il repertorio dell’orchestra abbraccia i classici e la musica contemporanea, con la particolare attenzione a quella polacca. È infatti molto apprezzata per le interpretazioni di compositori quali G. Bacewicz, H.M. Górecki, W. Lutosławski, W. Kilar e Z. Preisner, con le musiche dei quali ha registrato molteplici cd.
All’AUKSO interessano molto le zone di confine – accostare la classica al jazz, al rock, alla musica alternativa per cercare i denominatori comuni o – al contrario – giocare con gli opposti, far scontrare linguaggi musicali diversi. Ciò ha portato alle collaborazioni con T. Stańko, L. Możdżer e al progetto realizzato con Aphex Twin e Jonny Greenwood in cui quest’ultimo risponde con la sua musica ai brani d’avanguardia di Penderecki, registrato per la Nonesuch (“Krzysztof Penderecki/Jonny Greenwood”, 2012).
Marek Moś, direttore d’orchestra, violinista e cameralista.
Nel 1998 ha fondato l’AUKSO – Orchestra da Camera della Città di Tychy di cui è tuttora direttore artistico. Sotto la sua guida la compagine ha raggiunto un alto livello artistico e la fama internazionale.
Il musicista, originario della regione di Slesia, si è formato all’Accademia di Musica “Karol Szymanowski” di Katowice,dove attualmente insegna.
È stato fondatore (1978) e per molti anni primarius del Silesian Quartet, l’ensemble diventato in pochi anni un’eccellenza europea. Con il quartetto Moś si è esibito nei prestigiosi festival e sui più rinomati palchi nel mondo quali Konzerthaus di Vienna, Concertgebouw di Amsterdam, Schauspielhaus di Berlino, Merkin Hall di New Yorke Jordan Hall di Boston – e ha eseguito in prima mondiale oltre 30 brani di compositori polacchi e internazionali, in gran parte dedicati dagli autori a questo ensemble. Ha inoltre effettuato numerose registrazioni per la radio, per la TV polacca e per diverse etichette discografiche (CD Accord, Olympia, Patridge, Thesis, Wergo, Nonesuch),vincendo due volte il prestigioso Premio dell’Industria Fonografica Polacca “Fryderyk” (1995 e 1997).
Urszula Kryger, mezzosoprano
Ha compiuto gli studi pianistici e vocali presso l’Accademia di Musica di Łódź dove attualmente insegna.
Con i successi nei concorsi internazionali (Brahms Competition di Amburgo 1994, Concorso di Musica ARD a Monaco di Baviera 1994) ha attirato l’attenzione della critica e del pubblico internazionale che ha potuto apprezzare le sue interpretazioni negli oratori diretti dai maestri quali J. Krenz, J. Semkow, R. Frühbeck de Burgos, C. Davis, A. Jordan.
Nel 1995 si è esibita a La Scala con il recital dei canti di Chopin e l’anno successivo ha debuttato a SemperOper di Dresda come Angelina nella Cenerentola di Rossini.
Urszula Kryger dedica una particolare attenzione alla musica da camera: ha registrato i canti di Chopin, Poulenc, Szymanowski, Loewe, Lutosławski – per citarne solo alcuni – per le emittenti radiofoniche e per le etichette discografiche quali Decca, Hyperion, CPO, DUX, Naxos e Channel Classics. Le sue interpretazioni di liedernelle quali unisce la perfezione alla straordinaria naturalezza, sono apprezzate anchedai musicisti con cui lavora, i pianisti H. Höll, Ch. Spencer, M. Tan e P. Rogé, il clarinettista P. Meyer, il Tokyo String Quartet e il Petersen Quartet. Le sue registrazioni hannovinto il Premio dell’Industria Fonografica Polacca “Fryderyk” nel 2001, 2002 e 2012.
