A distanza di sei anni da “Canzoni all’angolo”, il cantautore salentino, romano d’adozione, torna sulla scena musicale col suo terzo album di inediti, “MONDO ACIDO” (Esordisco), contenente dieci brani, scritti per la maggior parte negli ultimi cinque anni.
Conservando il suo stile sempre in bilico tra riflessioni intimiste e sguardo più ampio (a volte ironico, altre disincantato) rivolto al quotidiano, Luigi Mariano traccia un percorso che attraversa le relazioni familiari (Il figlio perfetto), sociali (Mondo acido, Errori di grammatica, Cara routine), sentimentali (Piccolo valzer in blu, Sotto sale), nonché alcune condizioni individuali che restano fortemente in tensione, salvo poi trovare una loro via di sfogo (Vita rasoterra, Rifiorirai e Inverno 2063).
Alla fine del viaggio, l’apparente scollamento tra il titolo del disco e l’immagine decisamente più ironica della copertina porta a suggerire che l’acidità del mondo sia, in fin dei conti, assai relativa: volendolo, può anche essere accompagnata, nella nostra mente, non già dall’aggressività minacciosa di un acido muriatico ma dal sapore gustoso di uno yogurt. L’acidità corrosiva e l’acidità gustosa, di fatto, si alternano in un balletto costante, all’interno dell’album, cercando di simulare l’andamento delle alterne vicende della vita, tra disagi e speranze, cadute e risvegli, errori e rinascite, entusiasmi e insoddisfazioni, partenze e ritorni (Odissea degli elementi).
L’album è dedicato simbolicamente a Pierre Ruiz (scomparso due anni fa), caro amico di Luigi e fondatore dell’etichetta “Esordisco”, la cui eredità morale e materiale è stata ora ripresa dalla moglie Paola Cimino Ruiz e dal figlio Antoine.
La pre-produzione del disco è stata curata nei dettagli, nel suo “Tusco Recording Studio” di Grottaferrata, da Primiano Di Biase, attualmente musicista cruciale della band di De Gregori e da anni pedina inamovibile dei Dire Straits Legacy (con Phil Palmer e Alan Clark): a Primiano sono stati affidati anche gli arrangiamenti dell’intero disco, compresi quelli del quartetto d’archi presente in tre brani. Il suono che viene fuori dalle dieci tracce ha volutamente molti colori vintage e retrò, rivisti in chiave moderna e cuciti addosso allo stile compositivo di Luigi, spaziando dalla ballata allo swing, dal rock d’atmosfera al valzer dal sapore francese, fino a ritmi pop-reggae e pop-jazz.
La produzione artistica dell’album, così come per il cd precedente, è stata invece affidata al gusto equilibrato di Alberto Lombardi, la cui fusione perfetta con la scrittura di Luigi genera sempre precise alchimie, rendendo il disco vitale, profondamente autentico e sincero.
La presenza dell’ospite Tony Bungaro, che duetta con Luigi nella ballata, classica e nostalgica, “Sotto sale”, non è casuale, ma frutto di grande stima e amicizia reciproca, nella scia del ricordo comune di Pierre (il cui primo disco prodotto fu proprio di Bungaro), nonché del legame con la città di Brindisi (citata nel brano), in cui Tony è nato, che è anche luogo d’infanzia e adolescenza della madre di Luigi.
In studio, oltre che Alberto Lombardi con le sue inconfondibili chitarre elettriche, acustiche e classiche, hanno prestato il loro talento professionisti come Paolo Giovenchi alla chitarra elettrica (da oltre vent’anni chitarrista di De Gregori); Alessandro Valle (anche lui con De Gregori da svariati anni) alla pedal steel guitar e mandolino; Primiano Di Biase (De Gregori, Dire Straits Legacy, N. Marcorè, Edoardo De Angelis) al piano, fisarmonica, hammond e tastiere; Simone “Federicuccio” Talone (De Gregori) alla batteria e percussioni; Guerino Rondolone (Rocco Papaleo) al basso e contrabbasso elettrico; Anna Fondi ai cori.
L’album è stato registrato in parte da Primiano Di Biase al “Tusco Recording Studio” di Grottaferrata, tra dicembre 2021 e febbraio 2022. Poi da Alberto Lombardi e Andrea Secchi al “Forward Studios” di Grottaferrata, a inizio marzo 2022. E infine da Alberto Lombardi al “Belair Studio” tra marzo e aprile 2022. È stato mixato e masterizzato da Alberto Lombardi sempre al “Belair Studio” di Albano Laziale. Mondo Acido è edito da Esordisco e vede Paola Cimino Ruiz come produttrice esecutiva.
