“’Morte di un commesso viaggiatore’ è una tragedia moderna che rivela il lato crudele del sogno americano”.
Così Leo Muscato, nelle sue note di regia, sintetizza il senso del celebre capolavoro di Arthur Miller che andrà in scena dal 6 all’8 maggio al Teatro Duse di Bologna (ore 21, domenica ore 16). Sul palco Michele Placido nel ruolo del protagonista Willy Loman e Alvia Reale in quello della moglie Linda.
L’opera di Miller, presentata nella traduzione di Masolino D’Amico, “mischia verità e allucinazione – prosegue Muscato – si svolge contemporaneamente sulla scena, sotto gli occhi del pubblico, e nella testa del protagonista, nella quale noi spettatori siamo chiamati a entrare”. “Willy vuole così tanto essere benvoluto, che spesso trascura il fatto di essere amato. Infatti, contrariamente a quel che pensa, la sua famiglia lo adora”. Willy Loman è “uno dei personaggi teatrali più tragici del ventesimo secolo. Nella sua mente c’è qualcosa di fratturato. Ci sono diversi momenti in cui si rende conto che la sua famiglia è più importante del denaro” eppure, conclude Muscato, “Willy Loman sogna un futuro che non è in grado di raggiungere; perché vive in un paese che all’apparenza offre illimitate opportunità e lui va alla ricerca disperata del successo. Ma fallisce, e non riesce a perdonarsi. E fallisce per aver creduto eccessivamente nel sogno americano, che non lo ha ripagato, e questo gli ha fatto perdere autostima”. Da qui il disfacimento di una vita, il senso di vergogna e di inadeguatezza, l’ossessione di riscatto riversata sui propri figli fino all’estremo, disperato tentativo finale di cambiare lo stato delle cose.
“’Morte di un commesso viaggiatore’ è la storia di un sogno, di un piccolo uomo e del suo sogno più grande di lui – sottolinea Masolino D’Amico – senza alcun dubbio è la grande commedia americana, quella che gli americani sentono come più autenticamente loro”. Il protagonista perde la sua battaglia esistenziale perché “non ha pazienza – conclude – è nato in un Paese giovane e impaziente, forse figlio di immigrati; non ha radici, vuole salire nella scala sociale. Sogna a occhi aperti il successo facile, veloce”.
“Dopo ‘Uno sguardo dal ponte’ che ho recitato per tre anni, avevo il desiderio di interpretare quest’altro capolavoro di Arthur Miller. Quando Haber mi ha telefonato per dirmi ‘fratello mio solo tu mi puoi salvare’, non ho esitato” racconta Michele Placido, subentrato nel ruolo ad Alessandro Haber, che ha dovuto interrompere la tournée per motivi di salute. “Ed eccomi qui – prosegue Placido – con questo mio Willy Loman che racconta i drammi quotidiani di un uomo caduto nel baratro”.
“Miller parla della sconfitta del sogno americano, di una società che non ti permette di realizzare un’aspirazione. ‘Morte di un commesso viaggiatore’ è un grande classico, quindi universale e attuale. Pensiamo ai giovani, alla grande crisi che stiamo vivendo e alla foga di apparire attraverso il denaro” sottolinea Placido, ricordando che “Pasolini, anni fa, diceva che si allevavano le persone a diventare consumatori. La storia gli ha dato ragione. L’insuccesso oggi riguarda il settanta percento o di più di tutti noi, costretti a un ritmo che inaridisce e rende feroci”. Miller “era un drammaturgo influenzato dalla tragedia greca. Il mio Loman vorrebbe non dover più sfacchinare in giro, e ottenere una promozione. Ma il figlio del capo gli stronca le aspettative, lo condanna al fallimento, gli procura regressione mentale e lui capisce che è già morto. Una fine decretata dal non avere soldi in tasca, da stati confusionali di uomo che parla da solo, dai rimpianti per non aver seguito il fratello più intraprendente in Alaska, dal sentirsi senza talento. Sono i presentimenti della sua morte”. In scena, dunque, una vicenda umana “che ti nega prospettive e questa è la più micidiale delle prove”.
Infine, una riflessione sul ritorno a teatro dopo il lungo stop dovuto alla pandemia. “È una specie di risorgimento – conclude Placido – alla fine di ogni replica esco sul palco a ringraziare direttamente il pubblico di non aver rinunciato a questo rito umano chiamato teatro e dico: grazie per la mascherina che indossate e che ci permette di respirare cultura”.
Lo spettacolo è un recupero delle recite inizialmente previste dal 20 al 22 marzo 2020. Tutti i biglietti precedentemente acquistati restano, pertanto, validi per le nuove date.
GOLDENART PRODUCTION IN CO-PRODUZIONE CON TEATRO STABILE DEL VENETO – TEATRO STABILE DI BOLZANO
MICHELE PLACIDO, ALVIA REALE
MORTE DI UN COMMESSO VIAGGIATORE
di Arthur Miller
traduzione Masolino D’Amico
con FABIO MASCAGNI, MICHELE VENITUCCI
con la partecipazione di DUCCIO CAMERINI nel ruolo di Charley
e con STEFANO QUATROSI, BENIAMINO ZANNONI, PAOLO GATTINI, CATERINA, PAOLINELLI, GIANLUCA PANTOSTI, MARGHERITA MANNINO ELEONORA PANIZZO
scene Andrea Belli
costumi Silvia Aymonino
disegno luci Alessandro Verazzi
musiche Daniele D’Angelo
regia LEO MUSCATO
BIGLIETTI
Intero Ridotto Mini
Platea 29 euro 26,50 euro 23,5 euro
Prima galleria e palchi 25 euro 23 euro 20,50 euro
Prima galleria e palchi con visibilità ridotta 21 euro 19 euro 18 euro
Seconda galleria 21 euro 19 euro 18 euro
BIGLIETTERIA
Teatro Duse – Via Cartoleria, 42 Bologna – Tel. 051 231836 – biglietteria@teatroduse.it
Dal martedì al sabato, dalle ore 15 alle 19 e da un’ora prima dell’inizio dello spettacolo.
On line: teatroduse.it | Vivaticket