I DISASTRI DELLA GUERRA DI GOYA
33 tavole del pittore ed incisore spagnolo esposte nello storico spazio culturale di San Lorenzo
Fino al 5 giugno 2022 dal mercoledì alla domenica dalle ore 18.00 alle ore 21.00
Ingresso Gratuito
Dopo il successo ottenuto dalla esposizione “L’Inferno di Dalì”, che ha visto la partecipazione di oltre 1.300 visitatori, la Galleria delle Arti presenta la mostra “Goya. I disastri della guerra”, una selezione delle celebri incisioni dal titolo originale “Los desastres de la guerra” che Francisco Goya produce dopo essere stato inviato a Saragozza nel 1808 dal generale Palafox, al fine di documentare graficamente l’eroica difesa dell’esercito spagnolo dalle truppe napoleoniche. L’efferatezza fu tale che il pittore decise invece di testimoniare la “intrahistoria” bellica, descrivendo i soprusi e le barbarie e condannando ogni tipo di guerra in maniera imparziale.
L’artista registra con inclemente realismo le atrocità commesse durante gli scontri e tra il 1808 ed il 1823 realizza un ciclo di disegni dai quali viene tratta una serie di 82 incisioni ad acquaforte su rame, in cui denuncia gli orrori della guerra, racconta la carestia del popolo spagnolo e critica il potere monarchico e della Chiesa attraverso immagini allegoriche e figure dalle sembianze mostruose.
La Galleria delle Arti espone una selezione di 33 tavole impresse dai rami originali incisi da Goya, che mettono in luce la figura del grande maestro in qualità di moderno fotoreporter.
L’esposizione segue l’ordine numerico delle tavole, i cui i titoli sono talvolta correlati, quasi dando origine ad un dialogo tra le stesse. Tutte le incisioni in mostra, provenienti da una collezione privata di Roma, hanno una dimensione variabile tra 155x205mm e 175x215mm.
La mostra ha l’intento di condurre il visitatore a una riflessione più ampia e profonda nei confronti delle conseguenze che la guerra ha portato e porta tutt’oggi con sé.
La mostra, ad ingresso gratuito, sarà visitabile dal mercoledì alla domenica dalle ore 18.00 alle ore 21.00, fino al 5 giugno 2022.
GOYA. I DISASTRI DELLA GUERRA
Dal 19 maggio al 5 giugno. Dal mercoledì alla domenica dalle ore 18 alle ore 21.
c/o La Galleria delle Arti
Via dei Sabelli, 2 – 00185 Roma
Tel 375.7223987
Ingresso Gratuito
Le Opere in mostra
TAV. 1 – TRISTES PRESENTIMINETOS DE LO QUE HA DE ACONTECER
TAV. 3 – LO MISMO
TAV. 4 – LAS MUGERES DAN VALOR
TAV. 7 – ¡QUÉ VALOR! TAV. 9 – NO QUIEREN
TAV. 11 – NI POR ESAS
TAV. 15 – Y NO HAY REMEDIO
TAV. 26 – NO SE PUEDE MIRAR
TAV. 27 – CARIDAD
TAV. 30 – ESTRAGOS DE LA GUERRA
TAV. 32 – ¿POR QUÉ?
TAV. 34 – POR UNA NAVAJA
TAV. 35 – NO SE PUEDE SABER POR QUÉ
TAV. 36 – TAMPOCO
TAV. 37 – ESTO ES PEOR
TAV. 44 – YO LO VI
TAV. 45 – Y ESTO TAMBIÉN
TAV. 49 – CARIDAD DE UNA MUJER
TAV. 50 – ¡MADRE INFELIZ!
TAV. 52 – NO LLEGAN A TIEMPO
TAV. 55 – LO PEOR ES PEDIR
TAV. 60 – NO HAY QUIEN LOS SOCORRA
TAV. 62 – LAS CAMAS DE LA MUERTE
TAV. 66 – ¡EXTRAÑA DEVOCIÓN!
TAV. 67 – ESTA NO LO ES MENOS
TAV. 69 – NADA. ELLO DIRÁ
TAV. 71 – CONTRA EL BIEN GENERAL[
TAV. 72 – LAS RESULTAS
TAV. 74 – ¡ESTO ES LO PEOR!
TAV. 76 – EL BUITRE CARNÍVORO
TAV. 78 – SE DEFIENDE BIEN
TAV. 79 – MURIÓ LA VERDAD
TAV. 80 – ¿SI RESUCITARÁ?
La Galleria delle Arti: storia del locale
La costruzione del quartiere di San Lorenzo risale al periodo tra il 1884 e il 1888, durante il grande sviluppo urbanistico che ebbe la città di Roma a seguito dell’Unità d’Italia, e si sviluppò in un’area oltre le Mura Aureliane, precedentemente agricola. La sua edificazione avvenne per accogliere gli alloggi di ferrovieri, operai ed artigiani giunti a Roma alla fine del secolo XIX per lo sviluppo urbanistico della città a cavallo tra i due secoli. Nasce quindi con una connotazione popolare che si rispecchia nelle particolari tipologie abitative.
Durante tale periodo, nel 1885, viene costruito l’edificio che ospita La Galleria delle Arti. Inizialmente destinati agli scantinati del palazzo ad uso privato, gli spazi occupati dal locale furono utilizzati dagli abitanti del quartiere come ricovero antiaereo durante la II guerra mondiale, anche durante i drammatici bombardamenti del 19 luglio 1943, come si evince dai numerosi palazzi che mantengono il ricordo delle lesioni subite, durante i quali morirono circa 3.000 persone.
Dalla fine degli anni Quaranta, il locale fu trasformato in una fabbrica di sedie, la ditta Croppo, che mantenne la sua attività in quel luogo fino alla fine decennio successivo. Fu quindi una balera e alle fine degli anni Sessanta, con la nascita di una nuova tipologia di fruizione del cinema che vede la nascita di sale interamente dedicate alla attività di cinema d’essai, divenne il Cineclub Sabelli, uno dei più importanti esempi di questa nuova tendenza insieme al Filmstudio 70 e il Monte Sacro a Roma.
Il Circolo Gianni Bosio, fondato a Roma nel 1972, aprì la sua prima sede a via dei Sabelli 2; in quel periodo, a condurre le attività del Circolo c’erano Paolo Pietrangeli, i componenti del Canzoniere del Lazio, un gruppo di teatro e di musica che si era chiamato Collettivo Gianni Bosio, e varie persone sparse gravitanti nel modo della scena artistica e politica degli anni Settanta.
Dal 1986 al 1989 divenne la galleria “Artista casa delle Arti” che nel 1990 fu trasformata nella prima galleria d’arte aperta di notte a Roma ospitando mostre d’arte ma anche spettacoli di poesia contemporanea e musica etnica.
Durante i Novanta aprì in quelle sale il DDT, storico locale della Movida Romana; a seguire il Lost’n’found e il Mads, storico locale della capitale della scena underground e punk che ospitava una ricca programmazione teatrale, le cui attività si sono concluse a metà del decennio scorso.
Ristrutturata nel 2019, la Galleria delle Arti è oggi uno spazio di 320 metri quadri di grande versatilità che ha mantenuto le caratteristiche strutturali del basamento di un edificio di fine XIX secolo: una sequenza di archi costituiti da mattoncini in laterizio, pietra e tufo, intervallati da ambienti di diversa grandezza che, esaltati come elementi architettonici, ne creano il fascino. La struttura degli spazi si configura come una lunga e monacale galleria di archi e volte che viene contrastata dagli arredi in velluto e oro dai rimandi anni Venti/Trenta.