MONDO ACIDO
CREDITI:
Testi e musiche: Luigi Mariano
Produzione esecutiva: Paola Cimino Ruiz
Produzione artistica: Alberto Lombardi
Arrangiamenti: Primiano Di Biase
TRACKLIST:
01. MONDO ACIDO
02. VITA RASOTERRA
03. RIFIORIRAI
04. ODISSEA DEGLI ELEMENTI
05. ERRORI DI GRAMMATICA
06. SOTTO SALE* con BUNGARO
07. IL FIGLIO PERFETTO
08. PICCOLO VALZER IN BLU
09. CARA ROUTINE
10. INVERNO 2063
* testo Alessandro Hellmann e L. Mariano/musica L. Mariano
FORMAZIONE
Luigi Mariano: voce, armonica, cori
Simone “Federicuccio” Talone: batteria e percussioni
Guerino Rondolone: basso e contrabbasso
Primiano Di Biase: pianoforte, fisarmonica, sintetizzatori, hammond, wurlitzer
Alberto Lombardi: chitarra acustica (1; 2; 6; 7; 10), classica (2; 8) ed elettrica (4; 9)
Paolo Giovenchi: chitarra elettrica (1; 2; 3; 4; 5; 6; 7; 9; 10) e acustica (3)
Alessandro Valle: pedal steel guitar (1; 3; 5; 7) e mandolino (6; 9)
Anna Fondi: cori
Quartetto d’archi, sotto la direzione e gli arrangiamenti di Primiano Di Biase:
Matteo Sperandio: I violino (3; 5; 8)
Daniel Mykola Myskiv: II violino (3; 5; 8)
Roberta Palmigiani: viola (3; 5; 8)
Fabrizia Pandimiglio: violoncello (3; 5; 6; 8; 10)
Con la partecipazione amichevole di Bungaro: voce in “Sotto sale”
Luigi Mariano racconta “Mondo acido”, brano per brano:
Mondo acido
Lo stress quotidiano e le persone “sbagliate” della nostra vita, si sa, andrebbero il più possibile ridotti al minimo.
Per salvaguardare la nostra salute, e il nostro stomaco, bisognerebbe allontanarsene: partire e lasciarseli alle spalle.
Di certo l’acidità del mondo, a volte molto corrosiva, si può combattere meglio con l’arma dell’(auto)ironia.
Vita rasoterra
L’8 novembre 1941 cadono bombe su Brindisi. Lo spavento di una donna incinta causa ischemia cerebrale nel feto.
La vita di un uomo, un artista ormai 80enne e con lieve disabilità mentale a causa delle conseguenze della guerra, può essere molto triste e anonima, rasoterra. Ma i ricordi dolci dell’adolescenza, l’amore dei parenti e soprattutto quello platonico per una giovane barista, rivista ogni giorno per il caffè, possono salvarlo.
Rifiorirai
Staccarsi da quello stato di immobilità, fisica o mentale, che può intorpidire il cuore e mandare in letargo (per lunghi inverni) alcune parti vitali del nostro essere dovrebbe diventare un imperativo da rivolgere a noi stessi, ogni giorno, per darci la sveglia.
E, nel tempo in cui la felicità resta sospesa e le rose del nostro giardino rischiano di appassire, solo questo nostro doveroso smuoverci può lentamente aprirci alla speranza di rifiorire.
Odissea degli elementi
L’essere umano è perennemente insoddisfatto e inquieto. Questa smania lo porta, dopo aver goduto di ciò che ha, a cercare sempre qualcos’altro di diverso, passando senza sosta attraverso ogni elemento: dalla terra al fuoco, dall’acqua all’aria. Dentro questa spinta esasperata al cambiamento c’è però anche quella sete di “virtute e canoscenza”, che permette di vivere appieno ogni attimo, senza mai rischiare di annegare nei rimpianti.
Errori di grammatica
Sarà sempre ostico, per chi viaggia con la testa a diecimila metri di altitudine, imparare ad assecondare ogni sfumatura della grammatica dei comportamenti sociali e quotidiani. Troppi gesti e rapporti sono spesso legati a strategie, ipocrisie, convenzioni, pregiudizi, vanità. E un’anima pura, spesso con attitudini artistiche, non potrà mai davvero capirli o abbracciarli. Perciò, sceso a forza dalle sue amate nuvole, si ritroverà spesso in fallo e isolato, per ingenuità, additato dai più per i suoi modi strani.
Sotto sale
Gli attimi emozionalmente più intensi della nostra vita, incisi sulla pelle come tatuaggi, appartengono spesso a un passato remoto legato all’infanzia o all’adolescenza. E, quando tutto il mare delle vacuità quotidiane risale su, col calore di un’altra estate, questi momenti invece restano, profondamente radicati nella coscienza, preziosi e indelebili, come fa il sale sul fondo, dopo che l’acqua evapora. E ci parlano di identità, radici, sentimenti autentici: valori fondamentali che rimangono, allo scolo del retino.
Il figlio perfetto
Un padre alle prese con due figli opposti. Il primogenito è un vanto di cui andare fieri e ha il destino già segnato: a lui è affidato il compito di portare lustro al nome della famiglia. L’altro figlio, del tutto orfano di attenzioni, è uno scavezzacollo imprevedibile e ribelle, che si caccia spesso nei guai. Ma il futuro riserverà a entrambi i fratelli una vita ben diversa da quella che si intravedeva all’inizio, evidenziando in modo spietato il totale fallimento della politica educativa paterna.
