Nessun eco del medioevo da cartolina o ricorso alla pantomina, ma tutta la tensione tragica, inalterata del capolavoro di Victor Hugo: Notre Dame de Paris si conferma uno dei vertici dei lavori del geniale Roland Petit, in scena anche stasera, 27 luglio e il 3 agosto per la stagione estiva del Teatro dell’Opera di Roma coinvolgendo solisti e e Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma diretto da Eleonora Abbagnato.
Pre apertura di stagione lo scorso settembre al Costanzi, ora il balletto nell’allestimento dell’Opéra National de Bordeaux e Opéra de Paris della prima assoluta del 1965 e ripreso da Luigi Bonino Direttore Artistico del Repertorio Roland Petit, viene riadattato per i grandi spazi delle Terme di Caracalla, ma senza perdere nulla del suo fascino: le scene severe e monumentali di René Allio vengono proiettate sulle maestose torri e se forse viene un po’ meno il clima claustrofobia che si respira in teatro, la drammaticità delle storia resta inalterata.
Uno spettacolo all’insegna della drammaticità che mantiene una pulita sobrietà anche grazie anche meravigliosi costumi disegnati dal geniale Yves Saint Laurent che lo vede come un classico di modernità ispirandosi agli squillanti colori delle vetrate delle cattedrali per il corpo di ballo, che rappresenta un vero personaggio, il popolo di Parigi, come fosse una sorta di coro greco. I costumi disegnano un affresco del Medioevo, ma mai statico sintetizzando l’idea di spettacolo di Petit, creazione totale fra danza, scene, costumi, musica, teatralità. In due atti e 13 quadri, Petit riassume sottilmente il romanzo di Hugo mantenendo inalterata l’attualità con una drammaturgia snella e raffinata, ponendo al centro del dramma i quattro personaggi principali, ma senza dimenticare l’importanza del Corpo di ballo.
“Come librettista e coreografo vedo i tre personaggi di questa passione fatale come creature a parte: Esmeralda, come l’amore, è zingara, e quindi sospettata di essere un po’ strega. Quasimodo non è un mostro, è piuttosto un individuo complessato perché ha subìto un infortunio. Creature che vendono respinte per la loro differenza. Frollo è un uomo tormentato fra i suoi desideri e la sua coscienza, fra la carne e lo spirito. Potrebbe essere una storia di oggi”.
Spiegava Petit commentando il suo Notre Dame, una storia dove i protagonisti sono i diversi, dove Esmeralda è una diversa, dove la deformità di Quasimodo viene espressa attraverso la danza, Frollo è diviso fra la lo spirito e la carne.
Il balletto è bellissimo ed emozionante, per la perfezione tecnica, per la musica incalzante, per la drammaturgia pulita ed efficace, complice anche la perizia tecnica e le interpretazione dei protagonisti e del Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma diretto da Eleonora Abbagnato.
Il guest Bakhtiyar Adamzhan, Principal Dancer dell’Astana Opera è un eccellente interprete di Quasimodo, personaggio tormentato e traumatizzato da una deformità fisica che viene continuamente emulata con il braccio. Si alterna nel ruolo per le ultime repliche, Michele Satriano, primo ballerino della Fondazione Capitolina.
In occasione della prima e per tutte le repliche, la splendente Esmeralda è sempre una magnifica Susanna Salvi nel ruolo che le ha regalato la nomina étoile del Teatro dell’Opera di Roma lo scorso 17 settembre 2021. Spensierata, innamorata, passionale, romantico o disperata, la Salvi è una bellissima, luminosa Esmeralda, personaggio che disegna con rara intensità interpretativa e tecnica, magnifica anche negli avvincenti passi a due o nei passi a tre della coregorafia. Sempre straordinario l’ étoile Alessio Rezza, che si alterna con Claudio Cocino il 27 luglio e il 3 agosto, nel ruolo del villain Frollo, austero e tormentato, l’avvenente Phoebus, con il costume che richiama Mondrian, è l’elegante Giacomo Castellana, in alternanza con Simone Agrò il 27 luglio e il 3 agosto.
Ottima anche la presenza scenica e tecnica del Corpo di Ballo, mai decorativo, ma personaggio veramente vivo, il popolo di Parigi, in versione coro greco che interpreta numerose sequenze di gruppo dal taglio geometrico. Sempre straordinariamente cinematografica la musica incalzante è di Maurice Jarre, tre volte premio Oscar per le musiche dei film Lawrence d’Arabia (1962), Il dottor Zivago (1965) e Passaggio in India (1984) che accompagna le recite e che viene eseguita dall’Orchestra e dal Coro del Teatro dell’Opera di Roma nel concerto del 17 marzo 2021 diretto dal maestro Kevin Rhodes durante la chiusura al pubblico e poi trasmesso in diretta su Rai Radio3. Un balletto di grande successo che entra di diritto nel repertorio del Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera: ultime repliche stasera, 27 luglio e 3 agosto sempre alle ore 21.00. info e dettagli su operaroma.it.
Fabiana Raponi