Kasia Moś, cantante pop, solista, compositrice, autrice dei testi, si è diplomata in canto jazz e contemporaneo all’Accademia di Musica “Karol Szymanowski” di Katowice.
Ha preso parte nelle prime realizzazioni e nella registrazione della Passione secondo Marco di Paweł Mykietyn, e nel 2012 ha cantato la parte di Kordelianel suo musical “Re Lear”presentato in prima mondiale al Festival Sacrum Profanum a Cracovia.
Ha realizzato il vocalizzo nella musica di W. Kilar per il film “Corpo estraneo” di Zanussi (2014).
Nel 2017 ha rappresentato la Polonia al 62° Concorso Eurovisione della Canzone.
Il suo cd di debutto – “Inspiration” è uscito nel 2015 (Fonografica). Successivamente ha registrato come cantante ospite alcuni brani dell’album “Retro” di J. Maksymiuk e J. Olejniczak (Agora, 2018). Nel 2021 è stato pubblicato l’album “Moniuszko 200” che Kasia Moś ha registrato con l’orchestra AUKSO (ed. Polskie Radio).
La cantante partecipa a varie trasmissioni televisive e si dedica alla promozione dei diritti degli animali e alla tutela dell’ambiente.
Luca Di Prospero nasce a Roma il 01/05/1980, si diploma nel 2003 presso la scuola del teatro stabile di Torino. Partecipa a diversi spettacoli teatrali per la regia di Luca Ronconi, Massimo Castri, Gabriele Lavia, Walter Pagliaro. Ha ricoperto diversi ruoli al cinema per la regia di Giovanni Veronesi, Davide Ferrario, Luciano Ligabue, Laura Chiossone. E’ nominato come regista ai David di Donatello 2012 nella categoria cortometraggi con il corto “Ce l’hai un minuto?”, infine presenta sempre come regista il cortometraggio “Presagio fragile” al Festival del cinema di Roma 2010. Ultimamente ha partecipato come attore alla serie internazionale “Ripley” diretta da Steven Zaillian.
***
Venerdì 8 aprile 2022, ore 15.30 – 19.30
Istituto Polacco di Roma – Palazzo Blumenstihl, Via Vittoria Colonna 1 – Roma
In occasione del concerto l’Istituto Polacco di Roma, l’Istituto Adam Mickiewicz e la PWM Edition organizzano il convegno
Perspektywy/Prospettive
Punti di ascolto e di vista sulla musica attuale polacca
a cura di Giovanni D’Alò e Magdalena Widłak Avolio
Modera Monika Prusak
Interventi:
Monika Pasiecznik (University of Wroclaw) Digital Natives of Music: a New Generation of Polish Composers
Marica Coppola (Sapienza Università di Roma) I quartetti per archi di Paweł Mykietyn nel contesto della nuova musica in Polonia
Alessandro Mastropietro (Università di Catania) L’Autunno Musicale di Varsavia e la recente produzione compositiva italiana (nonché polacca)
Laura Quercioli Mincer (Università di Genova) Musica, Sound Music, arti visive
Jan Topolski (Nicolaus Copernicus University in Toruń) Music regarding…
Giovanni D’Alò (Istituzione Universitaria dei Concerti) L’Alfa e l’Omega: teologia e drammaturgia nella “Passione secondo San Marco” di Paweł Mykietyn
Gianluigi Mattietti (Università di Cagliari) Compositrici performer in Polonia: un’estetica musicale ipersemantica
Agata Kwiecińska (PWM Edition) PWM Edition – House of Polish Composers
Per accedere ai concerti è necessario il
green pass rafforzato ed è richiesta la mascherina FFP2
In sala saranno osservate tutte le norme covid-19 vigenti al momento del concerto
Biglietti
Interi € 18 – € 13 (+DP)
Under 30 € 7
Under 18 € 5
Per informazioni
www.concertiiuc.it – Tel. 06.3610051-52
botteghino@istituzioneuniversitariadeiconcerti.it