Piccolo valzer in blu
L’amore puro, quello privo di sovrastrutture, perciò sano, pulito, equilibrato e maturo, senza pesi da gettarsi addosso, è un viaggio meraviglioso, un piccolo valzer da ballare in due, nel cielo blu di Modugno e Chagall. Ci insegna a salire, con coraggio, anche le scale a chiocciola più traballanti, perché là in cima c’è un sorriso salvifico e azzurrissimo, che aspetta di inondarci di vita e di sole.
Cara routine
Il tran tran di tutti i giorni ci ha trasformato in automi senz’anima, passivi e rassegnati. Siamo immalinconiti dall’andamento di una società monotona e ingiusta, di una vita sempre uguale. E spesso il tutto è così anche a causa nostra, bloccati come siamo da una cronica incapacità di reagire o di spezzare le catene della routine. Ma un giorno saremo travolti da un’ondata di follia! E romperemo regole, abitudini e vecchie convenzioni, facendo venir fuori i lati più inconsueti di noi, soffocati da paure millenarie.
Inverno 2063
Un 90enne è disteso nel suo letto, tenuto in vita dalle macchine. È da solo, vigile e cosciente, guarda il soffitto. È assai sereno, non soffre fisicamente. Sa bene, però, che il suo percorso di vita è alla fine. E vorrebbe solo che quella vera prigionia, dovuta all’immobilità, terminasse al più presto. Per aprire simbolicamente l’ultima porta, fischiettare un motivo di Tom Waits e andarsene in pace, senza rimorsi. Soddisfatto e grato della lunga vita fino a lì vissuta. Eutanasia e libertà.
BIO LUIGI MARIANO
Luigi Mariano è un cantautore di Galatone (Le), scrive canzoni e suona dal 1992.
Vive di musica, coi suoi spettacoli, dal 2007. Ha vissuto 21 anni a Roma, dove torna spesso a suonare davanti a un pubblico affezionatissimo e fidelizzato negli anni, e dove si è formato artisticamente, inserito nell’ambiente musicale capitolino. Qui ha inciso due dischi pluripremiati e molto apprezzati dalla critica e da grandi nomi dello spettacolo: “Asincrono” del 2010 e “Canzoni all’angolo” (Esordisco/Audioglobe) del 2016, entrambi prodotti e arrangiati da Alberto Lombardi.
Nel giugno 2022 esce il suo terzo disco, “Mondo acido”, sempre targato Esordisco, suonato con la band di De Gregori, prodotto da Alberto Lombardi e arrangiato da Primiano Di Biase.
Sempre molto attivo nei concerti, sia da solo in acustico che coi suoi musicisti, da quindici anni Mariano affronta regolarmente piccoli tour nazionali, a partire da Roma e dal Salento, per poi arrivare al centro nord.
Ha collaborato varie volte, in studio e dal vivo, con Neri Marcorè, Simone Cristicchi, Tony Bungaro. È molto legato ad alcuni cantautori “storici” romani, come Ernesto Bassignano ed Edoardo De Angelis, sui palchi dei quali è stato spesso invitato ad esibirsi e a duettare.
È stato spesso apprezzato ospite, in studio, a Radio RAI: da Fiorello, Luca Barbarossa, Lorella Cuccarini. È stato intervistato dal TG1 e da Rai News 24.
Nella sua carriera ha vinto una decina di prestigiosi premi di musica d’autore, tra cui il Premio Ciampi 2013, il Premio Bindi 2011, il Premio Lunezia 2016, il Premio Daolio città di Sulmona 2010.
La sua versione in italiano (in studio) di “Matamoros banks” di Bruce Springsteen entra nel settembre 2010 in “For you 2”, un doppio CD ufficiale dedicato al Boss, prodotto da Ermanno Labianca per “Route 61”.
Il suo brano “Non ti chiamerò” commenta la scena clou finale di “Fallo per papà”, commedia uscita nel 2012.
Il suo brano “Intimità” è interpretato il 30 maggio 2013 da Massimo Altomare al “Festival Nazionale della canzone erotica“, col sestetto della Mirko Guerrini band (al Politeama di Prato).
La sua versione (registrata in quartetto dal vivo, al teatro di Livorno) di “Più di così no” di Piero Ciampi, vincitrice della “Targa Speciale” Premio Ciampi 2013, entra (nell’aprile 2014) in “Piero Litaliano 50 anni dopo”, un disco-compilation ufficiale prodotto dal Premio Ciampi e dedicato al tormentato cantautore livornese. Torna al Premio Ciampi, stavolta ospite, nell’edizione del 2016.
Il suo brano “Il singhiozzo”, contenuto nel primo disco (“Asincrono”) e ricantato nel 2016 in dialetto salentino (“U’ singhiozzu”) entra nel CD compilation “Pizzica la taranta” 2016, in allegato al popolare settimanale “Sorrisi e Canzoni”, con migliaia di copie vendute.
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