Concerti, video musicali d’autore, installazioni sonore, improvvisi di musica, teatro e danza, workshop, incontri, proiezioni, spazi virtuali e ambienti immersivi. La nuova edizione del Festival ArteScienza “ECOFORME. Conflitti e solidarietà dell’espressione creativa” ideato fin dalla prima edizione nel 1993 dal Centro Ricerche Musicali, e in programma dal 9 al 19 luglio (con un ultimo concerto a ottobre al Parco della Musica Ennio Morricone), animerà ancora una volta gli spazi del Goethe-Institut Rom, partner privilegiato del CRM, portando nella capitale le più innovative e originali ricerche artistiche. L’impiego di tecnologie inusuali e avanzate stimolerà un dialogo serrato fra arte e scienza e sul rapporto uomo-natura, prendendo spunto dal pensiero del musicista e compositore polacco Krzysztof Penderecki (1933-2020). Protagonista insieme agli artisti sarà il pubblico, soprattutto quello più giovane, che avrà l’occasione di vivere il festival come un laboratorio creativo aperto, interagendo attivamente con l’opera d’arte e i suoi interpreti.
Il progetto, promosso da Roma Capitale – Assessorato alla Cultura, è vincitore dell’Avviso Pubblico triennale “Estate Romana 2020 – 2021 – 2022” curato dal Dipartimento Attività Culturali, ed è realizzato in collaborazione con SIAE.
“La nuova edizione del Festival – spiegano Laura Bianchini e Michelangelo Lupone fondatori del CRM e coordinatori artistici del Festival – trae spunto dalle concezioni musicali ed ecologiche di Krzysztof Penderecki. Il suo amore per le piante si è riversato nella concezione del suono e della forma musicale introducendo innovazioni sia nella strumentazione che nella tecnica esecutiva. Nella sua musica si rileva l’influenza data dall’osservazione e la conoscenza del mondo vegetale; la complessità della struttura e l’eterogeneità del colore, la capacità di adattamento e di trasformazione delle sostanze inorganiche ed energia luminosa in sostanze nutritive, sono concetti che trovano mimesi nella polifonia, nei timbri e nell’architettura della sua musica”. L’attenzione sarà dunque incentrata sul rapporto, tanto suggestivo quanto attuale, uomo-natura come visione di un equilibrio necessario ma anche denuncia di un percorso oggi a volte purtroppo distruttivo. Una edizione, quella del 2022, che chiude anche il triennio che ArteScienza ha dedicato al fenomeno dell’Accelerazione | Decelerazione, una riflessione attraverso l’arte sulla nostra società, incline al cambiamento e al movimento continuo. Come racconta anche Joachim Bernauer, direttore del Goethe-Institut Italien, che accoglie gran parte degli eventi del festival: “Il tema triennale del festival ArteScienza, l’accelerazione e la decelerazione sembra, alla luce degli stravolgimenti attuali un titolo premonitore. Un triennio in cui l’umanità si è trovata costretta a vivere dei tempi forzati con brusche decelerazioni e inaspettate accelerazioni. Prima la pandemia, che ci ha costretto a frenare tutte le nostre attività e la nostra vita sociale, poi, quando credevamo di poterci riappropriare di un tempo normale, è arrivata la guerra, un’accelerazione violenta, improvvisa, inaspettata che ci costringe a rivedere alcune delle nostre più basilari convinzioni civili. Nel suo studio ‘Naufragio con spettatori’, il filosofo Hans Blumenberg ha espresso la convinzione che esistono riflessioni che non possono essere formulate in concetti scientifici. Ciò che non può essere espresso in un concetto, tuttavia, può trovare espressione in una metafora. È esattamente questo ci offre il festival Artescienza, una rara possibilità di vedere e ascoltare il mondo da un punto di vista inedito. Abbiamo decisamente bisogno di arte e scienza, scritte in una sola parola”.
L’INAUGURAZIONE
Sabato 9 luglio a partire dalle ore 19.30 i vari ambienti del Goethe Institut (dai Giardini alla Kunst Raum) saranno animati da una serie di installazioni site-specific visitabili fino a fine festival, fra cui (a) live – memoria nelle parole su versi di poesie russo-ucraine con le installazioni musicali di Silvia Lanzalone e le ambientazioni visive di Emanuela Mentuccia. Il lavoro, presso la Kunst Raum, è uno sguardo sulle lacerazioni di una cultura eterogenea e propone un possibile processo di ricostruzione, in un equilibrio fragile tra unità e identità. Poeti di lingua russa e poeti di lingua ucraina offrono una pluralità di espressioni. Le parole vengono disincarnate, diventano brandelli di poesie, testimonianza tangibile di eventi di guerra e di una condizione estrema del vivere. La musica esplora i significati di ciò che la parola non dice, ma nasconde, affidando al silenzio e all’attenzione dell’ascoltatore la possibilità di ricostruire relazioni, connessioni, spunti di libertà e di salvezza. Ed è sempre a firma di Lanzalone e Mentuccia, con l’apporto della voce recitante di Rossella Mattioli, Requiem russo – Frammenti (ore 20.45 Auditorium), opera che scaturisce dalla lettura di Requiem, il testo più intenso di Anna Achmatova, poetessa russa di origini ucraine, scritto nella seconda metà degli anni Trenta e diffuso, clandestinamente, solo a partire dagli anni Sessanta. Il concerto inaugurale del festival sarà alle ore 21 (Auditorium) con il gruppo tedesco Ensemble Ascolta, formazione di Stoccarda, per la prima volta a Roma, che presenta un programma che spazia dalla musica da camera originale di Niklas Seidl a brani da solisti con elettronica fino al lavoro musicale-teatrale di Elena Mendoza che esplora i confini tra musica e performance. Al termine del concerto si torna ai Giardini per un concerto acusmatico e gli Improvvisi di danza a cura di Akire Company.
