Paranoia e ragione ai tempi delle pandemie
L’estinzione della razza umana di Emanuele Aldrovandi in scena al Teatro Gobetti di Torino
Al Teatro Gobetti di Torino va in scena, per la stagione del Teatro Stabile, L’estinzione della razza umana, ultimo testo di Emanuele Aldrovandi, giovane drammaturgo e regista, che negli ultimi dieci anni ha raccolto numerosi consensi sia in teatro che al cinema, vincendo nel 2013 il Premio Riccione Pier Vittorio Tondelli con Homicide House e nel 2015 il Premio Hystrio con Farfalle.
L’estinzione della razza umana è una serrata commedia filosofica che a partire da una situazione parallela a quella della pandemia, che ancora ci attanaglia, porta in scena punti di vista diversi sulle modalità che le persone hanno messo in atto per fronteggiare la crisi, l’obbligo di restare confinati in casa, i divieti più o meno ragionevoli imposti dal governo, con esiti estremi e paradossali, a volte comici, in altri casi stupefacenti.
Protagonisti del testo sono due coppie di un palazzo di Milano che si ritrovano nell’androne e iniziano un conflitto che si innesca a bassa intensità quando uno dei condomini confessa ad un altro, sceso a ritirare i pacchi in arrivo dal corriere per sua moglie, che, nonostante i divieti, vuole uscire a correre. Da questa scintilla inizia una ridda di dialoghi serrati che indaga la diversa percezione del giusto, dell’ordine, della legalità, del pericolo, coinvolgendo a breve giro anche le donne delle due coppie fino ad una vera e propria corsa al massacro, che, nella genialità della scrittura e nella sapienza della gestione dei conflitti, ricorda molto da vicino “Il dio del massacro” di Yasmin Reza.
Il testo, diretto dallo stesso Aldrovandi, è una commedia in cui il discorso legato alla pandemia si allarga fino a ricomprendere le ansie contemporanee, il modo di vivere la vita, l’idea di concepire o meno figli, l’ipocrisia dei rapporti umani, in una spirale di violenza relazionale che segue un perfetto meccanismo di cinica comicità e di deflagrazione dei rapporti umani. Uno spettacolo che conduce per mano verso una consapevolezza delle torture psicologiche e delle convinzioni irrazionali in cui siamo immersi, instillando con maestria punti di vista diversi e convincenti, dubbi fondati e ragionevoli al punto che, alla fine, non si sa più cosa pensare su di un determinato argomento. Grottesco, comico, surreale e filosofico lo spettacolo di Aldrovandi meraviglia e stupisce per la capacità di mettere a confronti punti di vista e visioni del mondo opposte e ragionevoli senza dare una risposta, ma generando dubbi, quei dilemmi esistenziali con cui tutti dobbiamo fare i conti.
Visto il 27 maggio 2022
Teatro Gobetti – Torino
L’estinzione della razza umana
testo e regia di Emanuele Aldrovandi
con Giusto Cucchiarini, Eleonora Giovanardi, Luca Mammoli, Silvia Valsesia, Riccardo Vicardi
con la partecipazione vocale di Elio De Capitani
scene Francesco Fassone
costumi Costanza Maramotti
luci Luca Serafini
consulenza progetto sonoro GUP Alcaro
maschera Alessandra Faienza
progetto grafico Lucia Catellani
aiuto regia Giorgio Franchi
musiche Riccardo Tesorini
Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale
Associazione Teatrale Autori Vivi
In collaborazione con La Corte Ospitale – Centro di Residenza Emilia-Romagna