Non aspettatevi la classica commedia musicale, ma una scanzonata rappresentazione che unisce prosa, danza e musica. Lo spettacolo è un varietà umoristico, una parodia che ripercorre gli episodi più significatibi del celebre romanzo di Alessandro Manzoni. E’ una parodia che ripercorre gli episodi più significativi del romanzo per eccellenza della letteratura italiana.
All’interno della vicenda si inserisce un gruppo di scalcinati attori impegnati in una rappresentazione teatrale del romanzo che colora l’adattamento con divertenti gag in un clima surreale.
La regia di Maurizio Colombi mette in risalto le caratteristiche dei personaggi attraverso canzoni appartenenti alla cultura musicale nazional-popolare: da “Brava” di Mina a “Sarà perché ti amo” dei Ricchi e Poveri, passando da Edoardo Bennato alla Pantera Rosa, dai Queen a Michael Jackson e Loredana Bertè. Ma da buon varietà che si rispetti, c’è spazio anche per una sigla (in questo caso in stile barocco), canzoni inedite, divertenti coreografie, esilaranti digressioni sul tema e un concentrato di dialoghi che rispettano fedelmente il romanzo originale ma recitati in modo da esaltare i personaggi rendendoli spassose “macchiette”.
Se I PROMESSI SPOSI del Manzoni sono un romanzo di formazione (che racconta cioè l’evoluzione dei protagonisti verso la maturità e l’età adulta), I PROMESSI SPOSI SHOW compiono un processo inverso. Questa riduzione teatrale farà tornare bambini gli adulti grazie all’arte della comicità e della leggerezza. Saranno i momenti drammatici a far ridere lo spettatore: i bravi mandati da Don Rodrigo che parlano con l’accento tipico dei mafiosi siciliani; le esitazioni di Don Abbondio sottolineate da perplesse mimiche facciali di un coro muto; l’avvocato Azzeccagarbugli che svicola in improbabili invenzioni legali; il confronto fra Don Rodrigo e Fra Cristoforo all’interno di un verbale duello western con tanto di conclusiva intervista dei giornalisti come se i due stessero partecipando ad un dibattito politico di Bruno Vespa; il matrimonio a sorpresa come un giallo in stile “La Pantera rosa”; la Monaca di Monza come sensuale e cinica complice di un crimine; la peste che si diffonde toccando qualcuno attraverso un giocoso ed infantile “ce l’hai”.
Il tema religioso, le questioni politiche ed economiche che derivano dalla personale riflessione del Manzoni alla luce della tradizione Illuminista, il rapporto fra umili e oppressi, fra chiesa e giustizia popolare, fra nobiltà e potere, nonché l’autobiografica esperienza manzoniana e il suo rapporto con le nuove idee del Romanticismo, rendono I PROMESSI SPOSI ancora attuali.
Manzoni racconta della società frivola ed egoista di un tempo. Evidenzia i privilegi di cui disponevano le persone più ricche ed agiate e tutta la sofferenza e la sottomissione cui erano costrette le persone più povere. Ma il bene può essere presente in ognuno di noi, basta scavare a fondo nella nostra coscienza, dimostrando che staccarsi dai pregiudizi dei secoli scorsi aiuta a cambiare in meglio.”
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