I CONCERTI
Numerosi gli artisti internazionali che si alterneranno sulla scena del Goethe-Institut e, per gli ultimi due giorni di festival di luglio, il 18 e 19, alla Chiesa di Sant’Ignazio di Loyola occasione per approfondire un repertorio concepito per elettronica e l’organo della stessa chiesa. Dalla Germania oltre all’Ensemble Ascolta, ci sarà il duo di Intuitive music Markus Stockhausen (figlio di Karlheinz) e Tara Bouman (19 luglio), dalla Polonia il solista di live set Marcin Dymiter | Emiter che presenterà un lavoro ispirato all’Arboretum di Penderecki (17 luglio). A loro si affiancano il trio di instant composition Abdelnour/Ernst/Yamasaki (15 luglio), e un nutrito gruppo di interpreti italiani dediti con particolare attenzione alla sperimentazione e alla musica d’oggi: il flautista Gianni Trovalusci (18 luglio), il Quartetto di sax Saxatile (13 luglio) che esegue quattro prime assolute per ArteScienza, l’Eko Ensemble (16 luglio) impegnato in due capisaldi della musica contemporanea quali Kontakte di Karlheinz Stockhausen e Transicion II di Mauricio Kagel, e per l’ultimo concerto al Goethe-Institut (17 luglio) il Quartetto Maurice, formazione vincitrice nel 2015 del Premio della Critica Musicale Italiana “Franco Abbiati”, che fa della musica del XX secolo e contemporanea la sua principale esperienza artistica, approfondendo in particolare la relazione fra musica elettronica e il quartetto d’archi. Da segnalare anche l’appuntamento del 12 luglio “Tache” con lavori in prima assoluta di Giorgio Nottoli e Mario Bertoncini, quest’ultimo inventore dell’arpa eolia, un particolare strumento a corde che sarà eseguito per l’occasione, omaggio al compositore romano scomparso tre anni fa, fra i primi negli anni Sessanta ad occuparsi della creazione di strumenti speciali e aumentati e installazioni sonore.
Si consolida infine la collaborazione con la Fondazione Musica per Roma per l’appuntamento conclusivo del Festival in autunno il 2 ottobre al Parco della Musica Ennio Morricone. Il PMCE – Parco della Musica Contemporanea Ensemble diretto da Tonino Battista presenta un programma che approfondisce la scrittura musicale di Marta Gentilucci (1973), allieva di Marco Stroppa e una predilezione per la computer music con residenze importanti all’IRCAM di Parigi e per il biennio 2021-22 all’Accademia di Francia – Villa Medici, e del compositore austriaco Georg Friedrich Haas (1953), esponente di spicco della musica spettrale.
INSTALLAZIONI, EVENTI A SORPRESA, MASTERCLASS
Sfruttando gli spazi multifunzionali dell’istituto tedesco, il festival si dislocherà fra Giardino basso, allestito con una grande installazione sonora basata su condotti tubolari risonanti (Horn & Duct) e luci nell’area verde e architettonica ove avranno luogo per ogni giornata di festival i concerti-installazione con eventi a sorpresa di musica, danza (Akire Company, Pindoc) e teatro (Valdrada Compagnia Teatrale). Non mancheranno installazioni sonore e performance interattive di giovani compositori disseminate nei vari ambienti dell’Istituto. Alcune aule dell’edificio ospiteranno per tutto il festival un’installazione di due giovani compositori Leonardo Mammozzetti e Stefano Giacomelli, mentre la Sala conferenze accoglierà il workshop di musica-danza tenuto da Loredana Parrella e Marco Giannoni (10 luglio). L’Auditorium sarà la sede privilegiata oltre che dei concerti, delle performance di improvvisazione live, video musicali e filmati d’autore di artisti internazionali, in collaborazione con festival italiani e internazionali (MA/IN – Loxos, Matera; Musiques Recherches, Brussels) e diversi conservatori di musica.
Completano il programma i progetti formativi di masterclass e l’incontro con studiosi di fama internazionale, fra cui Michel Imberty e François Delalande, curato dal compositore Emanuele Pappalardo sul tema “Per una pedagogia del suono nell’era digitale” (10 luglio). L’1 ottobre al Parco della Musica il seminario a cura di Tonino Battista direttore del PMCE.
Info e biglietti: da 15 a 5 euro. Info: info@crm-music.it, tel. 06 45563595.
www.artescienza.info – www.crm-music.it